IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 30 marzo 2019

Ciampino: "Pasquino" se la prende con i parcheggi a pagamento e con i politici "ladri"

CIAMPINO (attualità) - Un cartello affisso su un parcometro di via Mura di Francesi


"Pasquino" in versione ciampinese colpisce - quasi in via del tutto inedita - e s scaglia contro "i politici locali che hanno rubato 48 milioni" di euro e contro l'aumento che delle tariffe per la sosta a pagamento.
Il cartello, affisso proprio su uno dei parcometri di via Mura dei Francesi nei giorni scorsi e pubblicato sul gruppo Facebook "Ciampino e dintorni, informazione e cronaca", si conclude con un perentorio "Vi saluto ladroni".

 pasquino ciampino ilmamilio

















A parte il folklore del cartello scritto a mano su un cartone ed affisso alla macchinetta del parcheggio, è evidente che l'aumento delle tariffe di cui si discute da mesi e che rappresenta un'azione di tentativo di rimpinguare le casse comunali esangui da parte della commissaria prefettizia, turbi il sonno ai cittadini.
Una cosa è certa: "Pasquino" coglie nel segno e l'impressione, a leggere la grafia, è che si tratti di una persona anziana. E particolarmente avvelenata.

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lunedì 11 marzo 2019

Attenzione ad ENEL ENERGIA ne combina di tutti i colori !

ENEL ENERGIA, SIAMO ALLA TRUFFA!

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Enel Energia continua ancora nella sua martellante campagna "porta a porta", tesa a far disdettare agli utenti i contratti di energia elettrica o/e di gas.
Ma la campagna ha sempre i contorni della pratica scorretta e sleale, perchè ai consumatori viene sempre dato ad intendere che si tratta sempre della "vecchia" Enel e perchè si promettono cifre iperboliche di presunti sconti, che poi non si riscontrano sulle bollette.
Ultimamente, però, si sta oltrepassando il limite della decenza: infatti sono decine e decine i reclami giunti presso le nostre sedi, da parte di consumatori che non hanno mai sottoscritto alcun contratto con Enel Energia, ma si sono visti recapitare le fatture. Indagando a fondo e chiedendo la copia di tali contratti, abbiamo scoperto che non erano mai stati firmati dagli utenti, ma probabilmente dagli stessi venditori. Che, è bene ricordarlo, fanno parte di strutture esterne al gruppo Enel e hanno tutto l’interesse a fare quanti più contratti possibili e nei modi più disparati. Senza alcuna preparazione professionale e senza alcuna sensibilità nei confronti dei consumatori!
Occorre tornare a fare un po’ di chiarezza, e l’Autority dell’Energia dovrebbe fare anche la sua parte, controllando e sanzionando questi comportamenti a dir poco illegittimi.
Intanto ripetiamo ai consumatori che Enel Energia non ha nulla a che fare con Enel Servizio Elettrico, perchè l’una fa parte del mercato e l’altra, invece, del settore vincolato. E’ logico, a questo punto, che Enel Energia debba quanto meno cambiare nome, senza indurre così confusione per i consumatori, desiderosi solamente di riuscire a risparmiare sulle tariffe.
Inoltre, a proposito di tariffe, Enel Energia millanta sconti che poi non si ritrovano nelle bollette, tanto che gli utenti fanno subito istanza per rientrare nella vituperata "vecchia" Enel.
Rivolgiamo un accorato appello ad Enel Energia, azienda con la quale le associazioni dei consumatori hanno stretto anche un protocollo d’intesa: BASTA CON QUESTE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE! BASTA CON QUESTE ESTERNALIZZAZIONI DA DILETTANTI! TORNIAMO AI CONTRATTI CORRETTI FATTI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL PERSONALE ENEL E DA AZIENDE SPECIALIZZATE!

http://www.polidream.org/lo-sportello-del-consumatore/enel-energia-siamo-alla-truffa/ 

Leggi cosa pensano i già clienti di Enel Energia 

sabato 2 marzo 2019

Formigoni condannato in Cassazione, va in carcere

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La decisione della suprema corte: all'ex governatore 5 anni e 10 mesi per la corruzione nel processo Maugeri-San Raffaele

 

Roberto Formigoni è stato condannato a 5 anni e 10 mesi in via definitiva dalla Corte di Cassazione per il reato di corruzione: era a processo per il crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele.
Non appena verrà trasmesso il dispositivo della sentenza della Cassazione, il sostituto pg Antonio Lamanna, titolare del fascicolo, emetterà l’ordine di esecuzione della pena e quindi per l’ex governatore lombardo si apriranno le porte del carcere.
Il verdetto è arrivato dopo poco più di tre ore di camera di consiglio.
L’accusa aveva chiesto la “massima pena” e cioè la conferma della condanna a 7 anni e 6 mesi, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Cassazione ha confermato la condanna, ma con uno sconto, dovuto agli effetti della prescrizione.
SENZA SCONTI – Formigoni, 71 anni, andrà in carcere senza godere dei benefici penitenziari, a partire dalla detenzione domiciliare prevista per gli ultrasettantenni, esclusa dalla nuova legge “spazzacorrotti” per i condannati per reati, come la corruzione, contro la pubblica amministrazione.
LE TAPPE – Il processo di primo grado era iniziato nel maggio del 2014 e nel dicembre del 2016 Roberto Formigoni era stato condannato a 6 anni di carcere, con l’interdizione dai pubblici uffici.
In appello, lo scorso settembre, e come richiesto dall’accusa, Formigoni era stato condannato a sette anni e mezzo, un anno e mezzo in più rispetto al primo grado.
LE ACCUSE – Le accuse al “Celeste” vennero rivolte dai pubblici ministeri per l’ipotesi di reato di corruzione in campo sanitario: un accordo col mediatore Pierangelo Daccò, uomo chiave nel passaggio di soldi dalla Regione a strutture private. In cambio a Formigoni venivano dati una serie di “benefit” per un valore di 6,6 milioni. I finanziamenti pubblici arrivati al San Raffaele ammontano a 120 Milioni, e 180 milioni per la clinica Maugeri.

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Acerra, il vescovo tuona contro i cattivi politici: «Bande di ladri»



Gran folla ai funerali dell’ex sindaco di Acerra Immacolata Verone ed il vescovo striglia i cattivi politici. Più di un migliaio persone hanno salutato, stamattina nella cattedrale, per l’ultima volta il primo sindaco donna di Acerra eletto a suffragio diretto 14 anni fa dopo lo scioglimento della civica assise per infiltrazioni camorristiche.

«È stata al servizio del bene comune perché amava veramente Acerra» ha esordito monsignor Antonio Di Donna durante la sua omelia ripercorrendo la storia amministrativa, ma soprattutto di di insegnante e volontaria impegnata nel sociale di “Titina” Verone, morta a 69 anni giovedì sera a seguito di una lunga malattia.

«La politica è appunto un servizio per costruire una città migliore e coloro che non operano così sono solo una banda di ladri» ha tuonato dall’altare don Antonio Di Donna citando Sant’Agostino. In prima fila c'era il sindaco Raffaele Lettieri, il presidente del consiglio Andrea Platto e la presidente dell'Unicef Margherita Dini Ciacci. Accanto a loro i familiari di Verone. «Beati quei politici che non guardano alla prossima elezione, ma alla generazione futura», incalza monsignor Antonio Di Donna per poi scagliarsi contro i vizi capitali della politica: corruzione, arricchimento personale,  favori personali invece di diritti e mancata tutela dell’ambiente. «Ed è per questo che non bisogna disperdere la lezione di Titina e prenderne il testimone di un’esistenza spesa per gli altri», ha esortato Di Donna.

Alla fine della celebrazione tra scroscianti applausi un corteo ha accompagnato il feretro avvolto nella bandiera dell’Unicef fino a piazza Castello, antica sede del Municipio sulle note di «Morning has broken» di Cat Stevens. «Il mese prossimo durante la settimana della musica, l’ultimo suo impegno a favore dei bambini, ricorderemo Titina con una manifestazione», ha annunciato la presidente dell’Unicef Margherita Dini Ciacci.

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