IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

lunedì 21 ottobre 2019

CON LE MANETTE NON SI COPRE IL DEFICIT DELLO STATO

 

La teoria finanziaria del governo giallorosso (ci scusino, i tifosi della Roma, non abbiamo nulla contro di loro e non spetta a noi difenderli da questa omonimia messa in voga) è questa: se con i limoni disponibili la limonata è scarsa, bisogna spremere di più i limoni. Più o meno: spremere anche la buccia. 

 Di Maio promette al popolo già da lui e dai suoi “liberati dalla miseria” con il reddito di cittadinanza (che costerà allo Stato, per il meccanismo di elargizione e di contenzioso il doppio di quello che andrà nelle tasche dei cittadini e degli stranieri che cittadini non sono) di “coprire” il deficit di bilancio con una bella, ulteriore strizzata dei limoni. Di quelli più grossi, assicura, per ottenere l’applauso di quegli altri, che però tanto fessi non sono. Ci vogliono le manette agli evasori, naturalmente per i più grossi? Certo, gli evasori mi stanno antipatici non meno dei ladri e dei truffatori, alla cui genia quelli che propriamente “evasori” si possono chiamare appartengono. Ma se l’evasione fiscale è nel nostro Paese una delle caratteristiche più spiccate, anche se non originali, ciò è perché si vogliono considerare “evasori” magari quelli che non se la cavano con le 350 voci dei moduli vari per il pagamento delle imposte, quelli che hanno scelto il commercialista sbagliato, professionisti di cui non oggi possono fare a meno, manco i mendicanti.
E, poi che significa “manette agli evasori”? Già oggi gli evasori più grossi ed “abili” ricorrono ad una serie di espedienti, falsi e pasticci vari che sono reati e comportano, se scoperti, le manette. In genere i cosiddetti “grandi evasori” dispongono dei commercialisti più abili e preparati che se la cavano (e li cavano) nel guazzabuglio di leggi, leggine, modifiche, aggiunte, interpetrazioni del sistema fiscale. Così, il giorno che un ufficio speciale antievasione riuscisse a fornire un rapporto plausibile sul fenomeno dell’evasione (che ho ragione di dubitare sia probabile) ne verrà fuori che i peggiori evasori, quelli cui Di Maio vuole vedere in manette, sono quelli che hanno scelto, o comunque hanno trovato il commercialista sbagliato.
Gli altri o sono falliti perché sono stati convinti da quell’angelo custode della vita economica (??) dei Cittadini italiani a “fare il loro dovere”, oppure hanno dato consigli tanto efficaci da farli passare per contribuenti onesti e puntuali quando non lo sono affatto. La realtà è che non si tratta di un numero più o meno di mariuoli che la fa in barba al Fisco (ed ai contribuenti babbei o mal assistiti). C’è un’economia sommersa, che Iddio ce la conservi, perché, se dovesse essere affogata, ci ritroveremmo tutti, e non solo gli attuali “evasori”, con, come si suol dire, il culo per terra. Non sono un economista e fosse per me l’economia e le finanze d’Italia andrebbero in rovina perché pago sicuramente più tasse di quel che dovrei: se trovassi troppi imitatori (il che è difficile) il Paese andrebbe in rovina. Non credo che questa sia la predicazione di un anarchismo fiscale. E’, piuttosto, una riflessione sulla complicazione delle cose semplici che affligge il nostro Paese. Malgrado le buone intenzioni di Di Maio (scusate il riferimento ad un’ipotesi ridicola oltre che impossibile) le “manette agli evasori”, cioè un’ulteriore spremuta di un po’ tutti direttamente o indirettamente, hanno un costo ed una conseguenza politico-economica che strangola il modesto risultato che se ne cava. Anzitutto è ridicolo e degno delle logiche degli “Amici del Bar dello Sport” fare i conti per l’anno prossimo affidando il “ripiano” del bilancio al ricavato di una più rigorosa lotta all’evasione. Manette agli evasori significa, infatti, altri processi, fabbriche chiuse, fallimenti. E, quel che conta di più, un aumento di spese per lo Stato manettaro. Aspettate che i beni dei “grandi evasori” vengano messi all’asta, che si mettano le manette, oltre ai contribuenti furbastri, ai varii Saguto, che si “esauriscano” i procedimenti. Aspettate che la paura delle manette crei più contribuenti onesti e puntuali (e commercialisti disponibili a perdere la fiducia i clienti consigliando loro di essere tali), e poi fate i conti con il fallimento di una parte considerevole dell’economia sommersa, con il suo “indotto” anche di economia alla luce de sole (si fa per dire) e il ripianamento dei bilanci lo salutiamo da lontano. Altro che “manovra per il 2020!!!”. C’è un solo modo di combattere l’evasione fiscale: rendere il meccanismo di prelievo meno complicato. Oggi, anche e soprattutto con il Fisco è troppo difficile essere onesti, quando non è impossibile per chi non voglia fallire il giorno dopo.Ma vallo a far capire a gente come questa che ci governa: pensano solo alle reazioni del pubblico di domani mattina!!Manette! Manette! Sì certo, ce ne vorrebbero, ma quando sono manette invocate, esaltate e predicate, sono quasi sempre per le mani sbagliate.
E non sono certo un modo per ripianare i bilanci.

Mauro Mellini

Fonte 

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Commento di Oliviero Mannucci:  Non c'è nulla da fare! I nostri politici non CAPISCONO o non vogliono CAPIRE. Più aumentano le tasse, più aumenta l'evasione. E' questa l'equazione. I lavoratori, le imprese, la gente che in generale si sporca le mani per vivere è al limite! A LUGANO è pieno di banche con i conti di tutti i partiti italiani, e non solo a LUGANO, e poi pretendono che si tassi anche le mancette che prendono i bambini che fanno la prima comunione. Ma cosa è questa roba? E' così che volete attirare gli imprenditori dall'estero,instaurando uno stato di Polizia fiscale?Le tasse devono avere un limite oltre il quale è un ladrocinio ( e questo limite è stato superato già di parecchio), e chi governa deve imparare a spendere bene le risorse. Più aumentate le tasse e i controlli, più c'è chi deve evadere per necessita o chiude, oppure va ad imprendere all'estero. E' così difficile da capire, non è questa la strada da seguire. Se gli italiani non sono ancora scesi in strada ( vedi Cile) è perché riesce a sopravvivere arraggiandosi come può, e questo non è un reato quando uno Stato iniquo ti succhia il sangue come una sanguisuga. Tassate le multinazionali che vi finanziano sottobanco per far passare le leggi che fanno comodo a loro perché gli fanno fare profitti astronomici piuttosto e imparate a gestire i soldi dei cittadini restituendo loro dei servizi degni di un paese civile. È facile, ogni volta che i conti non tornano ( perché siete degli incapaci) aumentare le tasse o spremere come limoni sempre i soliti.