IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 25 gennaio 2020

Scandalo parcheggi, il capo dei "vigilini" resta in carcere „Scandalo parcheggi: il capo dei "vigilini" resta in carcere“


La decisione del gip: niente domiciliari per Antonio Raimondo

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Niente domiciliari, nonostante sia incensurato. Resta in carcere a Sollicciano Nicola Raimondo, 49 anni, il funzionario della Sas, Società dei servizi alla strada, arrestato lo scorso 13 gennaio insieme ad altre 11 persone nell'ambito dell'inchiesta della procura e della polizia municipale di Firenze sui parcheggiatori abusivi e sulle loro “relazioni pericolose” con i vigilini Sas.
Lo ha deciso stamani il gip del tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti, rigettando la richiesta di attenuazione della misura di custodia cautelare avanzata lo scorso 16 gennaio dai legali di Raimondo, al termine dell'interrogatorio di garanzia svoltosi in carcere fiorentino. I quell'occasione Raimondo, assistito dagli avvocati Annamaria Gallo e Francesco Stefani, aveva risposto per due ore alle domande del gip.
Il capo dei vigilini della Sas aveva dichiarato, tra l'altro, di avere inviato in passato tanto al consiglio di amministrazione quanto al direttore generale della Sas delle mail, in cui segnalava i presunti rapporti illeciti tra i parcheggiatori abusivi e Vittorio Sergi, ausiliario della sosta, anch'egli finito agli arresti.

Fonte “

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giovedì 16 gennaio 2020

Ataf, biglietto: pagamento contactless, Aduc denuncia le magagne del nuovo sistema

FIRENZE – Pubblichiamo il comunicato pervenutoci da Aduc che, a seguito di denuncia di un viaggiatore, informa della beffa del nuovo sistema di pagamento del biglietto contactless, tanto pubblicizzato dall’azienda.

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«Bella la tecnologia! Smaterializzare i contanti e pagare tramite POS è uno degli argomenti del momento: è più pratico e veloce, evita pagamenti in nero ed evita di andare in giro con contanti. Ataf, la compagnia di trasporto pubblico di Firenze consente, da qualche mese, di smaterializzare anche il biglietto pagandolo con la carta contactless. Non dovrò andare a cercare un tabaccaio dove comprarlo, non devo chiederlo all’autista rischiando che non ne abbia, non abbia il resto, non possa vendermelo poichè non sono rispettate le “condizioni di sicurezza e regolarità del servizio. Un’ottima iniziativa, ma.
Se compro il biglietto fisico devo timbrarlo (e se non lo faccio prendo una multa). Se pago con SMS devo attendere che mi arrivi il messaggio di conferma (fino a quel momento non sono in possesso di un regolare titolo di viaggio). Quando però faccio il biglietto digitale con la carta contactless la validatrice alla quale avvicino la carta si limita a dirmi biglietto valido, poi il messaggio scompare. E cosa succede se nel frattempo sale il controllore, verifica la mia carta a rileva che non ho un valido titolo di viaggio? E’ la mia parola contro quella della carta, o della macchinetta con cui il controllore fa le sue verifiche. A nulla vale garantirgli che io il biglietto l’ho fatto, e che la macchinetta mi ha risposto biglietto valido. Non ho nulla in mano, e prendo una multa ingiusta di euro 55,00 (oltre ad aver pagato euro 1,50 di biglietto).
E’ quanto accaduto ad un’utente dei trasporti pubblici di Firenze che si è rivolto poi ad Aduc, che ci ha chiesto come difendersi, cosa fare. Ci è bastato un controllo sul sito dell’Ataf per verificare che invece l’utente aveva ragione, il biglietto era stato emesso proprio all’ora che l’utente aveva indicato al controllore e quindi la multa va annullata. La nostra utente farà ricorso, allegando la prova scaricata dal sito di Ataf, e immaginiamo che verrà accolto. Ma a quanti è capitata la stessa cosa e si sono limitati ad inveire contro le diavolerie tecnologiche maledicendo il giorno in cui si sono fidati dell’innovazione? E perchè il controllore non ha suggerito all’utente di verificare sul sito? E perchè – soprattutto – al controllore quel pagamento non risultava? Chiediamo ad Ataf di verificare con cura le motivazioni di questi disservizi e di porvi rimedio, altrimenti gli utenti non si fideranno più di uno strumento che invece è utile e va incentivato, e penseranno che l’inerzia di Ataf sia motivata dal far cassa.
Emmanuela Bertucci, legale Aduc»
All’Azienda l’ardua risposta.

Fonte

Commento di Oliviero Mannucci: ATAF, sinonimo di deficit ed inefficienza. Non sanno più cosa inventarsi per ripianare il buco di bilancio che con tanta "competenza" hanno creato nel corso degli anni. A rimetterci sono sempre gli utenti. Attenzione! Fate veramente molta attenzione. Se vi trovaste ad acquistare un biglietto alle colonnine automatiche, utilizzate i soldi contati, cioè esattamente Euro 1.50 ( se acquistate un solo biglietto) perché le macchinette in questione non rilasciano resto, e vi vedrete recapitare insieme al biglietto di viaggio, un altro biglietto per ricevere il rimborso del resto, agli appositi sportelli. Insomma, per ricevere un resto di centesimi 50, dovrete recarvi agli sportelli ATAF, che prima vi fanno prendere il numero per essere ricevuti, poi vi faranno fare una fila più o meno lunga eppoi quando arriverà il vostro turno, vi diranno che dovrete recarvi negli uffici perché loro allo sportello non sono abilitati a fare rimborsi. Insomma per avere indietro 50 centesimi, dovrete perdere un sacco di tempo. Insomma all'ATAF pensano che la gente non abbia un cazzo da fare. Questo è quanto è capitato al sottoscritto nel giorno di ieri alla stazione di Santa maria Novella di Firenze. Ma tanto oramai non mi meraviglio più di niente, l'ATAF è un azienda allo sfacelo.