IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 31 ottobre 2020

TG BYOBLU24 | 30 ottobre 2020 | EDIZIONE 19.00

DATI COVID E MASCHERINE ► SCONTRO PAZZESCO TRA FABIO DURANTI E MARIO TOZ...

"IL GOVERNO HA PAURA! ECCO COSA SUCCEDE: LE PIAZZE LO COSTRINGONO A CAMB...

Viganò smaschera il piano dei poteri forti: «Serve tutto per il grande Reset»

 viganò grande Reset

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un’importantissima lettera sul Grande Reset di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò Arcivescovo Titolare di Ulpiana (Kosovo), già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America.

La lettera aperta è rivolta al presidente degli Stati Uniti Donald Trump ma contiene informazioni fondamentali che tutti dovrebbero aver modo di valutare.

L’autorevolezza e l’esperienza dell’autore ci impongono una seria riflessione. Viganò è stato Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa (1989), Nunzio Apostolico in Nigeria (1992), delegato per le Rappresentanze pontificie nella Segreteria di Stato della Santa Sede (1998), segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (2009).

Due Presidenti della Repubblica lo hanno nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Tuttavia siamo certi che dopo questa lettera sarà accusato dai soliti giornalisti di essere un “negazionista complottista”. Il pudore è una qualità estranea a certi personaggi.

Viganò si rivolge a Trump «in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale, nel silenzio delle autorità civili e religiose».

Secondo l’Arcivescovo i popoli sono stati abbandonati dai loro capi temporali e spirituali. I capi delle Nazioni e i leader religiosi starebbero assecondando «un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto».

«Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli».

Viganò su Grande Reset e Covid-21

Dietro al Grande Reset ci sarebbero «personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201».Il fine da raggiungere sarebbe una «dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli».

«Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici».

Viganò sostiene che, oltre alle vaccinazioni, renderanno obbligatorio un passaporto sanitario digitale che in effetti stanno già testando. Questo, secondo l’Arcivescovo, permetterà il tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale.

E se qualcuno non fosse d’accordo? «Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni».

Per il Monsignore si tratta di notizie risapute, che Trump dovrebbe già conoscere. «Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi, il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021».

La strategia sarebbe semplice e lineare. Verrà seminato il panico a causa di una seconda e di una terza ondata. Tale panico farà accettare ai popoli nuovi lockdown. I confinamenti produrranno una crisi economica mondiale. Il Grande Reset sarà il modo per uscire dalla crisi.

Ma Viganò non perde la speranza. «La reazione del deep state a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini».

Un piano destinato a fallire

L’Arcivescovo sintetizza con lucida semplicità la follia che stiamo vivendo. «Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica. Eppure avviene in tutto il mondo»

«E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer».

Viganò accusa anche Papa Francesco, complice della deep church. Anche i vertici della Chiesa Cattolica starebbero assecondando i poteri che vogliono imporre una dittatura mondiale a colpi di lockdown. Ma non tutto è perduto.

«L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli».

Siamo convinti, con Viganò, che «l’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa» dei popoli. Lettera integrale sul sito Accademia Nuova ItaliaFoto: YouTube

Fonte 

martedì 27 ottobre 2020

CI TOGLIERANNO ANCHE LA CASA: È QUESTO L'ULTIMO PASSO PER RENDERCI SCHIA...

Lavoratori dello spettacolo in piazza il 30 ottobre a Firenze

             

“L’assenza spettacolare”: il 30 ottobre lavoratori delle spettacolo in piazza a Firenze (manifestazione regionale) con la Slc Cgil e Cisl-Uil di categoria: “L’ultimo Dpcm che ha disposto la chiusura, a nostro avviso incomprensibilmente, del settore fino al 24 novembre prossimo, rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana”

Il settore dello spettacolo sta soffrendo a causa dell’epidemia da Covid-19 e i dati sulla crescita del contagio non fanno certo sperare in un rapido ritorno alla normalità. In questo contesto il DPCM del 24 ottobre u.s., che ha disposto la chiusura, a nostro avviso incomprensibilmente, del settore fino al 24 novembre prossimo, rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo altissimo; ancora di più lo stanno pagando i precari e le precarie che non hanno potuto ottenere le stabilizzazioni, coloro che si sono visti annullare i contratti sottoscritti senza ottenere nessun risarcimento, i lavoratori e le lavoratrici intermittenti, le piccole realtà che fanno cultura ed educazione diffusa sul territorio, senza dimenticare tutto l’indotto (trasportatori, fornitori, noleggiatori di materiale audio/luci/video e scenografico) anch’esso in grave sofferenza.
Tutto il comparto è chiaramente in grandissima sofferenza: troppi lavoratori non hanno ancora ricevuto gli ammortizzatori/bonus e sono senza tutele garantite, nonostante le promesse fatte.

E’ necessario e chiediamo con forza di avere:

– “ristori” CERTI e IMMEDIATI per fronteggiare l’emergenza;
– un reddito che riconosca i periodi di lavoro, preparazione e formazione, adottando misure di contrasto al lavoro nero;
– sostegni realmente esigibili per i lavoratori e per le imprese per un periodo consono;
– un piano di rilancio, anche attraverso l’utilizzo del Recovery Fund;
– l’apertura di un tavolo permanente tra le parti sociali, i ministeri e le istituzioni locali per il sostegno e il rilancio del settore anche in relazione ai contratti collettivi nazionali di lavoro scaduti, non rinnovati, non rispettati;
– ammortizzatori e tutele strutturali per tutti i lavoratori e lavoratrici atipici e discontinui;
– la stabilizzazione per i precari e le precarie delle fondazioni lirico sinfoniche.

Per tutti questi motivi i lavoratori del settore manifesteranno unitariamente in tutta Italia a livello regionale il 30 ottobre 2020.
In Toscana la manifestazione si terrà a Firenze con un presidio dalle 10,00 alle 12.00 in Piazza Santissima Annunziata.
Chiediamo alle istituzioni di partecipare per sostenere e rappresentare le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

SLC CGIL TOSCANA, FISTEL CISL TOSCANA, UILCOM UIL TOSCANA

Fonte 

Senza mascherina reagisce a controlli: donna arrestata a Firenze. Tensio...

   

E così, mentre spacciatori di droga, ladri di portafogli, gente che posteggia in maniera creativa, e coglioni vari la fanno franca, perché i vigili quando devono intervenire non ci sono o si girano dall'altra parte!  Si permettono di maltrattare, mettendo le mani addosso, ad una cittadina che rifiutava di indossare la mascherina.

                                        Mascherine toscane, ma cosa sono? | L'HuffPost 

 Ma se il foglietto contenuto all'interno della busta delle mascherine distribuite in Toscana recita: 

LE PRESENTI MASCHERINE  NON SONO DA CONSIDERARSI NE DISPOSITIVI MEDICI NE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 

                           Perché è obbligatorio indossarla?

E soprattutto.....

Perché le hanno distribuite, se non sono dispositivi sanitari di protezione individuale?

Se indossandole ci ammaliamo, visto che sono obbligatorie, possiamo denunciare chi le ha distribuite? 

MA A VOI VI SEMBRA NORMALE UNA COSA DEL GENERE? A ME NO! 

sabato 24 ottobre 2020

Covid-19, notte di guerriglia a Napoli: proteste contro lockdown

 

 

 Lo Stato non dedica più le sue attenzioni alla povertà con lo scopo primario e fondamentale di tenere in buone condizioni i poveri, ma con quello di sorvegliarli e di evitare che facciano danni o che creino problemi, controllandoli, osservandoli e disciplinandoli.

(Zygmunt Bauman)

 

 

 Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare.

 (Charles Bukowski)

 

 A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.

(Totò)

 

 Solo quando è imposta la povertà è umiliante.

(Beno Fignon)

 

 La povertà è la peggiore forma di violenza. 

(Gandhi)

 Commento di Oliviero Mannucci: Carissimi politici, siete arrivati alla frutta, siete voi i primi violenti quando imponete le vostre decisioni, tanto a voi che importa, avete lo stipendio garantito, ma fino ad un certo punto. State ben attenti a quello che fate, se porterete il popolo alla fame, vi verremo a tirare giù dalle vostre poltrone dorate e dopo capirete cosa significa la vita!

Covid, Enrico Montesano: «Denunciare vicini di casa che fanno festa mi r...

PERCHÉ QUESTE COSE NON LE RACCONTA NESSUNO? GUARDATE COSA FANNO FACEBOOK...

giovedì 22 ottobre 2020

Bollette troppo care: indagate 13 società, tra cui l’Enel

 Clausole microscopiche e di difficile decifrazione, oneri di commercializzazione non indicati o semplicemente inesistenti, e penali esagerate addebitate in caso di recesso. 


Poca trasparenza sui prezzi di luce e gas

 

 I conti non tornano al Garante della concorrenza e del mercato, che ha avviato 13 procedimenti istruttori nei confronti di altrettante società fornitrici di energia: Enel, Optima, Green Network, Illumia, Wekiwi, Sentra, Olimpia-Gruppo Sinergy, Gasway, Dolomiti Energia, E.On, Axpo, Audax, Argos. Nel mirino dell’Antitrust, la mancanza di trasparenza e chiarezza delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero.Nei contratti e nelle offerte promozionali, in sostanza, gli utenti non sarebbero informati adeguatamente delle varie voci di spesa e dei conguagli aggiunti al costo della sola energia, con relativa (brutta) sorpresa quando arriva il bollettino da saldare. Gli ispettori ministeriali sospettano che tali pratiche ingannevoli, o comunque poco limpide, gonfino i costi e contrastino con il Codice del consumo. 

Fonte 

 

Commento di Oliviero Mannucci: Le compagnie luce e gas fregano gli utenti, tra cui l'ENEL, ma dai come è possibile? Tu consumi 30 e il 70 sono tasse e oneri vari. Gli ispettori ministeriali sospettano che queste compagnie rubino. Altro che sospetto, sono proprio ladre!


mercoledì 7 ottobre 2020

Mancata consegna di raccomandate, l'Antitrust multa Poste italiane: "Gravi danni al sistema giustizia"

Sanzione da 5 milioni, il massimo consentito dalla legge. L'Autorità: "Con ritardi di notifica prescritti numerosi reati".

 La replica di Poste: "Nota inaccettabile, nostre condotte corrette e trasparenti"

                  Poste immobile

 L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato a Poste Italiane una sanzione di 5 milioni di euro, il massimo consentito dalla legge, "per aver adottato una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate".

 In particolare, l'Autorità "ha accertato che il tentativo di recapito delle raccomandate non viene sempre esperito con la tempistica e la certezza enfatizzate nei messaggi pubblicitari, venendo, peraltro, frequentemente effettuato con modalità diverse da quelle prescritte dalla legge. Infatti, Poste Italiane talvolta utilizza per comodità il deposito dell'avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche quando sarebbe stato possibile consegnarla nelle mani del destinatario".

I DANNI ALLA GIUSTIZIA

Di fatto, rileva l'Autorità, i disservizi nella consegna delle raccomandate  provoca "gravi danni al sistema giustizia del Paese per i ritardi dovuti ad errate notifiche nell'espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati". Un tema che - si spiega - è stato più volte sollevata nelle Relazioni Annuali sullo stato della giustizia. La serietà del problema, scrive l’Agcm nel capitolo relativo alle evidenze acquisite – è testimoniata dalla sistematica performance negativa dell’efficienza delle consegne. La Poste, per dire, avevano per il 2019 “un obiettivo nazionale mensile di inesitate superiore al 20% sempre superato per circa il 3% - 5%”. Da un documento interno risulta che per alcuni mesi a campione (gennaio, luglio, agosto, settembre e ottobre 2019) in alcuni uffici le lettere non consegnate erano pari al 40% circa. Possibile? Difficile da credere. E l’Antitrust in particolare ricorda “alcune segnalazioni pervenute da persone invalide che, a causa della loro disabilità, sono costrette a rimanere sempre al proprio domicilio”.

LE STRANE COINCIDENZE

L’Agcm contesta anche le pratiche con cui le Poste hanno gestito il problema. La società si sarebbe limitata a predisporre una lettera standard di riscontro ai reclami sull’emissione dell’avviso di giacenza nonostante la presenza in casa del destinatario, che si limita a ribadire la regolarità del recapito. E in caso di reclami reiterato si sarebbe limitata a “meri richiami” ai funzionari locali per il “ripristino della procedura corretta”.

Una prova a campione condotta tra il 12 e il 22 gennaio 2020 ai centri di distribuzione di Napoli Meridionale, Matteotti, Mergellina, Vomero, Soccavo e Agenzia esterna GSP confermerebbe la sistematicità della “non consegna” delle raccomandate.  “In un significativo numero di casi - scrive l’Agcm - i prodotti risultati inesitati da consegnare presso lo stesso indirizzo (e dunque assegnati allo stesso portalettere) riportano sotto la casella dedicata alla “data dell’avviso di giacenza”, lo stesso giorno e lo stesso orario, con grado di precisione al secondo, di stampa dell’avviso”. Una coincidenza singolare che si sarebbe ripetuto per 3mila consegne in 10 giorni.

UNA MULTA NON DETERRENTE

Le Poste si sono difese dalle accuse segnalando in particolare il numero molto basso (rispetto ai volumi totali delle consegne dei reclami) e il fatto che molti clienti del servizio raccomandate fossero business e quindi non consumatori in senso stretto. L'antittrust ha comunque deciso - "data l'estrema gravita' e frequenza della pratica ed i notevolissimi danni arrecati ai consumatori" - di irrogare alla società la sanzione massima che "tuttavia non risulta deterrente in rapporto al fatturato specifico generato da Poste Italiane nel solo anno 2019 pari a 3,492 miliardi di euro".

LA REPLICA DI POSTE
Dura la risposta di Poste  secondo cui sono "inaccettabili i contenuti delcomunicato" dell'Autorità Antitrust", ed è "sconcertante il riferimento ai gravi danni al sistema Giustizia del Paese" legato alla sanzione resa nota da oggi dall'Autorità per la Concorrenza sulla consegna delle raccomandate. Poste italiane  preannunci poi che "tutelerà, con fiducia nel sistema giudiziario italiano, la propria immagine e reputazione, i propri diritti e la correttezza delle proprie condotte" con un ricorso al Tar.

Fonte

EQUILIBRISMI : diario semiserio di una vita precaria ( Marco Badi )

                                 

"Equilibrismi " è il diario umoristico delle disavventure quotidiane di una vita fatta di precariato,  di incontri surreali, di oscure dinamiche di coppia, di "mitici localini", ma  anche di arte contemporanea, della passione smodata per i film i libri  la musica e il calcio e non solo; si parla anche di incubi notturni e di teatro, di shopping e....molto, molto altro. Sorrisi e risate dunque, ma anche qualche riflessione e molte domande su come riuscire a sopravvivere nella giungla rappresentata da questi nostri difficili e sconcertanti tempi in cui ci siamo ritrovati a vivere.

                                            

Marco Badi - Poeta e drammaturgo fiorentino, dopo il premio "Scovenna" a Parma, il premio "Leonardo" a Firenze e la pubblicazione della sua raccolta "Deserti Elettrici", dal 1996 si dedica al teatro e le sue pièce vengono rappresentate a Firenze, Roma (Schegge d'autore 2002), Milano (Tramedautore 2002) e Reggio Emilia (Uai Festival 2004). Nel marzo del 2005 il suo atto unico "Colloquio di lavoro", tratto dalla raccolta "Piccoli Drammi Terrestri", è andato in scena all' Eureka Theatre di San Francisco CA - USA (BOA Festival). E' inoltre autore del manifesto di intenti letterari "Hyperion o il canone del metodo iperrealista" (http://www.dramma.it/articoli/articolo5.htm).

"EQULIBRISMI" Marco Badi

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Oliviero Mannucci