IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

giovedì 28 settembre 2017

Concorsi truccati all'università, a Firenze i primi interrogatori di garanzia dei docenti

Il rettore dell'Ateneo fiorentino: "Siamo doppiamente feriti perché non vogliamo che una malattia venga scambiata per una epidemia". Il sindaco di Firenze: "Storia odiosa, avvelena i pozzi della cultura"

 

 https://3.bp.blogspot.com/-_jG2o27qA9I/WcqleOhv6VI/AAAAAAAATcE/I0lpMFVCqnk61N_952ILuhRfxT0y9pEsQCLcBGAs/s1600/concorsitruccati.jpg

 

Firenze, 26 settembre 2017 - Università nella bufera: inizieranno oggi pomeriggio gli interrogatori di garanzia dei docenti coinvolti nell'inchiesta per corruzione in ambito accademico.
Il primo ad essere sentito dal gip Antonio Pezzuti sarà Adriano Di Pietro, uno dei sette finiti agli arresti domiciliari. Gli interrogatori riguarderanno anche i 22 professori sottoposti alla misura dell'interdizione. Dopo i destinatari della misura, il gip interrogherà gli accademici per i quali si era riservato la decisione l'interdizione: tra questi l'ex ministro Augusto Fantozzi. IL RETTORE DELL'ATENEO FIORENTINO  -  "Noi siamo i primi a volere che siano accertate quanto prima le responsabilità e se accertate che la punizione sia severa, rigorosa, esemplare. Ma nella comunità universitaria italiana ci sono migliaia di professori e di ricercatori che lavorano con onestà e hanno come faro il merito, la valutazione e la trasparenza. Siamo doppiamente feriti perché non vogliamo che una malattia venga scambiata per una epidemia. Lo ha detto, stamane in una conferenza stampa, il rettore dell'ateneo fiorentino, Luigi Dei, commentando quanto emerso finora nell'ambito dell'indagine sui concorsi truccati. "Questi fatti - ha osservato il rettore - feriscono in prima battuta e soprattutto la comunità universitaria. Siamo colpiti, tristi e amareggiati. Cose di questo genere non dovrebbero mai succedere".
IL SINDACO DI FIRENZE  NARDELLA -  "Mi rivolgo ai tanti studenti, ricercatori e professori che ogni giorno si impegnano con onestà, dedizione e passione, affinché rompano il vergognoso velo di omertà che ancora oggi copre il mondo della ricerca e dell'università. È il momento di reagire per il bene dell'Italia, per restituire fiducia ai cittadini e per lasciare ai nostri giovani l'opportunità di provarci e di far valere il proprio talento e il proprio sacrificio". Lo scrive in un post su Facebook il sindaco di Firenze Dario Nardella, in merito all'inchiesta sui concorsi truccati all'università. "Mi colpisce al cuore la notizia degli arresti e delle indagini su decine di professori universitari in tutta Italia, accusati di aver truccato concorsi pubblici spartendosi cattedre e favori. Mi colpisce in maniera particolare perché si parla di un mondo che conosco bene e nel quale ho speso molti anni della mia vita come studente, come dottorando di ricerca e come docente precario" ha aggiunto.
"E mi ferisce - aggiunge  - perché è un caso diffuso in tutta Italia e tocca anche la mia città, Firenze, capitale della cultura e simbolo di quel Rinascimento di arti e di pensiero che ha nutrito per secoli l'umanità intera. Questa storia è odiosa perché avvelena i pozzi della cultura, della ricerca e della formazione, distrugge la speranza delle nuove generazioni e mina la fiducia dei cittadini verso l'istituzione universitaria che dovrebbe essere la colonna portante di un paese. Non dobbiamo arrenderci alla miseria umana e morale che ha contagiato i nostri atenei". "Chiediamo anzitutto alla magistratura - aggiunge Nardella - di fare presto e, se accertate le responsabilità, di punire in modo esemplare chi si è macchiato di questi reati. Truccare un concorso vuol dire uccidere la meritocrazia e compromettere il sogno di crescita e la credibilità di un paese e della sua classe dirigente". «Noi siamo i primi a volere che siano accertate quanto prima le responsabilità e se accertate che la punizione sia severa, rigorosa, esemplare. Ma nella comunità universitaria italiana ci sono migliaia di professori e di ricercatori che lavorano con onestà e hanno come faro il merito, la valutazione e la trasparenza. Siamo doppiamente feriti perché non vogliamo che una malattia venga scambiata per una epidemia». Lo ha detto, stamane in una conferenza stampa, il rettore dell'ateneo fiorentino, Luigi Dei, commentando quanto emerso finora nell'ambito dell'indagine sui concorsi truccati. «Questi fatti - ha osservato il rettore - feriscono in prima battuta e soprattutto la comunità universitaria. Siamo colpiti, tristi e amareggiati. Cose di questo genere non dovrebbero mai succedere». (ANSA).

Commento di Oliviero Mannucci: Questo è il principale motivo perchè l'Italia non spiccherà mai il volo. Ci sono troppi personaggi, in tutti gli ambiti, che si credono furbi e invece sono dei semplici COGLIONI!!!!

sabato 9 settembre 2017

Della serie la democrazia delle banane - Vietata a Roma la manifestazione contro la classe politica al Governo

di armando mannocchia 

-


Armando Manocchi, direttore di Imola Oggi e promotore della manifestazione che avrebbe dovuto tenersi di fronte a Montecitorio il 12 settembre, ha inviato questa nota in cui denuncia la sistematica violazione nei suoi confronti del principio di libertà di associazione:
La manifestazione Avviso di sfratto in programma il 12 settembre ci è stata vietata! Viene leso uno dei più importanti Diritti inalienabili, quello di manifestare le proprie opinioni e il proprio dissenso. Nel contempo viene violata anche la Costituzione Italiana
Prendiamo atto di essere in un regime dittatoriale! Oltre a vederci bloccati sui profili e sulle pagine dei social, e quindi lesi nella libera espressione e di stampa, ora ci impediscono anche di manifestare. E’ di una gravità inaudita vietare una manifestazione spontanea, di popolo, pacifica, civile, democratica e autorizzata, indetta da una persona al di fuori delle parti e soprattutto al di sopra di ogni sospetto dal punto di vista etico e morale.
Ma non dobbiamo farci intimidire. Armando Manocchia, il promotore dell’evento , come da programma, nonostante sia consapevole delle conseguenze alle quali potrà andare incontro con questo regime, sarà in piazza Montecitorio il 12 settembre alle ore 15 per esercitare un diritto inalienabile sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Costituzione Italiana.
Siamo determinati più che mai ad andare avanti e ritiene che, malgrado stiamo accettando di tutto, ingiustizie, vessazioni, soprusi, ruberie, con la giustificazione che sia per il bene di tutti, non possiamo accettare che vengano lesi, violati alcuni diritti fondamentali, diritti inalienabili come la possibilità di manifestare il proprio dissenso e di esprimere le proprie opinioni. Questo NO. Questo non lo dobbiamo accettare mai!
Questo divieto ad una manifestazione spontanea, di popolo, assolutamente civile, democratica e indiscutibilmente pacifica, aldilà di come è stata dipinta dal Questore di Roma in un atto arbitrario e politico, oltre che illegale, incostituzionale, soprattutto offensivo e lesivo della onorabilità del promotore e dei Cittadini che vi hanno aderito, descritti come persone che potrebbero mettere a rischio la sicurezza e l’ordine pubblico. Anche una Boldrini arriva a capire che quella del questore non è una azione nell’esercizio delle sue funzioni, ma una azione politica vera e propria a difesa di un sistema che sta depredando, desovranizzando e dissolvendo l’Italia e gli Italiani e che il questore, ordinamento giuridico alla mano e magistratura non collusa, avrebbe da tempo dovuto o dovrebbe reprimere quanto prima.
Abbiamo tentato persino una mediazione con la questura, ma l’esito è stato negativo. Interposte persone da noi incaricate, hanno tentato di dialogare con funzionari della questura di Roma al fine di far notare che questa situazione non è risolvibile attraverso il ricorso al TAR del Lazio, perché non ci sono i tempi tecnici. Non è risolvibile nemmeno attraverso il ricorso al Capo dello Stato, non soltanto per i tempi tecnici, ma soprattutto perché non ci sono i presupposti per fare ricorso al Capo dello Stato, visto che lo scopo stesso della manifestazione, non riconosce l’occupante abusivo del Quirinale come Presidente della Repubblica perché anch’egli, come il governo e il Parlamento, è incostituzionale.
Inoltre, è stato fatto loro notare che non è risolvibile, perché è tecnicamente e materialmente impossibile fermare decine, se non centinaia di migliaia di persone che hanno aderito spontaneamente ad una manifestazione di popolo, una manifestazione pacifica e apartitica per esprimere civilmente il dissenso a questa casta di parassiti, collusi, indagati, rinviati a giudizio, condannati, ladri, corrotti, corruttori, golpisti e traditori della Patria.
Manocchia fa sapere che, per correttezza, i Cittadini, i comitati, le associazioni, nonché i partiti e movimenti che hanno aderito, sono stati informati sul fatto che la manifestazione è stata VIETATA attraverso un comunicato stampa pubblicato su imolaoggi.it, nel quale non invita la gente a partecipare per non offrire alla Gestapo e detrattori vari l’assist per aggravare la sua posizione e quindi invita a decidere secondo coscienza se aderire e partecipare o meno e soprattutto a decidere in funzione di cosa vogliono fare per gli Italiani e per l’Italia. Insomma, decidere se si vuole continuare a far sì che questa cloaca, questa casta di criminali continuino a svendere e distruggere il nostro Paese ed a massacrare e schiavizzare il suo popolo.
Manocchia è eventualmente reperibile al 3398704071

Fonte