IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 31 agosto 2013

VERGONA NAPOLITANO: 4 NUOVI SENATORI A VITA. ALTRI 4 STIPENDI, UFFICI, SCORTE, AUTO BLU. PER COSA? PER NIENTE.

NOTIZIA FLASH NAPOLITANO NOMINA 4 NUOVI SENATORI A VITA. C’ERA PROPRIO BISOGNO? PERCHE’ CARICARE IL POPOLO DI NUOVI COSTI?
VERGOGNA!



QUESTI SONO I NUOVI 4 CITTADINI ILLUSTRI. NON ABBIAMO NULLA CONTRO DI LORO, CI MANCHEREBBE. FORSE DAREBBERO DIMOSTRAZIONE DI GRANDEZZA SE RINUNCIASSERO ALLE PREBENDE. CHIEDIAMO TROPPO?

ELENA CATTANEO (RICERCATRICE)


RENZO PIANO (ARCHITETTO)


CLAUDIO ABBADO (MAESTRO)

CARLO RUBBIA (NOBEL PER LA FISICA)

CLICCA IL NOSTRO LINK PER SAPERNE DI PIU’

http://bastacasta.altervista.org/p3411/

martedì 27 agosto 2013

Ai confini della realtà: Gelateria evade un euro e mezzo Dovrà rimanere chiusa tre giorni

La gelateria «Smeralda» di Olbia, in Sargegna, gestita da una bergamasca, la 32enne Mirella Manzotti di Fara Olivana, dovrà restare chiusa nel prossimo weekend, da venerdì 30 a domenica 1° settembre, perché negli ultimi 5 anni ha collezionato 4 verbali di evasione fiscale (due da un euro, uno da 6,5 euro e uno da 1,50 euro) per un'evasione totale, udite, udite, di addirittura 1,50 euro (10%).

La storia è stata raccontata dal sito www.olbianova.it e la proprietaria l'ha confermata al nostro giornale. La famiglia Manzotti ha aperto quest'attività stagionale (da marzo a ottobre) da 18 anni e la gelateria «Smeralda», in centro a Olbia, è annoverata nelle classifiche delle migliori gelaterie artigianali d'Italia

«È una sanzione assurda - ha commentato Mirella -. Sapevamo di questa regola, dei 4 verbali dopo i quali scattava la chiusura di tre giorni, ma non pensavamo che sarebbe stata applicata con questa rigidità considerando che la cifra evasa era irrisoria. Tra l'altro ci rimetterà anche lo Stato che perderà l'iva per il mancato introito della gelateria del prossimo fine settimana previsto in circa 6 mila euro».

«Ho protestato con la Guardia di finanza di Olbia - ha continuato Mirella - domandando perlomeno di posticipare la chiusura di 15 giorni o di fissarla per i primi tre giorni della settimana in modo da perderci di meno, ma mi hanno risposto che dovevo fare ricorso alla Guardia di finanza di Milano, visto che abbiamo la residenza nella Bergamasca, e che ormai è troppo tardi».

Fonte


Commento di Oliviero Mannucci: Questa è l'Italia di oggi, si multa per un euro e mezzo, e poi si discute per giorni e giorni, a spese dei cittadini, come salvare Berlusconi dalla condanna di frode fiscale, e non certo per un euro e mezzo. E per fortuna che nei tribunali c'è scritto: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI . Ma de che?

lunedì 26 agosto 2013

Olocausto Campano

terra-dei-fuochi2
I numeri, che non riportano mai con fedeltà il vero significato di una strage, non si discostano di molto da quelli stimati per le vittime dei campi di concentramento nazista.
5 milioni di persone stanno morendo, avvelenate da quei rifiuti tossici che camorra, istituzioni silenti e compiacenti, forze dell’ordine distratte e aziende del Nord italico, hanno disseminato in tutta la Campania.
Don Patriciello, noto per le sue forti denunce, per il suo impegno, per la forza che lo ha contraddistinto, anche difronte all’evidente fastidio di chi è preposto, per incarico, a fronteggiare l’emergenza, come accadde con il prefetto di Napoli (http://www.youtube.com/watch?v=hzAcfAm49Aw),  lancia un appello…affinché la si finisca di prendere in giro i campani, si affronti il problema con serietà e determinazione e si fermi il massacro.
Scrive sulla sua pagina Facebook : “Mi è venuta un’idea. Che ne dite se facciamo stampare migliaia di cartoline con le immagini più crudeli della “ terra dei fuochi”? Cartoline che poi, tutti – dico tutti – invieremo al presiedente della Repubblica, a quello della Regione, al capo del governo, al parlamento europeo, eccetera. Chi è d’accordo con questa iniziativa, provveda a farne parte a tutti i suoi amici, sia su facebook che nella vita privata. Invito anche tutti i giornalisti campani, che come noi hanno a cuore la fine di questo dramma immenso che ci sconvolge la vita, di parlare e scrivere di questa iniziativa. Chiedo a chi ha la possibilità economica di aiutarci di farsi avanti. Chiedo a tipografi e stamperie di darci una mano concreta. Queste cartoline dovranno arrivare in tutta l’Italia. In tutta l’ Europa. E – perché no? – in tutto il mondo. Questa vergogna immensa, indegna di un Paese che vuole dirsi civile e democratico, deve essere conosciuta da tutti.” Padre Maurizio PATRICIELLO
Appoggiamo, come pagina, come giornale di controinformazione ed anche singolarmente l’iniziativa, nella consapevolezza che le istituzioni italiane tutte siano già dettagliatamente informate di quanto accade e di quanto è accaduto…come denuncia Carmine Schiavone, ex-boss dei casalesi, da anni collaboratore di giustizia ed oggi intervistato da Sky tg24 (http://video.sky.it/news/cronaca/schiavone_ex_boss_casalesicollaboratore_giustizia/v168731.vid ).
Schiavone denuncia l’avvelenamento di un’intera regione, il sotterramento di rifiuti inquinanti nelle zone di Casal di Principe, Casavatore, Casalnuovo, etc… la corruzione di politici locali e nazionali, di intere caserme dei carabinieri e della polizia, la conoscenza, da parte delle istituzioni, dei nomi delle aziende e, perfino, delle targhe dei camion, che hanno sversato i loro rifiuti tossici in Campania…il silenzio che ne è seguito…
Come dimenticare le parole del ministro della sanità, Lorenzin, che crede, ancora, l’aumento dei casi di tumori in Campania conseguenza dello “stile di vita” dei suoi abitanti?
Ricordiamo, a questi “signori”, che la vita è un diritto, che va difeso e rispettato…e che chi, liberamente, si incarica di rappresentare i cittadini ha il dovere, primo, di difenderne i diritti primari…se non fosse in grado di farlo…e se la parola dignità trovasse ancora riscontro in chi occupa poltrone in nome e per conto del paese…l’atto delle dimissioni rimarrebbe l’unica scelta conseguente e rispettabile…come rimane, per i cittadini, il diritto di pretendere che lo Stato sia Stato…sempre e dovunque…senza quei famosi “se” e quei ricorrenti “ma” che hanno nascosto, sotto il tappeto degli accordi di larghe o strette convergenze d’interessi, il marcio di questo paese.

Fonte 

martedì 20 agosto 2013

L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse!

 
 
L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse popolari che potrebbero avvenire nei prossimi mesi: è quanto emerge dall’analisi della “direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013″. In caso di disordini potrebbe inoltre essere impiegata la polizia europea: non dimentichiamoci che il nostro paese ha aderito anche al “trattato di Velsen” che ha istituito il corpo di polizia sovranazionale dai poteri illimitati, Eurogendfor:
il cui comando è affidato alla NATO (quindi agli USA!) pur operando in Europa… Staff nocensura.com Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013” emanata dal ministero della difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di elementi-chiave per la sicurezza nazionale. La premessa è fosca, in una cornice di guerra imminente: «Non può essere ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del paese e del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico», afferma il ministero. «Elemento irrinunciabile della politica nazionale è anche il pieno rispetto degli impegni assunti in sede europea». Impegni che il ministero della difesa considera «finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario». Proprio la stabilità dell’Eurozona «deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo, costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano». L’Italia, pertanto, «deve operare con determinazione per azzerare il deficit di bilancio e ricondurre nei tempi previsti il debito pubblico entro i limiti stabiliti a livello europeo». Strano che ad occuparsi di questo tema non sia il ministero dell’economia, ma quello della difesa. «Il mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio lungo un arco di tempo pluriennale – conclude la nota – rappresenterà, quindi, un vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in materia di difesa che, negli anni, saranno adottate». Mettendo insieme questi punti e sapendo leggere fra le righe, scrivono Orso e Anatoli, il quadro che ne esce è a dir poco preoccupante: «Obbiettivo primario è il pareggio di bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi costo (anche a costo del sangue della popolazione) e il conseguente mantenimento dell’Italia, checché ne dica il popolo, nel lager dell’Eurozona, fondamentale spazio globalista in cui rinchiudere i popoli europei adattandoli, con le buone o con le cattive, al nuovo ordine neocapitalistico». Il vincolo ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo informa anche le scelte in materia di difesa e di impiego delle forze armate, perché, sempre leggendo fra le righe, «la minaccia risulta chiara: se il popolo ridotto allo stremo si ribellerà – a partire dall’autunno inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà a impiegare la forza, armata, per ridurlo a più miti consigli, in un possibile conflitto “ibrido” in cui molte saranno le armi impiegate, accanto a quelle convenzionali». Ed ecco che quella “possibilità remota” di coinvolgimento militare in un conflitto «diverrebbe drammaticamente concreta», al punto che «la forza militare nazionale sarebbe impiegata, da uno spregevole governo collaborazionista degli occupatori del paese, contro lo stesso popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo riportato, della stabilità di lungo periodo della monetacomune, controllata da entità private euroglobaliste, nonché del mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio (ormai recepita in Costituzione) lungo un arco di tempo pluriennale». Per Orso e Anatoli, il messaggio è inequivocabile: «In presenza di disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e dei carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo le forze armate». Scenario possibile? «Se ti tolgono il lavoro, la sicurezza, la possibilità di un minimo di pianificazione dell’esistenza e persino il cibo», è facile che si possa ricorrere all’uso di armi magari improprie, per «spaccare tutto, cercando di fermare i tuoi nemici», scrivono i due blogger, che accusano i politici italiani di essere «collaborazionisti dell’euro-nazismo, dell’atlantismo, dell’Occidente, del libero mercato globale e della liberaldemocrazia». Autunno caldo: «Il rischio di estesi sociali disordini, in Italia, è quindi un rischio reale», anche se Letta e Napolitano «continuano a negare l’evidenza». 

Fonte: nocensura.com -