NOTIZIA FLASH NAPOLITANO NOMINA 4 NUOVI SENATORI A VITA. C’ERA PROPRIO BISOGNO? PERCHE’ CARICARE IL POPOLO DI NUOVI COSTI?
VERGOGNA!
QUESTI SONO I NUOVI 4 CITTADINI ILLUSTRI. NON ABBIAMO NULLA
CONTRO DI LORO, CI MANCHEREBBE. FORSE DAREBBERO DIMOSTRAZIONE DI
GRANDEZZA SE RINUNCIASSERO ALLE PREBENDE. CHIEDIAMO TROPPO?
ELENA CATTANEO (RICERCATRICE)
RENZO PIANO (ARCHITETTO)
CLAUDIO ABBADO (MAESTRO)
CARLO RUBBIA (NOBEL PER LA FISICA)
CLICCA IL NOSTRO LINK PER SAPERNE DI PIU’
http://bastacasta.altervista.org/p3411/
"LADRI D'ITALIA" E' L'ORGANO D'INFORMAZIONE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI LIBERAZIONE NAZIONALE "CULO A STRISCE", CHE SI PREFIGGE DI MANDARE A CASA CON LE BUONE ( o con le cattive, facendogli APPUNTO, il culo a strisce) TUTTI I POLITICI CHE CAMPANO SULLE SPALLE DI MILIONI DI CITTADINI GUADAGNANDO MIGLIAIA DI EURO AL MESE PER NON FARE QUASI UN CAZZO E RENDERE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI SI GUADAGNA LA VITA CON IL SUDORE DELLA PROPRIA FRONTE.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
sabato 31 agosto 2013
martedì 27 agosto 2013
Ai confini della realtà: Gelateria evade un euro e mezzo Dovrà rimanere chiusa tre giorni
La gelateria «Smeralda» di Olbia, in Sargegna, gestita da una
bergamasca, la 32enne Mirella Manzotti di Fara Olivana, dovrà restare
chiusa nel prossimo weekend, da venerdì 30 a domenica 1° settembre,
perché negli ultimi 5 anni ha collezionato 4 verbali di evasione fiscale
(due da un euro, uno da 6,5 euro e uno da 1,50 euro) per un'evasione
totale, udite, udite, di addirittura 1,50 euro (10%).
La storia è stata raccontata dal sito www.olbianova.it e la proprietaria l'ha confermata al nostro giornale. La famiglia Manzotti ha aperto quest'attività stagionale (da marzo a ottobre) da 18 anni e la gelateria «Smeralda», in centro a Olbia, è annoverata nelle classifiche delle migliori gelaterie artigianali d'Italia
«È una sanzione assurda - ha commentato Mirella -. Sapevamo di questa regola, dei 4 verbali dopo i quali scattava la chiusura di tre giorni, ma non pensavamo che sarebbe stata applicata con questa rigidità considerando che la cifra evasa era irrisoria. Tra l'altro ci rimetterà anche lo Stato che perderà l'iva per il mancato introito della gelateria del prossimo fine settimana previsto in circa 6 mila euro».
«Ho protestato con la Guardia di finanza di Olbia - ha continuato Mirella - domandando perlomeno di posticipare la chiusura di 15 giorni o di fissarla per i primi tre giorni della settimana in modo da perderci di meno, ma mi hanno risposto che dovevo fare ricorso alla Guardia di finanza di Milano, visto che abbiamo la residenza nella Bergamasca, e che ormai è troppo tardi».
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: Questa è l'Italia di oggi, si multa per un euro e mezzo, e poi si discute per giorni e giorni, a spese dei cittadini, come salvare Berlusconi dalla condanna di frode fiscale, e non certo per un euro e mezzo. E per fortuna che nei tribunali c'è scritto: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI . Ma de che?
La storia è stata raccontata dal sito www.olbianova.it e la proprietaria l'ha confermata al nostro giornale. La famiglia Manzotti ha aperto quest'attività stagionale (da marzo a ottobre) da 18 anni e la gelateria «Smeralda», in centro a Olbia, è annoverata nelle classifiche delle migliori gelaterie artigianali d'Italia
«È una sanzione assurda - ha commentato Mirella -. Sapevamo di questa regola, dei 4 verbali dopo i quali scattava la chiusura di tre giorni, ma non pensavamo che sarebbe stata applicata con questa rigidità considerando che la cifra evasa era irrisoria. Tra l'altro ci rimetterà anche lo Stato che perderà l'iva per il mancato introito della gelateria del prossimo fine settimana previsto in circa 6 mila euro».
«Ho protestato con la Guardia di finanza di Olbia - ha continuato Mirella - domandando perlomeno di posticipare la chiusura di 15 giorni o di fissarla per i primi tre giorni della settimana in modo da perderci di meno, ma mi hanno risposto che dovevo fare ricorso alla Guardia di finanza di Milano, visto che abbiamo la residenza nella Bergamasca, e che ormai è troppo tardi».
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: Questa è l'Italia di oggi, si multa per un euro e mezzo, e poi si discute per giorni e giorni, a spese dei cittadini, come salvare Berlusconi dalla condanna di frode fiscale, e non certo per un euro e mezzo. E per fortuna che nei tribunali c'è scritto: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI . Ma de che?
lunedì 26 agosto 2013
Olocausto Campano
I numeri, che non riportano mai con fedeltà il vero significato di una strage, non si discostano di molto da quelli stimati per le vittime dei campi di concentramento nazista.
5 milioni di persone stanno morendo, avvelenate da quei rifiuti tossici che camorra, istituzioni silenti e compiacenti, forze dell’ordine distratte e aziende del Nord italico, hanno disseminato in tutta la Campania.
Don Patriciello, noto per le sue forti denunce, per il suo impegno, per la forza che lo ha contraddistinto, anche difronte all’evidente fastidio di chi è preposto, per incarico, a fronteggiare l’emergenza, come accadde con il prefetto di Napoli (http://www.youtube.com/watch?v=hzAcfAm49Aw), lancia un appello…affinché la si finisca di prendere in giro i campani, si affronti il problema con serietà e determinazione e si fermi il massacro.
Scrive sulla sua pagina Facebook : “Mi è venuta un’idea. Che ne dite se facciamo stampare migliaia di cartoline con le immagini più crudeli della “ terra dei fuochi”? Cartoline che poi, tutti – dico tutti – invieremo al presiedente della Repubblica, a quello della Regione, al capo del governo, al parlamento europeo, eccetera. Chi è d’accordo con questa iniziativa, provveda a farne parte a tutti i suoi amici, sia su facebook che nella vita privata. Invito anche tutti i giornalisti campani, che come noi hanno a cuore la fine di questo dramma immenso che ci sconvolge la vita, di parlare e scrivere di questa iniziativa. Chiedo a chi ha la possibilità economica di aiutarci di farsi avanti. Chiedo a tipografi e stamperie di darci una mano concreta. Queste cartoline dovranno arrivare in tutta l’Italia. In tutta l’ Europa. E – perché no? – in tutto il mondo. Questa vergogna immensa, indegna di un Paese che vuole dirsi civile e democratico, deve essere conosciuta da tutti.” Padre Maurizio PATRICIELLO
Appoggiamo, come pagina, come giornale di controinformazione ed anche singolarmente l’iniziativa, nella consapevolezza che le istituzioni italiane tutte siano già dettagliatamente informate di quanto accade e di quanto è accaduto…come denuncia Carmine Schiavone, ex-boss dei casalesi, da anni collaboratore di giustizia ed oggi intervistato da Sky tg24 (http://video.sky.it/news/cronaca/schiavone_ex_boss_casalesicollaboratore_giustizia/v168731.vid ).
Schiavone denuncia l’avvelenamento di un’intera regione, il sotterramento di rifiuti inquinanti nelle zone di Casal di Principe, Casavatore, Casalnuovo, etc… la corruzione di politici locali e nazionali, di intere caserme dei carabinieri e della polizia, la conoscenza, da parte delle istituzioni, dei nomi delle aziende e, perfino, delle targhe dei camion, che hanno sversato i loro rifiuti tossici in Campania…il silenzio che ne è seguito…
Come dimenticare le parole del ministro della sanità, Lorenzin, che crede, ancora, l’aumento dei casi di tumori in Campania conseguenza dello “stile di vita” dei suoi abitanti?
Ricordiamo, a questi “signori”, che la vita è un diritto, che va difeso e rispettato…e che chi, liberamente, si incarica di rappresentare i cittadini ha il dovere, primo, di difenderne i diritti primari…se non fosse in grado di farlo…e se la parola dignità trovasse ancora riscontro in chi occupa poltrone in nome e per conto del paese…l’atto delle dimissioni rimarrebbe l’unica scelta conseguente e rispettabile…come rimane, per i cittadini, il diritto di pretendere che lo Stato sia Stato…sempre e dovunque…senza quei famosi “se” e quei ricorrenti “ma” che hanno nascosto, sotto il tappeto degli accordi di larghe o strette convergenze d’interessi, il marcio di questo paese.
Fonte
martedì 20 agosto 2013
L’Italia sta preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse!
L’Italia sta
preparando l’esercito per gestire eventuali sommosse popolari che
potrebbero avvenire nei prossimi mesi: è quanto emerge dall’analisi
della “direttiva ministeriale in merito alla politica militare per
l’anno 2013″. In caso di disordini potrebbe inoltre essere impiegata la
polizia europea: non dimentichiamoci che il nostro paese ha aderito
anche al “trattato di Velsen” che ha istituito il corpo di polizia
sovranazionale dai poteri illimitati, Eurogendfor:
il cui comando
è affidato alla NATO (quindi agli USA!) pur operando in Europa…
Staff nocensura.com
Euro-rigore ad ogni costo: ora si prepara anche l’esercito
L’Italia sta per subire uno choc socio-economico così forte da provocare
disordini e rivolte: la profezia che Gianroberto Casaleggio ha affidato
a Gianluigi Nuzzi è così realistica che se ne starebbe occupando
persino l’esercito, nell’eventualità di dover rinforzare l’ordine
pubblico in previsione di sommosse, provocate dal regime europeo
dell’austerity. Lo sostengono Eugenio Orso e Anatolio Anatoli, che nel
loro blog analizzano la recentissima “Direttiva ministeriale in merito
alla politica militare per l’anno 2013” emanata dal ministero della
difesa, retto dall’ex Pdl Mario Mauro, ora montiano. L’aspetto
sconcertante, osservano i due analisti, riguarda l’impegno diretto delle
forze armate verso obiettivi non propriamente militari: e cioè il
rispetto assoluto dei trattati europei dell’austerity a cominciare dalla
intangibilità dell’Eurozona, condizioni che vengono elevate al rango di
elementi-chiave per la sicurezza nazionale.
La premessa è fosca, in una cornice di guerra imminente: «Non può essere
ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del
paese e del sistema di alleanze del quale siamo parte in un confronto
militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia
operazioni convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia
operazioni nel dominio cibernetico», afferma il ministero. «Elemento
irrinunciabile della politica nazionale è anche il pieno rispetto degli
impegni assunti in sede europea». Impegni che il ministero della difesa
considera «finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della
moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario».
Proprio la stabilità dell’Eurozona «deve essere considerata come
essenziale per il perseguimento del fine ultimo, costituito dalla
sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed
economiche che in questo si sviluppano».
L’Italia, pertanto, «deve operare con determinazione per azzerare il
deficit di bilancio e ricondurre nei tempi previsti il debito pubblico
entro i limiti stabiliti a livello europeo». Strano che ad occuparsi di
questo tema non sia il ministero dell’economia, ma quello della difesa.
«Il mantenimento di una consapevole disciplina di bilancio lungo un arco
di tempo pluriennale – conclude la nota – rappresenterà, quindi, un
vincolo ineludibile nella definizione delle scelte in materia di difesa
che, negli anni, saranno adottate». Mettendo insieme questi punti e
sapendo leggere fra le righe, scrivono Orso e Anatoli, il quadro che ne
esce è a dir poco preoccupante: «Obbiettivo primario è il pareggio di
bilancio, il mantenimento e la difesa dell’euro a qualsiasi costo (anche
a costo del sangue della popolazione) e il conseguente mantenimento
dell’Italia, checché ne dica il popolo, nel lager dell’Eurozona,
fondamentale spazio globalista in cui rinchiudere i popoli europei
adattandoli, con le buone o con le cattive, al nuovo ordine
neocapitalistico».
Il vincolo ineludibile della disciplina di bilancio nel lungo periodo
informa anche le scelte in materia di difesa e di impiego delle forze
armate, perché, sempre leggendo fra le righe, «la minaccia risulta
chiara: se il popolo ridotto allo stremo si ribellerà – a partire
dall’autunno inverno di quest’anno, poniamo – non si esiterà a impiegare
la forza, armata, per ridurlo a più miti consigli, in un possibile
conflitto “ibrido” in cui molte saranno le armi impiegate, accanto a
quelle convenzionali». Ed ecco che quella “possibilità remota” di
coinvolgimento militare in un conflitto «diverrebbe drammaticamente
concreta», al punto che «la forza militare nazionale sarebbe impiegata,
da uno spregevole governo collaborazionista degli occupatori del paese,
contro lo stesso popolo italiano, a vantaggio, come si scrive nel testo
riportato, della stabilità di lungo periodo della monetacomune,
controllata da entità private euroglobaliste, nonché del mantenimento di
una consapevole disciplina di bilancio (ormai recepita in Costituzione)
lungo un arco di tempo pluriennale».
Per Orso e Anatoli, il messaggio è inequivocabile: «In presenza di
disordini sociali estesi, ai quali la repressione poliziesca e dei
carabinieri non riuscirà a far fronte, scenderanno in campo le forze
armate». Scenario possibile? «Se ti tolgono il lavoro, la sicurezza, la
possibilità di un minimo di pianificazione dell’esistenza e persino il
cibo», è facile che si possa ricorrere all’uso di armi magari improprie,
per «spaccare tutto, cercando di fermare i tuoi nemici», scrivono i due
blogger, che accusano i politici italiani di essere «collaborazionisti
dell’euro-nazismo, dell’atlantismo, dell’Occidente, del libero mercato
globale e della liberaldemocrazia». Autunno caldo: «Il rischio di estesi
sociali disordini, in Italia, è quindi un rischio reale», anche se
Letta e Napolitano «continuano a negare l’evidenza».
Fonte: nocensura.com -
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