IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

mercoledì 27 giugno 2012

Comunicato Avv. Paola Musu - Mauro Merlino M-D-R



Pubblicato in data 17/mag/2012 da

Comunicato Avv. Paola Musu - Mauro Merlino M-D-R Italia FIRMATE LA PETIZIONE DI PAOLA MUSU E MANDIAMOLI IN GALERA
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Notizie e politica

martedì 26 giugno 2012

Il meccanismo infernale dell'Euro,che porta gli stati al fallimento!

La BCE deve rientrare di oltre 400 miliardi. L'Italia contribuisce al salvataggio delle banche spagnole con un prestito di 20 miliardi al tasso del 3% ma per ottenere i 20 miliardi da prestare li compra ad un tasso del 7% oppure svende i beni immobiliari o tassa gli italiani.
In parole povere l'Italia presta soldi che non ha e si fa prestare prendendoli a prestito a tassi sempre più elevati dai mercati internazionali. Un suicidio finanziario! A breve avrà bisogno di aiuto, ma la BCE è già in sofferenza! Il tutto senza avere la possibilità di stampare neanche una banconota di 5€.
Morale: l'euro è già fallito. Si sono già incartati in maniera paurosa. L'Euro è collassato, ma non ancora ufficialmente, perché non lo possono dire, per ovvie ragioni.
I processi economici di questo genere, di natura eccezionale e straordinaria (lo smantellamento dell'Euro, ndr), non possono essere gestiti senza "un calmiere" dell'inevitabile panico generale che si genererebbe se dessero subito la notizia che noi tutti conosciamo già: questa divisa ha appena qualche altro mese di vita (formale, molto formale per la verità). Non è la fine del mondo, non è la terza guerra mondiale, ma potrebbe comunque essere un trauma collettivo, non paragonabile ai bombardamenti degli alleati, ma sempre trauma è, perché prima della ripresa ci vorranno anni.
I soldi (quelli veri, le banconote, non i byte della BCE, che vanno avanti e indietro), sono usciti dalle Elites della Grecia, Spagna, Portogallo, Italia, Belgio e Germania. Qualche dubbio in tal senso? Non mi pare proprio, i super ricconi, hanno già messo al sicuro, tutto quello che potevano - provocatoriamente vi dico che noi tutti, nelle stesse condizioni avremmo fatto la stessa cosa, piuttosto che attendere impassibili il crack - hanno investito solo in beni tangibili e metalli preziosi. E' chiaro che molte notizie, sono mascherate, se non del tutto occultate, al massimo tra tre mesi - ma le mie previsioni non arrivano a ferragosto - ci sarà il collasso ufficiale. Non è terrorismo finanziario, è la realtà! Questa economia non regge, con questa divisa.
Per arrivare a casa nostra: il FMI sostiene, che per l'italia, vanno incoraggiate "le privatizzazioni sia a livello centrale sia a livello dei governi locali per frenare il coinvolgimento dello stato nell'economia e ridurre il debito". Tutto sommato potrebbe essere condivisibile, ma mi sorge un dubbio: che paghiamo a fare il 47% fra tasse e contributi (65% per le imprese ed iva al 23% fra un po'), se poi dobbiamo avere tutto privato; se poi, in pratica dobbiamo svendere l'Italia. Ma poi dovremmo procedere a tutte queste mega dismissioni, con l'Euro che ci sta crollando addosso? Mi sembra un suicidio, più che una manovra di risanamento. Ok, chiariamoci su un punto, paradossalmente potrei anche assecondare la linea della vampira del FMI, ma se l'Euro non fosse una moneta in procinto di deflagrare. Non solo, ma noi abbiamo un "quid plus": chi la dovrebbe portare avanti questa politica economica, l'attuale governo sostenuto dall'attuale partitocrazia alias la kasta politica bancaria e tecnocratica che ha fatto strame di tutto in italia anche della dignità?

GRAZIE MONTI, GRAZIE POLITICI LADRONI!!!!

Vendite in picchiata Alimentari mai cosi' male

Ad aprile vendite al dettaglio segnano -6,8%


Vendite in picchiata Alimentari mai cosi' male

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Ad aprile le vendite al dettaglio segnano un crollo del 6,8% su base annua, la caduta tocca anche il settore alimentare (-6,1%). Lo rileva l'Istat, aggiungendo che un ribasso tendenziale cosi' forte non si registrava almeno dal gennaio del 2001, ovvero dall'inizio della serie storica. Rispetto a marzo il calo e' dell'1,6%.

La caduta del 6,1% registrata dalle vendite al dettaglio del comparto alimentare ad aprile (dati grezzi), rispetto allo stesso mese 2011, è la più forte almeno da gennaio 2001, cioé da quando sono iniziate le serie storiche dell'Istat. Quindi, come per le vendite totali, anche il settore 'food' segna il ribasso più marcato da oltre 11 anni.(ANSA).

ITALIA IN CADUTA LIBERA

di Oliviero Mannucci

Siamo alla frutta, anzi tra poco neanche più a quella se continua così. Monti & Company si riempiono la bocca parlando di crescita ma la realtà è esattamente l'opposto. Siamo in recessione, la sanità di fatto è una chimera per quasi 10 000 000 di italiani, i tempi di attesa per una lastra sono oramai inammissibili in un paese che si vuole dire civile, e quindi se una persona ha bisogno urgente di cure urgenti o paga oppure può anche morire. Lo stato italiano è quindi un paese evasore nei confronti dei cittadini, che pagando le tasse, pagano in anticipo i servizi che gli spettano per legge, mentre i nostri politici hanno l'assistenza sanitaria a parte che costa ala collettività 10 000 000 di euro all'anno, che vergogna! Inoltre adesso, grazie alla politica del rigore( solo per i cittadini, perchè i politici italiani continuano a percepire stipendi che non sono da crisi) l'italiano medio è costretto a risparmiare anche sui prodotti alimentari, questo significa che siamo veramente alla frutta come paese. NON E' QUESTA LA STRADA CHE CONDUCE ALLA CRESCITA !!!!!!! IL GOVERNO DEVE RIDURRE DRASTICAMENTE I COSTI DELLA POLITICA , ABBASSARE LE TASSE ALLE IMPRESE, TOGLIERE LE ACCISE ILLEGALI DALLA BENZINA. IN QUESTO MODO CI SARA' LA CRESCITA, ALTRIMENTI CI SARA' IL BARATRO!!!!!


lunedì 18 giugno 2012

Si è votato ad Atene o a Bruxelles?



Marco Cedolin

Non era mai accaduto dalla fine della guerra fredda, che alla campagna elettorale per il voto all'interno di uno stato sovrano, partecipassero con tanta enfasi tutti i grandi poteri che gestiscono la politica e la finanza globale. Dai leader dei paesi europei ai vertici della BCE e del FMI, passando attraverso le grancasse dei media di tutta Europa.
La nuova tornata elettorale, che a distanza di un solo mese dalla precedente ha riportato quasi 10 milioni di greci alle urne, dal momento che l'esito della votazione di maggio non aveva consentito la formazione di un governo che avallasse i diktat della BCE, è stata dipinta nell'immaginario collettivo come una sorta di referendum sull'euro, dal cui esito sarebbe dipeso il futuro della sciagurata moneta che ci accompagna da ormai dieci anni.
Capi di stato (con in testa Angela Merkel), mestieranti politici, banchieri, economisti d'accatto, giornalisti mainstream ed esperti da cortile di ogni risma e colore si sono prodigati senza sosta, nell'appellarsi al senso di responsabilità del popolo greco, affinchè si recasse in massa a votare il sostegno alla UE, all'euro e al piano di austerità che di tale sudditanza é parte integrante.....



Per l'occasione sono state messe in campo pressioni di ogni genere, nell'ambito di un vero e proprio terrorismo psicologico che paventava le peggiori sciagure e un futuro di miseria infinita (perfino peggiore di quella attuale) nel caso i cittadini greci avessero scelto una formazione politica non allineata alle direttive dei grandi poteri finanziari.
Il tutto a creare un'atmosfera surreale, all'insegna della menzogna, del ricatto e dell'intimidazione, all'interno della quale il popolo greco, stremato da una crisi che morde le caviglie, veniva chiamato a scegliere ciò che già altri avevano reputato fosse meglio per "il suo bene" e soprattutto per quello di un sistema economico/finanziario ormai moribondo, ma fermamente intenzionato a sopravvivere a sè stesso, finché resterà una stilla di sangue da suggere dalle vene degli esangui cittadini.

Non a caso proprio una TV belga, quando ancora mancavano alcune ore alla chiusura dei seggi ad Atene, é stata la prima a diffondere i dati estrapolati da fantomatici exit poll, che vedevano in vantaggio il partito di centrodestra sodale con le direttive europee. Senza dubbio un fulgido esempio di democrazia, quello di diffondere dati sull'orientamento del voto ad urne ancora perte, in tutto e per tutto in linea con la connotazione tragicomica che si é inteso dare a questa ripetizione di tornata elettorale.

Dopo l'anticipazione fornita da Bruxelles, anche i primi dati che arrivano da Atene sembrano confermare a grandi linee l'indicazione precedentemente tratteggiata.
Il centrodestra di Nuova Democrazia, in testa sia pur di misura con circa il 30% dei voti, insieme ai socialisti del Pasok (terzo partito in flessione con circa il 12%), grazie al cospicuo premio di maggiornaza esistente in Grecia, avrà con tutta probabilità la maggioranza di seggi necessaria per costituire un governo nel segno del'euro, che sia diretta emanazione della BCE.
La sinistra del "ma anche" rappresentata da Syriza aumenta i consensi sfiorando il 30% ma sembra ritrovarsi fuori dai giochi. L'estrema destra di Alba Dorata conferma l'ottimo risultato della scorsa tornata e con circa il 7% entra in parlamento, insieme agli indipendentisti, alla sinistra moderata ed ai comunisti del KKE, tutti quanti in forte flessione.

Christine Lagarde ed Angela Merkel possono tirare un sospiro di sollievo e volare in Messico al G20 insieme a Mario Draghi. L'euro è salvo, in Grecia non si dovrà tornare a votare di nuovo fra un paio di mesi e in una maniera o nell'altra l'hanno sfangata anche questa volta. Nuova od usata che grande cosa la democrazia.

http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/06/si-e-votato-ad-atene-o-bruxelles.html

domenica 17 giugno 2012

TONFO SU TONFO...LA GRECIA E' VICINA


















Non ha più la bella e sobria cera dei primi giorni il nostro professor bocconian banchiere Mario Monti. Il viso è un po’ tirato e a volte risponde seccato a chi gli chiede conto del disastro che sta facendo.
L’ultima a ricordargli il fallimento la ministro delle finanze austriaca, Maria Fekter, che ha previsto l’Italia prossima alla necessità di chiedere, anch’essa, un prestito… cosa da sempre smentita dall’abusivo governo pieno di tecnici, da Napolitano, da Berlusconi e dagli amici felici e scodinzolanti del PD.
Fatto sta che si va di tonfo in tonfo – una vera e propria debacle – con lo spread che vola e con tutti gli indici che dimostrano la totale inefficacia ed incapacità di un gruppo di ministri che neanche i conti sanno fare… a cominciare da quello riguardante gli esodati.
Che la fine sarebbe stata questa molti lo avevano da subito detto… affossare gli italiani onesti sotto una marea di tasse non poteva che portare ai risultati attuali… lo sanno gli economisti, lo dice la storia, lo capiscono anche gli alunni delle elementari… ma Monti, il sobrio, sembra uscire da un’università di falliti… fa tutto ciò che serve per impedire ogni ripresa del paese… attacca pensionatie lavoratori, chiude i rubinetti delle banche e degli investimenti statali, le politiche portano al fallimento migliaia di aziende ma… ma non tocca i privilegi dei parlamentari, non abbassa il suo e altrui stipendio, non fa nessuna patrimoniale, non è capace di immaginare neanche una legge contro la corruzione…alfabeto di un buon ed equo governo.
La sua mission sembra, anzi, scusate, è mirata solo al salvataggio delle banche, di quegli istituti di credito che con le loro speculazioni e le loro voragini di bilancio stanno portando i paesi e la gente dell’Europa alla fame.
Solo 3 mesi per salvare l’euro, dice Christine Lagarde, numero uno del Fondo Monetario Internazionale… tre mesi a che prezzo e a che costi?…chiederebbe un buon governo…
Ma l’Italia non ha un governo e non ha un parlamento, l’Italia non ha una politica né ha politici, l’Italia ha gente che siede in un aula per votare ciò che gli viene imposto…non ciò che gli dice la coscienza o il cervello, se l’avessero. Il parlamento, i partiti, la loro anti-politica, hanno svuotato di senso quello che avrebbe dovuto essere il luogo del confronto e delle idee, della democrazia e del popolo. Si dimenano parlando e scontrandosi per una legge elettorale che mai saranno in grado di fare e che se anche faranno sarà sempre mirata a mantenere i loro privilegi o si accordano per salvare questo o quel deputato dagli arresti…
Non sono riusciti neanche a capire qual è la differenza di reddito tra i loro emolumenti e quelli dei parlamentari degli altri stati…benché avessero messo una commissione ad hoc pagata, come sempre, da noi cittadini.
Le “belle parole” che i leader dei paesi amici regalano alle vergognose riforme fatte da questo governo, e che spesso il signor Napolitano ama richiamare, si scontrano duramente contro i risultati fallimentari prodotti e ricaduti nel tessuto sociale e valutati, nel modo che conosciamo, da quei mercati che non si sono fatti abbindolare neanche da quel massacro di diritti civili che questo governo ha imposto.
Di tonfo in tonfo… lo spettro della Grecia… ma di quella schiava della Ue…si avvicina…chissà che le prossime elezioni del popolo ellenico non siano capaci di dare quella spallata definitiva a questo sistema di ladri e dia la spinta ai popoli per riprendersi il maltolto.

fonte http://www.reset-italia.net/2012/06/12/e-tonfo-su-tonfoarriveremo-in-grecia/#.T9tn3yt1Du0


EVVIVA LA "DEMOCRAZIA" !

Arriva il Prof, scoppia la guerriglia a Bologna



Lui evoca «spiragli di uscita dalla crisi in tempi ragionevoli». Gli altri si prendono a manganellate. Lui, al teatro Arena del Sole di Bologna, in mezzo a Ezio Mauro e Eugenio Scalfari, si impegna a fare «una ricognizione sugli esodati» mentre fuori se le danno di santa ragione. La platea segue l’intervista in silenzio. L’unico rumore che si sente in sala è quello dell’elicottero della polizia che sorvola la zona. Fuori c’è una guerriglia. Il premier Mario Monti, ieri, è stato accerchiato: la mattina a Milano da una trentina di militanti di Casa Pound, il pomeriggio a Bologna.


Il suo arrivo alla Repubblica delle idee mette in subbuglio la città. Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa creano un cordone di sicurezza nel quadrilatero attorno al teatro. Ma non basta.

In via Indipendenza e piazza Nettuno un centinaio di attivisti del centro sociale «Tpo» espongono lo striscione: «Contro la democrazia dello spread, Monti dimettiti». Un manifestante gira con un cartello: «Ti sMontiamo». E ancora: «Monti ti odio», «La crisi siete voi, la soluzione siamo noi», «Loro le forbici, noi il sasso». Ad aprire le danze un paio di petardi. «Se c’è una zona rossa noi la violiamo», urlano i megafoni. Un camion spara musica a tutto volume e ai centri sociali si aggiungono collettivi autonomi universitari e un misto di sigle antagoniste. Sventolano le immancabili bandiere con falce e martello e No Tav. Il centro storico di Bologna è diventato con Monti la «zona rossa». «Raggiungeremo il teatro», gridano al megafono i dissidenti con in faccia le maschere di Lupin e in testa i cachi da lavoro.

Volano uova, bastoni, bottiglie di vetro e petardi su poliziotti e giornalisti. Parte la prima carica. I giovani dei centri sociali tentano di sfondare il cordone di sicurezza con grandi scudi di polistirolo pressato. Manganellate. Si vede sfilare con il «Tpo» anche il capogruppo della Fds nel consiglio regionale dell’Emilia, Roberto Sconciaforni. Seconda carica. Dieci poliziotti e due carabinieri rimangono feriti, ma nulla di grave. Altra carica. Intanto il corteo si spezzetta in piccoli gruppi che cercano di aggirare la zona blindata. Mentre Monti, in sala, sta dicendo che «la crescita non si fa con i soldi del bilancio pubblico», fuori i disobbedienti imbrattano con secchiate e palloncini pieni di vernice rossa il muro della sede della Deutsche Bank. Mentre Monti dice che «ce la stiamo facendo da soli», i collettivi scarabocchiano la vetrina della banca Carige e imbrattano il totem dell’iniziativa di Repubblica. Meno male che è già domenica.

Fonte: http://www.ilgiornale.it

Commento di Oliviero Mannucci : IL POPOLO E' SOVRANO! Politici fatevi da parte se non siete in grado di governare, non abbiamo bisogno di voi.

martedì 12 giugno 2012

Dire ladro al sindaco non è reato Assolto dall’accusa di diffamazione


VETRALLA - «Sei un ladro». Diffamazione? Se detto alla persona sì, ma contro il politico è diritto di critica. Luciano Segatori nel 2003 lo ha spiattellato in faccia al sindaco Sandrino Aquilani attraverso una lettera aperta: denunciato da tutta la giunta e pure dal segretario generale del Comune, l’autore è stato prima dichiarato colpevole, poi è intervenuta la prescrizione, cui ha rinunciato prendendosi una bella rivincita: ha ricorso in appello ed è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato». E martedì scorso durante il consiglio ha consegnato copia della sentenza a tutti.
«Lettera aperta al sindaco di Vetralla: Sandrino Aquilani sei un ladro». E questo è solo il titolo.

La lettera. Perché i toni della missiva di Segatori - nelle ultime elezioni in lista con i Radicali per sostenere la candidata a sindaco Teresa Sestito - non sono da meno. «Da quando sei sindaco - si legge - quanto ci sei costato tra sperperi, mancati introiti (sanzioni amministrative insabbiate o annullate agli amici), regalie a benefattori, assunzioni inutili di parenti e affini».

Ma il movente che ha scatenato la penna è un altro. «Il motivo per cui ti dico che sei un ladro - prosegue - è più banale: tu e i tuoi complici Francesco Iacomini, Dario Bacocco, Pietro Lupi, Giovanni Gidari, Giuseppe Ippolitoni, Settimio Cesarini e Pierluigi Martini, il 29 aprile scorso (del 2003, ndr) con delibera vi siete rimborsati 14.636 euro perché altrimenti l’avresti dovuta pagare di tasca tua insieme ai membri della fondazione (Albero dell’umanità, ndr), tra cui i sette assessori appena nominati». Il che, a suo avviso, «è un furto mascherato (male) da delibera. Possibile che il segretario generale Carlo Rossi non abbia ravvisato l’evidente conflitto di interessi e l’illecito?». E giù denunce dai diretti interessati, comunque non ritenuti responsabili dopo una successiva indagine della guardia di finanza.
Per queste espressioni colorite Segatori è stato condannato per diffamazione a mezzo stampa. Poi la prescrizione, alla quale ha rinunciato per arrivare all’assoluzione.

Escluso il mezzo stampa perché la lettera era stata consegnata «ad personam», la Corte di appello di Roma ha depennato anche la diffamazione perché trattasi di «esercizio legittimo - si legge nella sentenza - del diritto di critica». In ballo c’è un’opinione «che, come tale, non può pretendersi obiettiva». E quel «ladro»? «Non era diretto al sindaco inteso come soggetto privato, quanto all’homo publicus». E dunque addio condanna.
Martedì scorso a Vetralla era giorno di consiglio. E Segatori non si è fatto scappare l’occasione di lasciare una copia della sentenza sui banchi, compreso Aquilani che lo scorso anno è diventato di nuovo sindaco. «Non ho diffamato nessuno - dice - e ho rinunciato a una comoda prescrizione assumendomene il rischio». E tanto per non farsi mancare niente, rilancia. «Al tribunale di Roma - conclude - pende una controversia tra la fondazione, il Comune e, dall’altra parte, l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, per il presunto mancato pagamento di una fattura di circa 73.000 euro relativa alla realizzazione di medaglie ricordo e sculture». Governo ladro.


Fonte: http://www.ilmessaggero.it


Commento di Oliviero Mannucci: Caso mai bisognerebbe fare una legge che punisca chi dice che i politici sono onesti, visto come va l'Italia.


Barzelletta: Un vicino di casa al suo nuovo vicino - La vede quella villa lì.... è la casa di un politico famoso ! - e l'altro - Ah si, ma tanto qui a casa mia ho appena istallato l'antifurto!



giovedì 7 giugno 2012

Monti & C. come Hitler, alla fine arruolò anche i bambini

La notizia arriva da Napoli e la pubblica il quotidiano Il Mattino: nella lotta a chi non fa lo scontrino scendono in campo i baby 007 del fisco. Sottotitolo: piccoli detective a caccia di irregolarità nei luoghi di vacanza. In pratica, secondo quanto riportato da Marco Torriello, alle elementari Piscicelli i compiti per le vacanze consisteranno nell’annotare tutti gli esercenti che non rilasciano lo scontrino e che dunque non pagano le imposte. A settembre, di ritorno dal meritato riposo estivo, gli alunni dovranno scrivere nei loro temi ciò che hanno visto e i testi saranno letti e commentati in aula alla presenza dei funzionari dell’Agenzia delle entrate.

Insomma, visto che gli ispettori del Fisco non riescono a beccare gli evasori, il compito è demandato ai ragazzini, i quali smesso il grembiule scolastico indosseranno quello immaginario di esattori delle tasse. Secondo il giornale campano diretto da Virman Cusenza l’iniziativa – denominata «Uno scontrino per l’estate» – rientra in un progetto di educazione civica per i giovani organizzato dalla scuola in collaborazione con gli esperti del Fisco. Annota il cronista: in una regione in cui, secondo la Finanza, due commercianti su tre non rilasciano lo scontrino, c’è da scommettere che ne vedremo delle belle.

Già questo dà la misura del precipitare della situazione: l’incapacità delle strutture dello stato di far applicare le leggi costringe lo stesso stato ad applicare metodi da Pol Pot, il famigerato dittatore della Cambogia che arruolò i bambini per denunciare i genitori come nemici del popolo. All’epoca i Khmer usavano i ragazzini mettendoli contro i genitori per scovare chiunque avesse studiato o anche solo possedesse gli occhiali. Saper leggere era infatti considerata un’attività controrivoluzionaria e i figli erano spronati a denunciare papà e mamma. Per fortuna non siamo ai tempi della Cambogia e le persone non vengono uccise a colpi di zappa come suggerivano i commissari politici del regime comunista. Tuttavia, l’idea di utilizzare i bambini e i loro temi per denunciare chi non è in regola con il fisco mette ugualmente i brividi: da un lato per l’uso di minorenni, dall’altro per la resa del Fisco, che arruolando i bambini documenta la propria inadeguatezza nella lotta all’evasione.

Diciamo ciò non certo in difesa di chi non paga le tasse, ma anzi da contribuenti onesti che vorrebbero che tutti facessero il loro dovere. Però se si ingaggiano i Balilla del Fisco, se cioè si usano dei bambini delle elementari per fare una battaglia che tocca agli apparati dello stato, significa che da soli i superispettori non ce la fanno a combattere l’evasione. Una dichiarazione di resa dello stato che arriva a mesi di distanza dai blitz di Cortina e Portofino. Dopo aver fatto la faccia feroce nei centri vacanze prediletti dai ricconi del Nord, l’agenzia delle entrate è costretta a cercare un sistema per penetrare l’omertà fiscale di alcune zone del Sud.

Del resto, nonostante la grancassa dei mesi scorsi, che le cose non girino per il verso giusto sul fronte delle entrate lo abbiamo scritto ieri, riportando i recentissimi dati diffusi dalla ragioneria generale dello stato, dai quali risultano mancare all’appello circa 3,4 miliardi di euro nei primi mesi dell’anno. Un buco difficilmente colmabile con provvedimenti tampone, tanto che dalle parti di Palazzo Chigi c’è chi ha rispolverato il vecchio proposito di alzare ancora un po’ l’Iva. Un rincaro che per la nostra economia sarebbe la mazzata finale. Già oggi la pressione fiscale reale sulle imprese veleggia sopra il 60 per cento, ma con un punto o due di Iva in più si rischia di andare oltre, provocando un’ulteriore contrazione dei consumi e dunque del prodotto interno lordo. Secondo il governatore della Banca d’Italia il livello raggiunto dalle tasse è incompatibile con la crescita, ma il presidente del consiglio non pare avere alcuna intenzione di mollare. Per cui adesso pare intenzionato ad affidarsi ai bambini pur di strizzare gli italiani. Così, come ogni sistema a fine corsa, arruola i minorenni. Ma si sa che i soldati ragazzini non portano lontano. In genere alla disfatta.

Fonte: http://coperatorveritas.altervista.org

Commento di Oliviero Mannucci: "CARISSIMI" POLITICI ABBASSATE LE TASSE ALLE IMPRESE E SMETTETE DI RUBARE E L'ITALIA TORNERA' A CRESCERE.


"L'Italia arretra, imprese a rischio"

Nuovo allarme di Confindustria:
in 3 anni l'Italia passa dal quinto all'ottavo posto tra le economie

roma

L’Italia «soffre» e «arretra», avverte Confindustria: «la ricaduta in recessione mette a repentaglio l’industria italiana». Mentre sul fronte della crisi tornano a correre le ore di cassa integrazione chieste dalle aziende: a maggio, dati Inps, le aziende ne hanno chieste 105,5 milioni di ore con un aumento del 22,5% rispetto ad aprile e del 2,7% rispetto a maggio 2011. Toccando così il valore più alto da luglio 2010. Sono 1.339 gli scioperi effettuati nel 2011, su 2.219 proclamati, nel solo settore dei servizi pubblici essenziali, secondo i dati della Commissione di garanzia.

È il centro studi di Confindustria a rilanciare l’allarme crisi, con il rapporto di giugno sugli scenari industriali che rileva tre preoccupanti passi indietro: sorpassato da India, Brasile e Corea del Sud, il nostro Paese scivola dal quinto all’ottavo posto nella classifica delle grandi economie per produzione manifatturiera. Così gli economisti di viale dell’Astronomia avvertono: con le imprese «soffocate» da «nuova recessione, un feroce credit crunch, bassa redditività» è a rischio «la stessa sopravvivenza» di «parti importanti dell’industria». Ne emerge un «quadro periglioso» che diventa oggi ancora «più impegnativo» per gli effetti del Sisma in Emilia che ha colpito «un’area ad altissima vocazione manifatturiera, cruciale per lo sviluppo industriale del Paese». Un quadro «piuttosto preoccupante», commenta il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «l’Italia sta perdendo terreno, in termini assoluti, rispetto ai paesi emergenti, ma anche nei confronti dei paesi più avanzati». Ma, avverte il leader degli industriali, «questo non deve assolutamente significare che ci dobbiamo rassegnare, anzi, al contrario, dobbiamo lottare».

Il «cambiamento» deve diventare «la bussola dell’intero paese con l’obiettivo di fare rotta verso la crescita, che deve essere la nostra stella polare», dice. «Altri interventi verranno presi, a breve», garantisce il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, «per fare in modo che le aziende possano trovare un più chiaro e più stabile sostegno alle loro attività»: il governo è determinato a mettere in campo nuove misure «nella ferma convinzione che il primo motore di crescita risiede proprio nella forza competitiva del nostro sistema produttivo». «Far ripartire la nostra economia», commenta Fulvio Conti, il nuovo vicepresidente di Confindustria per il Centro Studi (a.d. di Enel), presentando il rapporto sugli «scenari industriali» delineato dagli economisti di viale dell’Astronomia, «è una sfida che richiede di tornare a pensare in maniera strategica, puntare sugli investimenti di lungo periodo, soprattutto in infrastrutture e innovazione, e di riequilibrare il carico fiscale per favorire investimenti e una ripresa dei consumi». Il nostro, avverte Conti, è un «Paese lento», «manca una visione di lungo periodo», «manca un progetto Paese che identifichi le priorità e le linee di sviluppo». In Emilia, avverte Squinzi, dopo il sisma potrebbe esserci «uno stop produttivo di almeno 4-6 mesi», con una perdita di Pil per l’Italia di «qualche frazione di punto»; il «bilancio ancora provvisorio» conta «almeno 500 aziende con gravi lesioni, oltre 10mila posti di lavoro a rischio, la minaccia che si perdano filiere distrettuali importanti».

Fonte: http://www3.lastampa.it

GRAZIE MONTI, GRAZIE "CASTA" DEL CAZ....

di Oliviero Mannucci


Il vero terremoto di questi ultimi anni non è ne quello di l'Aquila, ne quello Emiliano, il vero terremoto ha avuto l'epicentro a Montecitorio, dove i politici di ogni schieramento, impegnati in sterili contrapposizioni hanno, con il loro immobilismo, portato l'Italia, sull'orlo della catastrofe. Così mese dopo mese mentre lavoravano poco, ma pensavano bene solo a riempirsi le saccoccie di denaro pubblico ( fra appartementi regalati da non si sa chi, o ristrutturati da non si sa chi, scandali vari, bunga bunga e tutto il repertorio che ben conosciamo, l'ITALIA è arrivata vicinissima al baratro. Alla fine chi hanno chiamato? In America avrebbero chiamato uno strafigo come Capitan America. Qui invece, chi si va a svegliare dal sarcofago ? Superstracchino, al secolo prof. Monti, che ancora intorpidito dal lungo letargo, non ancora svegliatosi bene ( avete visto come parla), circondato dalla sua aura a tante stelle gialle su fondo blu, inizia ad applicare le sue "soluzioni.... finali", per rimettere in ordine i conti , dice lui, e fare contenta la sua amica culona tedesca mangia crauti. E così, Superstracchino, rimette in ordine i conti, eccome se li sistema....nei primi tre mesi del 2012 chiudono 26000 imprese ( contro le 11000 dell'intero 2011), riforma l'articolo 18 per licenziare prima ( anche se non ce ne era bisogno, perchè per licenziare prima bisogna assumere) e quando la disoccupazione arriva a tassi elevatissimi ha un altro un lampo di genio, l'IMU ( l'IMUrtacci suoi) . L'imposta municipale sugli immobili, che però incasserà quasi tutta il governo. I municipi, ne vedranno ben pochi di quei denari. Ah,, che bella Italia è questa! La classe politica totalmente incapace di governare, porta l'Italia allo sfascio e poi comincia ad esigere gabelle su gabelle, ma vedrete che presto arriverà ROBIN HOOD, che ruberà ai politici ( i ricchi) per dare ai poveri ( il popolo sovrano). E solo questione di tempo ormai, le misure prese sono così impopolari che presto ci sarà una sollevazione popolare. Presto Superstracchino & Company dovranno andare a lavorare per davvero. Infatti se continua così il mondo imprenditoriale italiano sarà azzerato totalmente, poi alla voglia a mandare quei cani di Equitalia a destra e a sinistra a riscuotere le ingiuste gabelle, nessuno potrà pagare più un solo centesimo, e pensate che disgrazia, ai politici gli toccherà andare a lavorare! Ma ci pensate che disgrazia per loro. Prima di tutto dovranno andare a vedere sul vocabolario il significato preciso di quella parola. Ma ci pensate che onta per loro, abituati alle auto blu, ai jet di stato, alle aragoste, a prendere 60 000 000 di euro di tangenti, ad avere chi gli regala le case senza dirgli neanche il nome etc. etc. doversi veramente sporcare le mani per 1000 euro al mese ( sempre se qualcuno li assumerà). Con il nuovo art.18 però, se non lavoreranno duro si potranno mandare a cagare anche da subito, meno male!

Oliviero Mannucci

Movimento Popolare di Liberazione Nazionale " Culo a Strisce"

martedì 5 giugno 2012

LE " MONTANATE" STANNO PORTANDO L'ITALIA ALLO SFACELO

Mancano 3,5 mld di entrate fiscali rispetto alle previsioni

Rapporto Rgs e Finanze: trend in calo del 2,9% su stime Def nei primi 4 mesi

monti retroscena



Roma, 5 giu. (TMNews) - Mancano 3,5 miliardi nel gettito fiscale previsto per i primi quattro mesi dell'anno, perchè le entrate tributarie sono state inferiori alle stime del Def (Documento di economia e finanza) di aprile. Lo rileva il rapporto sulle entrate della Ragioneria dello Stato e del dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. "Il confronto - secondo il rapporto - tra il gettito registrato (119 miliardi) e le previsioni (122,5 miliardi) nel periodo gennaio-aprile 2012 evidenzia un differenziale di -3,474 miliardi, pari a -2,9%".

"A questo scostamento - spiegano la Rgs e il dipartimento delle Finanze - contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3,14 miliardi (-2,7%) e, in particolare, il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni (-1,2%)".

Fonte: http://notizie.virgilio.it

LE " MONTANATE " COLPISCONO ANCORA, PRIMI TRE MESI DEL 2012 CHIUSE 26 000 IMPRESE ( 11 000 in tutto il 2011) , COME PUO' AUMENTARE IL GETTITO FISCALE COSI'?

di Oliviero Mannucci

Le "Montanate" hanno colpito ancora! Il dott.Monti proprio non la vuole capire la lezione e così combina un altra delle sue "Montanate ". Se le imprese chiudono, perchè in difficoltà, perchè tratassate da uno STATO, socio occulto che ti ruba il 60% del profitto senza rischiare nulla, come può poi lamentarsi se le entrate fiscali diminuiscono. Alla voglia ad inasprire la guerra all'evasione, cercate, voi politici di prendere meno tangenti piuttosto ( 60 000 000 di euro l'anno scorso ) . Lo STATO spesso EVADE molto di PIU' dei presunti evasori, in quanto non paga i suoi fornitori ed è latitante nei confronti dei cittadini nell'erogare i servizi che gli spettano di diritto. Ci sono 9 000 000 d'italiani che in pratica, pur pagando le tasse, non possono usufruire dell'assistenza sanitaria che gli spetta, mentre ci sono un migliaio di politici che in un anno fanno spendere alla collettività più di 10 000 000 di euro per le loro assistenza sanitaria privata. Non basta già i soldi che prendono di stipendio, le auto blu, i benfit che hanno, le case ad affitto o a prezzo agevolato delle quali usufruiscono. Se le aziende continuano a chiudere, perchè in difficoltà, perchè tartassate da uno STATO al quale piace solo il culo della gallina e mai il becco, alla fine il gettito fiscale crollerà definitivamente, e a quel punto buonanotte ai suonatori. In Grecia, stanno rischiando il black out elettrico generale a causa dell'insolvenza dello stato Greco, se continua così presto sarà così anche in Italia.




Entrate fiscali, mancano 3,4 miliardi
Corte Conti: troppe tasse e corruzione
Monti: «Più duri con gli evasori»


Il premier: «Paese disastrato da rimettere in sicurezza». Fisco, gettito inferiore del 2,9% rispetto alle previsioni annuali del Def. Oltre 46 miliardi l'anno di evasione Iva e Irap


ROMA - Le entrate tributarie dei primi 4 mesi del 2012 sono inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni annuali contenute nel Def, il Documento di Economia e Finanza. La differenza è del 2,9%.È quanto rileva il Rapporto sulle entrate tributarie della Ragioneria e del Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. E intanto arriva anche il Rapporto 2012 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica. L'aumento della pressione fiscale provoca «impulsi recessivi» sull'economia reale allontanando gli obiettivi di gettito e provocando un «rischio di avvitamento». È quanto afferma il presidente di coordinamento delle sezioni riunite della Corte dei Conti Luigi Mazzillo, secondo cui «va disinnescato il circolo vizioso».

Monti. Intanto il premier Mario Monti annuncia un inasprimento della lotta all'evasione: «Siamo stati criticati per essere stati troppo duri, saremo ancora più duri in futuro». Monti, in un'intervista a "Famiglia Cristiana", ha parlato dell'Italia come di «un Paese disastrato» che deve essere «rimesso in sicurezza». Non c'è spazio invece per alleggerire le tasse. Almeno in questo momento. Il «Fattore Famiglia», per esempio, che potrebbe alleggerire il peso fiscale sui nuclei più numerosi, «è incompatibile», costa troppo, avverte ancora il premier e ministro dell'Economia. E anche lo stop all'aumento dell'Iva, previsto per l'autunno, sembra allontanarsi. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, parla infatti di «difficoltà maggiore rispetto a quella ipotizzata» dopo il sisma che ha colpito l'Emilia.

Gettito sotto le attese. Le previsioni delle entrate tributarie sono calcolate sulla base di quelle annuali contenute nel Documento di Economia e Finanza presentato il 18 aprile 2012. «Il confronto tra il gettito registrato e le previsioni nel periodo gennaio-aprile 2012 evidenzia un differenziale - si legge nel rapporto Rgs-Finanze - di -3.477 milioni di euro (pari a -2,9%). A tale scostamento contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3.140 milioni di euro (-2,7%) ed in particolare il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni di euro (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni di euro (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni di euro (-1,2%)».

Entrate in aumento. Complessivamente, benché sotto le attese, nei primi 4 mesi del 2012 le entrate tributarie ammontano a 117.030 milioni, +1,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Per un confronto omogeneo, il Ministero dell'Econima evidenzia che al netto dell'imposta sostitutiva una tantum sul leasing immobiliare di aprile 2011, si registra una crescita del 2,5%.

Il rapporto della Corte dei Conti. «Anche se in diminuzione, l'evasione fiscale resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia del nostro Paese, per il quale siamo ai primissimi posti nella graduatoria internazionale», rileva la magistratura contabile. Nel rapporto vengono citate stime dell'Agenzia delle entrate secondo i quali nel 2007-2009 l'evasione Iva (29,3%) e Irap (19,4%) ha causato un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi l'anno.

La lotta all'evasione. Puntare sulla lotta all'evasione, elusione ed erosione fiscale per il riequilibrio del sistema di prelievo. È la sollecitazione che giunge dal Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. «Sostanzialmente esauriti i margini finora offerti dalle entrate volontarie, a cominciare da quelle per giochi, e dall'efficientamento dell'attività di riscossione, si rafforzano, pertanto, le ragioni -argomenta Giampaolino nel Rapporto 2012 sul coordinamento della finanza publica - per puntare sulla soluzione dell'ampliamento della base imponibile, assegnando alla lotta all'evasione ed all'elusione e al ridimensionamento dell'erosione il compito di assicurare margini consistenti per un riequilibrio del sistema di prelievi al fine poter almeno in parte conciliare rigore, equità e crescita».

Gettito fiscale. Nel 2011 «il gettito fiscale è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell'economia», ha aggiunto Giampaolino, aggiungendo che si tratta di «un fenomeno non occasionale destinato a protrarsi per alcuni anni».

Dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. Occorre «realizzare un abbattimento significativo del debito, attraverso la dismissione di quote importanti del patrimonio mobiliare ed immobiliare in mano pubblica», ha continuato Giampaolino, nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica.

Corruzione nella sanità. Nella sanità persistono «frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano ad essere denunciati», ha poi aggiunto Mazzillo.


Fonte: http://www.ilmessaggero.it

Salute

Sanita': Censis, negata a 9 mln italiani, senza cure per motivi economici

Roma, 5 giu. (Adnkronos Salute) - La sanità negata. Più di 9 milioni di italiani affermano di non aver potuto accedere ad alcune prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche. Ben 2,4 milioni sono anziani, 5 mln vivono in coppia con figli, 4 mln risiedono nel Mezzogiorno. E' il quadro tracciato da una ricerca di Rbm Salute-Censis, promossa in collaborazione con Munich Re e presentata oggi al 'Welfare Day' a Roma. Un quadro che lascia poco spazio all'ottimismo. Piani di rientro e spending review hanno determinato - secondo l'analisi - un crollo verticale del ritmo di crescita della spesa pubblica per la sanità. Si è passati da un incremento medio annuo del 6% nel periodo 2000-2007 al +2,3% degli anni 2008-2010. La flessione si registra soprattutto nelle regioni alle prese con i piano di rientro, dove si è passati dal +6,2% all'anno nel periodo 2000-2007 a meno dell'1% di crescita media annua dal 2008 al 2010. Parallelamente la spesa sanitaria privata è lievitata più che nel periodo precrisi: +2,2% medio annuo dal 2000 al 2007 e +2,3% negli anni 2008-2010. Il 77% degli italiani che pagano di tasca propria e i ricorrono al privato, lo fa a causa della lunghezza delle liste d’attesa. Ecco cosa emerge, nel dettaglio, dalla ricerca del Censis. - LA SANITA' CHE PEGGIORA. Parla di una sanità in peggioramento nella propria regione il 31,7% degli italiani, con un balzo di 10 punti percentuali in più nel 2012 rispetto al 2009, quando erano il 21,7%. Le persone che avvertono invece un miglioramento sono diminuite di oltre il 7%.- IL GAP DELLE RISORSE PUBBLICHE. Nel 2015 è previsto un gap di circa 17 miliardi di euro tra le esigenze di finanziamento della sanità e le risorse disponibili nelle regioni. I tagli al Ssn abbassano la qualità delle prestazioni e generano iniquità. Per questo, si sottolinea, è "prioritario trovare nuove risorse aggiuntive per impedire che meno spesa pubblica significhi più spesa privata e meno sanità per chi non può pagare".- LA SANITA' INTEGRATIVA. In Italia è un universo composto da centinaia di Fondi integrativi, a beneficio di oltre 11 milioni di assistiti. La ricerca di Rbm Salute-Censis ha riguardato 14 Fondi sanitari per oltre 2 milioni di assistiti e importi richiesti per prestazioni pari a oltre 1,5 miliardi di euro nel triennio 2008-2010. Il 55% degli importi ha riguardato prestazioni sostitutive (ricovero ospedaliero, day hospital, eccetera) fornite in alternativa a quelle dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). L'altro 45% ha coperto prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, eccetera). Tra le varie tipologie sono i Fondi aziendali, rispetto a quelli istituiti dalla contrattazione collettiva nazionale, a garantire in misura maggiore la copertura anche alle famiglie degli iscritti.

Fonte: http://www.iltempo.it


Corte dei Conti: troppe tasse, rischio avvitamento


Ministero dell'Economia:nei primi 4 mesi dell'anno entrate inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni del Def.Il governo ora punta sulla lotta all'evasione e ad abbattere il debito attraverso le dismissioni. Per i giudici contabili il fisco sta provocando impulsi recessivi.

Secondo il Ministero Economia: nei primi 4 mesi dell'anno entrate inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni del Def. Il governo ora punta sulla lotta all' evasione e ad abbattere il debito attraverso le dismissioni. Il Premier Monti dice: stiamo rimettendo in sicurezza un paese disastrato, e sottolinea la priorita'del lavoro ai giovani.

L'allarme della Corte dei Conti
Per i giudici contabili il fisco sta provocando impulsi recessivi. Il forte aumento della pressione fiscale innesca "impulsi recessivi" per l'economia reale, con il rischio di un "avvitamento" in cui si potrebbe restare "intrappolati". È
l'allarme lanciato dalla Corte dei conti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. "Il pericolo di un avvitamento - detto il presidente di coordinamento delle sezioni riunite per il controllo, Luigi Mazzillo, presentando il rapporto alla Camera - deve essere attentamente monitorato, disinnescando il circolo vizioso in cui si potrebbe rimanere intrappolati".

La crescita che non c'è (e non ci sarà)
"Occorre incidere - ha aggiunto Mazzillo - sui fattori che bloccano la crescita, per recuperare, ma solo grazie a incrementi di Pil, il gettito mancante".

La crescita nel 2011 è stata "asfittica" e il gettito fiscale è rimasto sotto le attese, con prospettive ancora negative per alcuni anni. Per il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, "l'anno scorso sono esplose le contraddizioni che accompagnano l'attuazione della politica di bilancio. Da una parte, l'efficacia delle misure di contenimento delle spese, che nei fatti si rivelano più stringenti di quanto sembri essere percepito dall'opinione pubblica nazionale e, soprattutto,
internazionale. Dall'altra - ha sottolineato - una dinamica di crescita asfittica, che rende difficile conseguire risultati migliori di quelli effettivamente realizzati".

Minori entrate per il Fisco
"Anche l'anno scorso - ha aggiunto Giampaolino alla presentazione del rapporto 2012 sul coordinamento della finanza pubblica - il gettito fiscale è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell'economia. Un fenomeno non
occasionale, ma destinato a protrarsi per alcuni anni, dal momento che il vuoto di prodotto apertosi dopo la crisi finanziaria è lungi dall'essere recuperato".

Dismissioni subito, via ineludibile
"Va ripreso con maggiore continuita e convinzione il processo volto a realizzare un abbattimento significativo del debito, attraverso la dismissione di quote importanti del patrimonio mobiliare ed immobiliare in mano pubblica", ha detto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. "Nelle recenti occasioni di confronto con il parlamento - ha aggiunto - la Corte ha pi· volte sottolineato l'urgenza di soluzioni operative su un fronte, come quello delle dismissioni, finora carente nell'identificare dimensioni, condizioni e responsabilita realizzative".

Asl, qualcuna è pozzo senza fondo
Per la Corte dei Conti, nonostante "i progressi evidenti nei risultati economici", il settore sanitario "continua, tuttavia, a presentare fenomeni di inappropiatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa".

Lotta all'evasione da affiancare al contrasto all'elusione
I margini per riequilibrare il "sistema di prelievo" fiscale cercando di conciliare "rigore,
equita' e crescita" sono esauriti e per questo "si rafforzano le ragioni per puntare" sull'ampliamento della base imponibile attraverso "la lotta all'evasione, all'elusione e al ridimensionamento dell'erosione", ha detto ancora Luigi Mazzillo.

Evasione Iva-Irap per 46 miliardi di dollari
L'evasione fiscale "resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia" italiana, afferma la Corte dei conti. "Il tasso di evasione - sottolinea la magistratura contabile - è stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell'Iva e al 19,4% per l'Irap, risolvendosi in un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi all'anno".

Sul podio mondiale
"Le dimensioni del complessivo fenomeno evasivo restano rilevanti e ci collocano ai primissimi posti nella graduatoria internazionale".

Frodi in Italia su fondi europei per oltre un miliardo
Ammontano a 1,125 miliardi di euro gli importi da recuperare per le frodi compiute in Italia a carico dei Fondi strutturali europei. E' emerso in una audizione della Corte dei Conti alla Commissione per le Politiche Ue del Senato. L'importo maggiore delle frodi, pari a 578 milioni e' a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it





domenica 3 giugno 2012

5 Euro di commissione bancaria per bonifici solidarieta' terremoto

C’è rimasto male il dottor Francesco Baldisserotto. Non più giovanissimo ma sempre in gamba, si è fatto ieri una bella camminata per andare a versare la sua donazione per il terremoto dell’Emilia sul conto Mediafriends- Intesa San Paolo.
Per farlo aveva scelto una banca di cui non è nemmeno correntista, la banca più vicina, tre chilometri da casa sua: la Cassa di Risparmio del Veneto in via Romea, 90 a Legnaro. Non gli abbiamo chiesto la cifra che avrebbe voluto versare, poco o tanto non importa. Importa invece che lui abbia rinunciato a versare la donazione. O, meglio, che sia stato costretto a rinunciare alla donazione dopo essersi sentito chiedere dall’impiegato allo sportello una commissione bancaria di cinque-euro-cinque per il bonifico.
(...) Le banche, specie se non sono la banca di riferimento, cioè se non si tratta della banca in cui il donatore ha un conto corrente, non fanno alcuna distinzione e applicano alla lettera i loro balzelli e le loro commissioni di bonifico.

In altre parole non interessa affatto alla banca che sulla causale del bonifico ci sia scritto: terremotati o una qualsiasi altra parola che evochi generosità e solidarietà. Provate dunque a immaginare in queste ore quante persone, migliaia di persone si stanno prodigando a versare piccoli o grandi gruzzoli, e vengono puntualmente tartassate arricchendo le banche dove si recano a fare il loro bravo bonifico.

(...) Davvero - abbiamo chiesto a tre funzionari di tre banche differenti - sarebbe così difficile togliere l’odiosa commissione sui versamenti di beneficenza? «Ci vorrebbe una disposizione ufficiale, una normativa ben precisa per uniformare il comportamento di tutte le banche in questo tipo di situazioni: commissione zero o infinitesimali per donazioni di qualsiasi importo», è stata la risposta univoca.

Potrebbe pensarci l’Abi,suggeriamo timidamente noi. Quella stessa Abi tanto solerte a prendere provvedimenti come quello di dar «mandato al Comitato di presidenza e al direttore generale affinché vengano al più presto messi in atto interventi finanziari a sostegno delle famiglie e delle imprese così duramente provate dal terremoto di questi giorni, grazie al coinvolgimento delle banche che operano nei territori colpiti dal sisma».

Generosità disinteressata ovviamente, confermata dal fatto che già venerdì scorso, dopo il primo terribile sisma, funzionari dell’Abi avevano incontrato a Bologna il presidente della Regione, Vasco Errani per confermargli che le banche «hanno già messo a disposizione un plafond di 800 milioni per finanziamenti a condizioni di favore, alla quale si aggiunge un moratoria delle rate dei mutui».

tutto.l'articolo.qui:http://www.ilgiornale.it/cronache/cosi_banche_lucrano_solidarieta/emila_romagna-terremoto-sisma/31-05-2012/articolo-id=590459-page=0-comments=1
Letto su: http://cafedehumanite.blogspot.it/

sabato 2 giugno 2012

2 giugno: Ferrero(Prc), nella parata la distanza tra Palazzo e popolo

02 Giugno 2012 - 12:53

(ASCA) - Roma, 2 giu - ''Oggi il governo italiano e il Presidente della Repubblica hanno fatto un pessimo servizio alla Repubblica italiana. Invece di rinsaldare il legame tra lo stato e il popolo italiano, abolendo la parata, mandando i militari nelle zone terremotate e programmando una visita delle autorita' alle popolazioni colpite, hanno segnato tutta la distanza del palazzo nei confronti della gente. I terremotati nelle tendopoli e le autorita' alla parata sui Fori Imperiali. Questa e' la vera antipolitica: la distanza arrogante del Palazzo dalla vita concreta degli uomini e delle donne, a partire da chi soffre e si sente abbandonato.

Oggi pomeriggio noi saremo invece in piazza a Roma con il popolo dell'acqua, per i beni comuni e per la Costituzione''.

Lo ha affermato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista (Prc).

com-min

Fonte: http://www.asca.it

venerdì 1 giugno 2012

Banca d'Italia: è necessario tagliare le tasse tagliando le spese

di Giuseppe Turani




Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha parlato chiaro. Soprattutto sulle tasse. E ha detto quello che dovrebbe essere chiaro a chiunque: le troppe tasse impediscono la crescita. Si tratta di una verità fondamentale, nota forse fin dai tempi di Aristotele. Ma ha voluto ribadirla, e ha fatto molto bene. Ha anche aggiunto che, proprio per questo (perché sono un impedimento alla crescita) il loro aumento deve essere solo temporaneo. Insomma, prima se ne vanno gli aumenti di tasse e meglio è per tutti.


Resta il fatto che, con un bilancio in passivo, non ci sono molti modi per arrivare a far scendere le tasse. Anzi, ne esiste uno solo, da quando è stata inventata l’algebra: bisogna diminuire le spese. Bisogna, cioè, ridurre, rendere sottile, lo Stato e tutti i vari servizi (a partire dalle banche, ha spiegato il governatore, che sono piene di consiglieri ben retribuiti e in gran parte inutili).


Ma questo è appunto il dramma italiano. Tutti sanno che cosa si deve fare per ridurre le spese. Il ministro Giarda ha detto pochi giorni fa che si possono tagliare 100 miliardi di spese, in fretta, e 300 più avanti. Questo su un totale di 800 miliardi di spesa pubblica. Si tratta di stime enormi e molto interessanti, che consentirebbero un clamoroso abbassamento delle tasse e quindi un decollo a razzo dell’economia italiana. Ma, per ora, non si riesce a fare queste operazioni. E le ragioni sono due.


Da una parte, c’è il fatto che la politica è immischiata in modo molto stretto con tutte queste vicende (perché controlla appunto le spese, e quindi ha un potere non irrilevante: se riduci la spesa, riduci il potere dei partiti). Dall’altra parte, giocano un ruolo anche burocrazia e sindacati, tutti interessati a che la pubblica amministrazione non riduca le proprie dimensioni. In sostanza, mentre il paese ci perde, moltissima altra gente guadagna da un apparato pubblico elefantiaco e che chiaramente non possiamo più permetterci.


Però, il Governatore ha parlato abbastanza chiaro e bisogna dargli ragione. Con questo Stato e con queste spese, abbiamo portato il paese a avere un a pressione fiscale altissima, insensata, e insopportabile. E, soprattutto, che impedisce ogni tipo di sviluppo. Non a caso sono quindici anni che l’Italia non cresce. La battaglia, in sostanza, è questa: inventarsi uno Stato che costi 200-300 miliardi in meno rispetto agli 800 di oggi.

Fonte: http://rubriche.finanza.tiscali.it

Commento di Oliviero Mannucci: Sono mesi che lo dico su questo blog, se si vuole rimettere in moto l'economia italiana e si vuole diminuire l'evasione fiscale bisogna abbassare le tasse alle imprese. Se questo verrà fatto, le imprese torneranno a crescere, staranno meglio suol mercato globale, creeranno condizioni di lavoro più sicure e assumeranno di più. I lavoratori potranno essere quindi di più e pagati meglio, di conseguenza per vivere spenderanno tutti un pò di più e questo rimetterà in moto l'economia italiana. Purtroppo in Italia abbiamo una classe politica, che oltre ad essere ladra, non vede al di là del proprio naso. Ai politici italiani interessa sempre e solo il culo della gallina, ma mai il becco. Basta che stanno a posto loro, e per loro stanno bene tutti! Che vergogna, che schifo!!!!

Oliviero Mannucci

Movimento Popolare di Liberazione Nazionale " Culo a Strisce"

Vigili del Fuoco e il 2 Giugno: mandateci dai terremotati no alla parata

I Vigili del Fuoco aderenti all’Unione Sindacale di Base hanno emesso un comunicato nel quale denunciano i tagli alle loro strutture e agli organici, e chiedono di non essere dirottati alla inutile e costosa parata di Roma.

L’USB P.I. Vigili del Fuoco chiede la sospensione della parata del 2 giugno e chiede che i lavoratori del Corpo nazionale non vengano mandati ad esibirsi in una sfilata, ma a prestare la loro opera di soccorso tecnico urgente alla popolazione delle zone terremotate.
Per l’USB VV.F., i Vigili del Fuoco sono un ente sociale, che non ha mai avuto alcun motivo di partecipare a parate militari o carnevalesche. Ancora più incomprensibile ed inaccettabile in questo momento la scelta di impegnare un folto gruppo di lavoratori per la sfilata del 2 giugno, lasciando al contempo alcune zone terremotate prive di operatori.
Non basta dichiarare il lutto nazionale per mettere a tacere la coscienza sulla tragedia che sta colpendo l’Emilia. Non serve “mostrare i muscoli” con una parata, quando il nostro Paese viene messo in ginocchio dai debiti ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco subisce continui tagli lineari. Oggi, infatti, il soccorso tecnico urgente alla popolazione è assicurato solo ed esclusivamente con il raddoppio dei turni del personale VV.F. e con la certezza che i lavoratori non saranno retribuiti, perché il Dipartimento non ha fondi e si appresta a nuovi tagli lineari.
Tagli che oggi si dimostrano drammaticamente irresponsabili, in quanto hanno anche contribuito a rendere sempre più precaria la sicurezza nei luoghi di lavoro, come risulta dalla lugubre conta dei lavoratori morti in Emilia. In questo momento i Vigili del Fuoco sono il primo ente preposto alla incolumità privata e pubblica a ricercare la catena di responsabilità di chi ha autorizzato la lavorazione in capannoni con travi poggiate sui pilastri senza essere ancorate. Come lavoratori si interrogano, ed interrogano quella politica che fino a ieri considerava la sicurezza come un onere per le imprese e ha fatto in modo di ridurre, se non eliminare, i controlli per garantirla.
L’USB P.I. Vigili del Fuoco chiede dunque al Presidente della Repubblica ed al Governo di porre fine alle parate e di considerare i lavoratori del Corpo Nazionale per la loro professionalità.