IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

giovedì 18 marzo 2021

Caso vaccini AstraZeneca ▷ L'opinione del Prof. Giovanni Di Perri

Cosa è successo davvero con AstraZeneca: le menzogne dei virologi da TV sono uscite allo scoperto


 

Cosa sta realmente accadendo con i vaccini anticovid?
È questa l’ineludibile domanda, che nemmeno più i pretoriani dell’ordine costituito possono aggirare. Alla luce degli ultimi eventi, infatti, sembra che la realtà stessa si sia fatta carico dell’oneroso compito di produrre chiarezza in una situazione intricata per ragioni niente affatto neutre.
Il susseguirsi ininterrotto di casi problematici, con effetti collaterali e in più episodi addirittura con esito tragico ha portato alla decisione presa dall’Aifa: la sospensione dei vaccini di AstraZeneca in tutta Italia.

Da quel che sappiamo, decisioni analoghe sono state prese in altri Paesi dell’Unione Europea, come la Francia e la Germania. Insomma, pare sciogliersi come neve al sole la narrazione egemonica: quella che per settimane andava ripetendo che tutto era sotto controllo e che, necessariamente, ogni problema insorto dopo la vaccinazione era un problema indipendente dalla vaccinazione stessa.
Colpisce di siffatta logica il rovesciamento integrale che essa opera della stessa logica con cui finora l’ordine del discorso ha presentato i decessi temporalmente successivi rispetto alla contrazione del coronavirus: ogni morto con coronavirus è infatti conteggiato come un morto di coronavirus, mentre ogni morto dopo il vaccino viene conteggiato come un morto indipendentemente dal vaccino. Insomma, la logica del “post hoc ergo propter hoc” in un caso è accettata in forma totale, nell’altro caso è in forma totale respinta.

Ragione vorrebbe ovviamente che si valutasse, in un caso come nell’altro, ogni singolo episodio, vagliandolo con attenzione e a distanza di sicurezza da schemi preordinati dogmaticamente. Ora, la decisione dell’Aifa credo sia di una importanza non trascurabile: ci segnala che, in antitesi con il fanciullesco entusiasmo della cricca dei virologi televisivi superstar, qualcosa con le vaccinazioni non sta andando per il verso giusto. Si tratta a ben vedere della più paradossale e istruttiva lezione che dobbiamo fare nostra del dispositivo immunologico: se, di fronte al pericolo di contagio, non ci si immunizza, si mette in pericolo l’equilibrio della vita; ma si va incontro a un analogo destino se ci si immunizza in forma eccessiva, vuoi mediante le pratiche liberticide dei lockdown, vuoi mediante le ossessioni di una vaccinazione di massa per il tramite di vaccini di cui ora perfino l’Aifa sospende l’uso.

Non si tratta naturalmente di essere a priori contro i vaccini, come solo sanno essere sciocche sette di fanatici istintivamente nemici del logos. Si tratta, semmai, di procedere cautamente e con sguardo critico al cospetto di un vaccino che è da poco stato lanciato e che, con tutta evidenza, sta producendo alcuni non trascurabili problemi. Su più fonti, si parla testualmente di trombosi e di problemi di coagulazione. Solo uno sciocco, ad esempio, sarebbe contro l’antitetanica, proprio come solo uno sciocco sarebbe aprioricamente favorevole, senza alcuno spirito critico, a un vaccino lanciato da poco e che sta producendo effetti tali da portare alla sospensione del suo uso ad opera dell’Aifa.
L’assenza di immunizzazione e la iperimmunizzazione sono egualmente pericolose, sia pure in forme diametralmente opposte.

Una politica che fosse degna di questo nome dovrebbe cercare il delicato equilibrio in grazia del quale l’immunizzazione operi con efficacia, proteggendo la vita, senza rovesciarsi in dispositivo dannoso per il corpo che pure dovrebbe proteggere. L’abbiamo ormai ampiamente inteso: le misure emergenziali finiscono, da ormai un anno, per mettere in scena una forma di immunizzazione che finisce per essere totalizzante e, in ultimo, per produrre effetti opposti rispetto a quelli desiderati.

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AstraZeneca Pays $198M To Settle Seroquel Lawsuits

                                                            Drug Safety Developments: Seroquel

 Company says it has paid around $198 million to settle U.S. lawsuits that its antipsychotic drug Seroquel causes diabetes in some users.

 

LONDON (AP) -- AstraZeneca PLC says it has paid around $198 million to settle U.S. lawsuits over its antipsychotic drug Seroquel.

AstraZeneca said Monday it has paid out to around 17,500 claimants regarding allegations the drug causes diabetes in some users.

The company says the payouts won't affects its earnings guidance for this year of $6.35-$6.65 per share.

The settlements follow a July order from the U.S. Food and Drug Adminisation that the London-based company stop using a promotional letter for Seroquel XR -- an extended release version of the medicine -- that doesn't carry a diabetes warning.

Seroquel is the company's second biggest seller after its Nexium ulcer drug. It generated sales of $4.9 billion last year, or 15 percent of the company's revenue.

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Sorprese dalla banca dati dell’Ema. Effetti collaterali gravi anche con Pfizer e Moderna

                           Oltre 7 mila reazioni avverse gravi al vaccino anti Covid-19 in Italia? No!  Ecco i dati e come vanno letti - Open

 Non solo il vaccino Astrazeneca. Finito nel mirino per sospetti effetti collaterali gravi. E bloccato in via precauzionali da 13 Paesi europei, tra i quali anche l’Italia. Reazioni avverse sospette si registrano anche per Pfizer e Moderna. Gli altri due sieri anti-Covid autorizzati in Europa.Si tratta di casi segnalati alla banca dati dell’Ema dalle autorità nazionali di regolamentazione dei medicinali. E  dalle aziende farmaceutiche autorizzate.

Reazioni avverse anche per Pfizer e Moderna

Per il vaccino Pfizer risultano 102.100 segnalazioni. Quasi il doppio di quelle riscontrate con la somministrazione di Astrazeneca (54.571). Pfizer è stato il primo vaccino anti-covid approvato dall’Ue lo scorso dicembre. E il più somministrato. Per Moderna, invece, si registrano ‘solo’  5995 segnalazioni di reazioni avverse.

Un dato che scende rispettivamente a 17.056, 3.798 e 1.099 se si considerano solo le patologie che hanno portato alla sospensione del farmaco anglo-svedese. Parliamo di problemi cardiaci, vascolari. Incluse trombosi e emorragie coagulopatie.

Il primo vaccino autorizzato in cima alla classifica

 In particolare, dai dati emergono 365 segnalazioni di persone decedute dopo un vaccino Pfizer. Per diverse patologie. Problemi: cardiaci (276 decessi), vascolari (74) e del sangue/sistema linfatico (15). Si tratta dello 0,00086% sul totale delle 42.407.948 dosi di Pfizer distribuite nell’Ue.

Per AstraZeneca, la banca dati fotografa 85 decessi per le stesse patologie. Rispetto a un totale di 14.874.397 dosi distribuite (lo 0,00057%). Nel dettaglio, Astrazeneca ha visto segnalati 63 morti per disturbi cardiaci, 11 per problemi vascolari e altrettanti per patologie ematiche. Nel caso di Moderna il totale dei morti per le tre patologie messe in possibile relazione con la somministrazione del vaccino è di 137 su un totale di 3.600.862 milioni di dosi distribuite: 96 decessi per problemi cardiaci, 32 per effetti collaterali vascolari e 9 per problemi del sangue. La percentuale in quest’ultimo caso è dello 0,0038% sul totale delle dosi messe a disposizione.

Fonte 

L'eurodeputata Aubry: "La Ue s'è inchinata a Big Pharma, ho espresso la ...

Vaccini, il duro attacco dell'Europarlamentare Manon Aubry ad Ursula Von...

Sette punti di razionalità di Marco Della Luna

 Opinioneggiare: "i Crimini delle multinazionali" di Klaus Werner e Hans  Weiss

Elementi per decidere se accettare o non accettare un trattamento di massa  molto voluto dalle istituzioni:

1) Le case produttrici hanno una storia di violazione delle norme, di lesione della salute collettiva, di corruzione della politica per realizzare esperimenti e profitti illeciti.

2) La politica ha una storia di tangenti prese dalle case farmaceutiche per lasciarle fare quanto sopra, specificamente anche nel campo che immaginate.

3) La politica ha stipulato contratti di decine di miliardi con le case farmaceutiche segretando i prezzi ed esentandole dalla responsabilità per danni.

4) E’ stata irreggimentata tutta l’informazione per l’opinione pubblica e i medici sono stati costretti ad allinearsi e ad autocensurarsi.

5) Istituzioni e mass media cooperano nel gonfiare i numeri dei malati e dei morti per viro nonché nel nascondere i morti e i danneggiati dai prodotti che sappiamo.

6) L’élite mondiale ha come bisogno oggettivo la soluzione del problema della sovrappopolazione, dell’esaurimento delle risorse, dell’insostenibile inquinamento.

7) Alla luce di quanto sopra, è razionale stare molto in guardia contro qualsiasi trattamento di massa venga portato avanti da questa élite servendosi della politica.


Vedi anche il Blog dell’avvocato Marco Della Luna : http://marcodellaluna.info/sito/

AstraZeneca, Palù adesso rivela: "Chi farebbe bene a non farlo

Morte dopo vaccino Astrazeneca, l'Aifa: "Nessun rischio, solo emotività" -  Il Riformista

Il presidente dell'Aifa afferma a Porta a Porta: "Il vaccino ha provocato su alcune donne delle trombosi, magari che hanno difetti di coagulazione, donne che prendono la pillola. Meglio che non lo facciano queste persone? Potrebbe essere così ma aspettiamo"

Il caso AstraZeneca continua a far discutere. Dopo la sospensione del vaccino da parte dell'Aifa, si attende il verdetto dell'Ema, fissato per giovedì prossimo per poter riprendere, in caso di verdetto positivo la somministrazione delle dosi. Da più parti, Astrazeneca e soprattutto Ema in testa, sono arrivate rassicurazioni sulle possibili correlazioni tra le morti sospette per trombosi e la somministrazione del vaccino. Ma le parole pronunciate questa sera a Porta a Porta dal professor Palù, presidente dell'Aifa, fanno riflettere. Palù non ha usato giri di parole ed ha affermato: "Il rapporto rischi-benefici è nettamente a favore dei benefici. Ovviamente si deve attendere la valutazione dell'Ema, che probabilmente darà una nota di avvertenza perché se soggetti femminili con problemi di coagulazione hanno avuto questa trombosi, probabilmente bisognerà studiare e chiedere maggiore attenzione verso questi soggetti". E ancora: "Il vaccino ha provocato su alcune donne delle trombosi, magari che hanno difetti di coagulazione, donne che prendono la pillola. Meglio che non lo facciano queste persone? Potrebbe essere così ma aspettiamo". Insomma, secondo quanto dichiarato da Palù, molto probabilmente giovedì l'Ema potrebbe correggere il tiro sul vaccino. Intanto non resta che affidarsi alle considerazioni arrivate dall'Ema proprio in queste ore.

La direttrice dell'Ema, Emer Cooke ha fatto sapere che la revisione sul vaccino è stata decisa a seguito di preoccupazioni emerse per alcuni casi di trombosi in persone alle quali era stato somministrato il siero: "La nostra priorità è assicurarci della sicurezza del vaccino", ha precisato la direttrice dell'Ema. Per il momento, però, precisa Cooke, "non ci sono indicazioni che il vaccino abbiamo causato queste condizioni. Durante la sperimentazione le persone hanno mostrato numeri minimi di trombosi".

Bisognerà attendere ancora un giorno per capire quanto sia sicura la somministrazione di AstraZeneca. In questo momento sono stati inviati migliaia di sms in tutta Italia per annullare tutti gli appuntamenti previsti nelle giornate di oggi e di domani. Il governo ha comunque fatto sapere che lo stop di questi giorni potrebbe essere recuperato nel giro di due settimane con un fitto piano di somministrazioni. Intanto, va ricordato, che nel secondo semestre verrà incrementata la somministrazione di Pfizer con l'arrivo in Ue di circa 10 milioni di dosi. Il tutto per accelerare un piano vaccinazioni che diventa sempre più fondamentale per la ripresa del Paese e del suo tessuto economico.

Ignazio Stagno

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giovedì 21 gennaio 2021

Bollette arretrate, multa a Eni, Enel e Sen: quali sono i diritti dell’utente

 Federconsumatori: antitrust multa Enel Energia, Servizio Elettrico Nazionale  (SEN) ed Eni gas e luce - Chiamamicitta

Molti clienti delle tre società di energia elettrica si sono visti rigettare le istanze di prescrizione per i pagamenti di fatture arrivate tardi, e per questo l'Antitrust ha multato Eni, Enel Energia e Sen per 12,5 milioni di euro

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato alcuni fornitori di gas e luce per una cifra complessiva di 12,5 milioni di euro. Le multe ammontano a 5 milioni per Eni gas e luce, 4 milioni per Enel Energia e 3,5 milioni per Sen – Servizio elettrico nazionale. Alla base del provvedimento c’è il rigetto, da parte delle società, delle istanze di prescrizione presentate dai consumatori per i mancati pagamenti a causa della fatturazione tardiva.

L’Autorità ha così chiuso i procedimenti istruttori avviati nei confronti di Eni gas e luce, Enel Energia e Sen, valutando come ingiustificato il rigetto delle richieste di prescrizione, in assenza di elementi idonei a dimostrare la responsabilità dei consumatori nel ritardo del pagamento delle bollette.

Le associazioni di consumatori hanno chiesto alla tre società il rimborso di quanto già versato e le scuse pubbliche da parte dei gestori delle forniture di gas e luce.

Prescrizione per le bollette arretrate: cosa dice la legge

La legge di bilancio del 2018 ha introdotto la possibilità per i consumatori di richiedere la prescrizione biennale di quanto dovuto agli operatori del settore energetico per i consumi di gas e luce pluriennali fatturati in ritardo. L’unica eccezione prevista è quella della “accertata responsabilità” degli utenti stessi.

In seguito alla entrata in vigore della legge, in molti hanno segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione biennale da parte delle tre società, con la richiesta di pagamento dei crediti da esse vantati.

Perché sono state multate Eni, Enel Energia e Sen

In migliaia di casi Eni gas e luce, Enel Energia e Sen avrebbero addebitato agli utenti la responsabilità della mancata lettura dei contatori, a fronte di tentativi di lettura da parte degli operatori dei servizi di fornitura. Tuttavia non solo questi tentativi non sarebbero stati documentati, ma sarebbero stati spesso smentiti da prove fornite dai consumatori.

In sede di conciliazione gli utenti hanno infatti documentato l’accessibilità al contatore o la presenza in casa del titolare dell’utenza, di un familiare o del portiere dello stabile per accogliere i dipendenti delle società e permetterne le operazioni di lettura dei consumi nei giorni dei presunti tentativi.

Eni gas e luce è stata multata per 5 milioni di euro, il massimo edittale, a causa del maggior numero di richieste di prescrizione rigettate in rapporto al numero delle istanze presentate dai consumatori. Ad aggravare la posizione della società, ha spiegato in un comunicato l’Antitrust, anche la recidiva in tema di condotte scorrette relative alla prescrizione.

Durante il procedimento è inoltre emerso che tanto Enel Energia quanto Servizio elettrico nazionale avrebbero addebitato immediatamente gli importi fatturati soggetti a prescrizione agli utenti che avevano scelto come pagamento la domiciliazione bancaria e postale o l’utilizzo della carta di credito, ignorando l’istanza di prescrizione o comunicando il rigetto soltato in seguito all’addebito.

Ai sensi dell’art. 1, comma 4, della legge di bilancio 2018, la numero 205 del 2017, e per effetto della delibera dell’Autorità, gli utenti hanno diritto a ottenere entro 3 mesi il rimborso dei pagamenti già effettuati a titolo di indebito conguaglio.

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