IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

lunedì 11 febbraio 2013

IL PAPA SI DIMETTE: C'ENTRANO QUALCOSA IOR E MPS?

di Aldo Giannuli - 11 Febbraio 2013

E' troppo pensare che le dimissioni del Papa siano il punto di arrivo di uno scontro politico in Vaticano e che il cuore della faccenda sia lo Ior? E se Ratzinger avesse deciso di dimettersi per pilotare la sua successione? 

 

 Nella storia della Chiesa c'è un unico precedente, quello di Celestino V di cui sappiamo tutti per aver studiato la "Divina Commedia" negli anni del liceo. Gli altri sono tutti morti in carica; non tutti per morte naturale, va detto: ci sono stati i martiri della prima cristianità, poi qualche papa assassinato nel Medioevo... poi forse qualche altro. In Vaticano pare vada molto in voga il caffè corretto...Il codice canonico prevede la possibilità di dimissioni del Papa, ma la cosa è sempre parsa molto sconveniente. La Chiesa è monarchica e non ama i dualismi: pensate solo al problema della convivenza fra un Papa in carica ed uno emerito. Ogni starnuto del secondo (e questo scrive libri e twitta che è un piacere) potrebbe suonare come sconfessione del precedente. Poi, sul piano simbolico, la cosa può apparire come una fuga dalle proprie responsabilità. Quando Woitjla era già molto grave chiesero ad un prete se avrebbe potuto dimettersi e la risposta fu: "Può dimettersi Gesù dalla croce?". Quella è una carica carismatica e delle normali dimissioni la fanno sembrare una qualsiasi carica politica.



Quando Luciani esitava ad accettare l'elezione, un cardinale gli disse: "Se il Signore dà la prova, dà anche la forza". E questo, per un prete, chiude il discorso. Dunque, cosa può esserci stato di così grave da indurre Ratzinger ad un gesto così clamoroso? La salute? Probabilmente questa sarà la spiegazione che verrà data fra poche ore, magari ci sarà uno scoop (naturalmente smentito con forza dal Vaticano) di un Alzheimer o qualcosa del genere. Ma non è cosa da prendersi sul serio e non solo perché Ratzinger appare in buona salute (o per lo meno, nulla fa pensare ad un suo crollo imminente) e Woityla se l'è tirata per almeno otto anni (e negli ultimi due era palesemente malconcio), ma anche per altri aspetti.

Ad esempio, lo stesso Sodano ha parlato di "fulmine a ciel sereno" e se il Papa avesse avuto problemi di salute così gravi, la cosa si sarebbe saputa prima. E lo stesso secco comunicato d'agenzia, per ora non fa cenno a motivi di salute.

Poi un'altra cosa: nella Chiesa il periodo che precede la Pasqua è quello liturgicamente più intenso e (per chi crede) più importante. Il Papa avrebbe potuto benissimo dimettersi dopo la Pasqua se non proprio dopo la Pentecoste, sotto periodo estivo, quando la cosa, pur sempre clamorosa, sarebbe parsa un po' più "naturale". Magari preparando il terreno con qualche "indiscrezione" nei mesi precedenti. E, invece, tutto fa pensare ad una decisione scaturita da una vera e propria crisi politica dentro le mura leonine. Quindi, la domanda è: che diavolo sta succedendo in Vaticano?

Il pontificato del povero Ratzinger non poteva essere più tormentato (e, bisogna riconoscerglielo, ne è uscito dignitosamente): scandalo dei preti pedofili, polemiche aperte con il collegio cardinalizio, problema dei rapporti con l'Islam, confronto costante con il suo predecessore e, più di ogni altra cosa, la raffica di scandali finanziari dello Ior.


 

 Prima la fuga di documenti di monsignor Caiola che consentirono a Nuzzi di scrivere il suo libro e che ha rivelato la prosecuzione dello Ior parallelo, che si credeva finito già anni prima. Poi a raffica gli scandali Fiorani, Anemone, Roveraro e riciclaggi vari. Poi l'inchiesta della Procura romana sui movimenti dello Ior presso la Jp Morgan e le pressioni della finanza mondiale perché lo Ior regolarizzasse la sua posizione giuridica (formalmente esso non è una banca e non è soggetto ai controlli internazionali del sistema bancario).

Conseguentemente, Benedetto XVI, dopo aver imposto Gotti Tedeschi (uomo dell'Opus Dei) a capo dello Ior (sino a quel punto più vicino all'ala massonica del "sacro collegio"), decise, a fine 2010, di aderire alla convenzione monetaria Ue, accettando l'applicazione delle norme antiriciclaggio. Quel che non servì ad evitare nuovi scandali su sospetti movimenti di capitali. A proposito: nella stranissima vicenda dei falsi titoli di Stato americani, che girano dal 2009, il nome dello Ior spunta in 6 casi su 11. Forse solo un caso.



 

Poi continuò implacabile la fuga di documenti per tutto il 2011-12 dietro la quale non era difficile intravedere lo scontro fra gli uomini dell'Opus e quelli della "Loggia" vaticana. Al punto che, nel maggio dell'anno scorso, Gotti Tedeschi rassegnava le dimissioni, dando il via ad un aperto scontro in seno alla commissione cardinalizia presieduta dal cardinal Bertone, segretario di Stato. Da allora lo Ior non ha un presidente effettivo.

Il prossimo 23 febbraio occorrerà riformare la commissione cardinalizia, con l'uscita dei cardinali Attilio Nicora e Laois Tauran (grande amico di Gotti Tedeschi) entrambi assai polemici con Bertone. In queste stesse settimane il nome dello Ior è tornato all'onore (si fa per dire: onore!) delle cronache per l'acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi di Siena e tutto fa pensare che altro verrà fuori, nonostante la scontata smentita vaticana.

Per completare il quadro, ricordiamo che, nell'autunno scorso, ci fu un altro strano caso che coinvolgeva Bertone. Una ventina di anni fa l'ordine dei salesiani ricevette una cospicua eredità che produsse un contenzioso giudiziario, risolto grazie alla mediazione di alcuni valenti avvocati e periti. Solo che, subito dopo i valenti mediatori presentarono richieste economiche che andavano anche oltre il totale dell'eredità, esibendo un accordo sottoscritto dall'ordine. E, infatti, nell'ottobre scorso, l'Autorità giudiziaria dava torto ai salesiani che ora rischiano il sequestro di tutti i loro beni ed il puro e semplice fallimento (e su questo torneremo). Ma come hanno fatto i salesiani a cacciarsi in un pasticcio di questo genere? A indirizzarli in questa direzione sarebbe stato Tarcisio Bertone (che viene proprio da quell'ordine) all'epoca arcivescovo di Genova. Così, Il Reverendissimo Cardinale di Santa Romana Chiesa si vide costretto a scrivere una molto imbarazzata lettera al magistrato, lamentando si essere stato raggirato da persone che avrebbero abusato della sua ingenuità. Un salesiano ingenuo? Come è fatto? Ha le antenne in testa, tre braccia ed è coperto di squame? Del mio lontanissimo passato di giovane cattolico, ricordo una battuta che circolava in molti ambienti ecclesiali: "Non saprai mai cosa pensa un gesuita e dove trova i soldi un salesiano". Don Bosco aveva un senso degli affari ed una spregiudicatezza che era pari solo alla sua straordinaria capacità organizzativa ed al suo genio educativo. Ed i suoi seguaci non sono mai stati da meno. Quello che più inquieta è la coincidenza temporale fra l' "accordo" che avrebbe portato alla spoliazione i salesiani e l'approssimarsi della fine del pontificato di Woitjla. Certamente un caso. Sarà che ho letto troppo Andreotti, ma questo Bertone non mi pare che la conti proprio giusta.

Ed allora, è troppo pensare che le dimissioni del Papa siano il punto di arrivo di uno scontro politico in Vaticano e che il cuore della faccenda sia lo Ior? Ma c'è anche un'altra pista - peraltro complementare- che va valutata: Ratzinger è certamente nell'ultima fase del suo mandato (un uomo di 86 anni non può pensare di avere davanti a sé molti anni ancora) ma è ancora vigile ed efficiente. E se avesse deciso di dimettersi per pilotare, in qualche modo, la sua successione?

Ed anche qui torna lo scontro fra le varie cordate pontificie: Opus Dei, Massoneria, Cavalieri di Colombo.... Vedremo. Quello che ci sembra certo è che queste dimissioni sono la mossa politica
di un uomo che vuole giocare d'anticipo su altri.


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sabato 9 febbraio 2013

CASTA/ Il Quirinale costa il doppio dell’Eliseo: le spese pazze di Napolitano


Incredibile ma vero: il Quirinale spende più della Casa Bianca e dell’Eliseo. Questo l’amaro verdetto a cui si giunge dopo che la Presidenza della Repubblica ha pubblicato voce per voce le sue spese


I NUMERI DEL QUIRINALE E LE SUE SPESE PAZZE
Il Quirinale riceve ogni anno 228 milioni di euro dal Ministero del Tesoro per le proprie spese. Mai era accaduto finora ma il primo dato choccante è che a Napolitano tutto questo denaro non basta per sostenere le sue spese e quelle del suo staff. Ne spende invece 243,6 milioni di euro con uno sforamento di quasi sedici milioni di euro che pesano sui ricavi dello stesso Palazzo.
Che il Quirinale fosse un’azienda in pochi lo sapevano. Questi i suoi incassi che vanno direttamente nelle casse di Napolitano per pagare non soltanto i dipendenti ma anche alcuni sfizi di cui  non sa fare a meno.
Tutti nelle sue tasche i 90mila euro l’anno incassati per gli ingressi, gli altri 60 mila euro per la vendita di pubblicazioni e i 40 mila euro come proventi dalle formazioni arboree di Castelporziano. Altri 200 mila euro vengono incassati da proventi in attività zootecniche della tenuta di Castelporziano e infine ancora 40 mila dalla vendita esemplari fauna selvatica della stessa tenuta. In tutto sono 430mila euro. E gli altri quindici milioni e mezzo di euro? Non è specificato da dove arrivino ma sono certo uno schiaffo in faccia agli italiani e alla crisi.

NAPOLITANO E GLI STIPENDI MILIONARI DA PAGARE
Il Quirinale nel 2012 pagava al Presidente della Repubblica 240mila euro di stipendio all’anno. Nel 2013 in piena spending review è arrivato un pugno negli occhi degli italiani: mentre migliaia di lavoratori finivano disoccupati o in cassa integrazione Giorgio Napolitano si aumentava lo stipendio di 8.835 euro l’anno passando a un totale di 248.017. Il Palazzo della presidenza della Repubblica oltre ai suoi utili però ha anche i suoi oneri.
E se di utili ci sono solo 430mila euro visibili per il personale si spende 121,5 milioni di euro più 90 milioni di pensioni per 1720 dipendenti e distaccati. Ogni dipendente del Quirinali costa 70.656 euro. La domanda ora è d’obbligo. A chi verranno accollati i costi di questo personale? Anche alle altre amministrazioni pubbliche perché la metà dei dipendenti del Quirinale risultano essere militari. I consulenti del Presidente della Repubblica vengono invece pagati 2,6 milioni di euro.
Per i dipendenti inoltre è prevista la spesa di 400 mila euro per il costo degli alimenti, poi ci sono i costi di pulizia delle stanze e 779 mila euro per la beneficenza.

LE SPESE PRIVATE DEL QUIRINALE: 15.000 EURO PER LE PARTITE DEL CUORE
napolitano-giorgio_spese_pazze_quirinaleFinora abbiamo snocciolato i dati delle cosiddette “spese pubbliche” del Quirinale. Oltre a queste però ci sono anche quelle private. Salta agli occhi la voce televisione. Si tratta di 15mila euro suddivise tra gli abbonati Rai e quelle di Sky.
Una cifra che fa a pugni con i 407,35 euro che ogni ufficio pubblico dovrebbe pagare per ogni stabile di sua proprietà. Arrivare a quindicimila euro non è facile a meno che oltre al classico canone Rai non si decida di istallare anche l’abbonamento alla pay tv per seguire non soltanto i telegiornali che riguardano la presidenza della Repubblica ma soprattutto il calcio e le partite della squadra del cuore del Presidente e dei suoi fedeli collaboratori che dovrebbero affollare il Quirinale anche la domenica sera per vederle.  Napolitano è il presidente che spende meno? Certo che no e lo andiamo a vedere subito.

IL CONFRONTO CON LA FRANCIA: NAPOLITANO PEGGIO ANCHE DI SARKOZY
E’ Napolitano il presidente che spende meno in tutto il mondo? Certo che no visto che il Quirinale costa circa il doppio anche dell’Eliseo. Il palazzo tacciato di essere sprecone ai tempi di Nicolas Sarkozy arrivava a spendere 115 milioni di euro l’anno. Hollande però ha dichiarato che in tempi di austerity ci sarà un taglio significativo del 4% come ha dichiarato sul quotidiano “Il Parisien”.
L’obiettivo di Francois Hollande è quello di spendere 105,3 milioni di euro. Le misure di austerity verranno attivare tagliando gli acquisti delle attrezzature, sui regali che il presidente offre ai suoi ospiti, la vendita di molte auto blu. Hollande taglierà anche sui viaggi e sugli incontri privati utilizzando i videomessaggi. Il confronto col Quirinale non regge proprio perché per arrivare ai 243,6 milioni di euro di cui si parla in Italia anche la Francia di Sarkozy avrebbe impiegato due anni per spenderli.
E parliamo di un governo molto criticato nel  libro “L’Argent de l’Etat” del deputato socialista René Dosiere. Tra le pagine della sua opera era infatti ricordato che in Francia si spendevano quotidianamente 12mila euro per il cibo. Citati anche i 26mila euro spesi per mandare in Ucraina una squadra di medici che soccorresse il figlio di Sarkozy Pierre che mentre faceva il dj aveva accusato un malore.
Rispetto a Chirac aveva raddoppiato le sue auto da 55 a 121 per un costo di 157mila euro per l’assicurazione e 433mila per il carburante. Nel mirino dei francesi anche il viaggio alle grotte di Lascaux fatto insieme alla moglie Carla Bruni al modico prezzo di “131mila euro. Ci dispiace dirlo ma le follie di Carlà nulla sono a confronto di quelle della Napolitano band. Cosa farebbero i francesi davanti allo spreco del nostro Presidente della Repubblica? Spenderebbero, gioco di parole, fiumi di inchiostro per documentarsene.
E non finisce qui: perché Sarkozy che prendeva 21300 euro al mese che all’anno sarebbero 255600 euro prendeva seimila euro all’anno in più di Napolitano e Hollande che prenderà invece 14910 euro al mese che corrispondono a 178.920 all’anno. Il nuovo presidente francese percepirà quindi 60mila euro in meno di Napolitano.


IL CONFRONTO CON GLI USA DI OBAMA
La Casa Bianca è un’altra cosa: gestisce un territorio molto più vasto di quello italiano e deve gestire un sistema federativo da 50 Stati. Certo è che lo stipendio di Barack Obama è superiore a quello di Giorgio Napolitano. Però lì, al contrario dell’Italia, non aumenta. Nel 2009 il Presidente della Repubblica percepiva uno stipendio di 400mila dollari ora tradotto in euro è 275 mila. Solo 30 mila euro in più di Napolitano ma con molte funzioni in più da assolvere.
Gli Stati Uniti restano comunque la prima potenza economica mondiale e Obama, essendo il capo di una Repubblica Federale presidenziale deve assolvere a un maggior numero di compiti rispetto a quelli di Napolitano che, come da Statuto, delega al presidente del Consiglio dei Ministri molte di quelle che negli altri Stati sono compiti del presidente della Repubblica.
E gli stipendi degli altri collaboratori? Alti ma non altissimi. In 21 guadagnano 118.500 euro l’anno. Nessun compenso durante il governo Obama è stato aumentato. Calcolando solo gli stipendi più alti si arriva a vedere che negli Stati Uniti si spendono 2.488.500 euro solo per i dipendenti. Una cifra molto lontana dai 121,5 milioni di euro del Quirinale. Lavorano alla Casa Bianca 454 persone (meno di un quarto dei dipendenti del Quirinale) e lo stipendio più basso è di 41mila dollari pari a 20 mila euro. Arrivare quindi alla cifra astronomica del Quirinale è impossibile anche al Presidente americano più spendaccione.

L’Italia è più austera quindi soltanto nello stipendio del Presidente. Per il resto quello costruito sul colle romano più prestigioso è uno dei palazzi più spendaccioni del mondo. Alla faccia del debito pubblico sforato a 2mila miliardi di euro e della disoccupazione che con la percentuale dell’11,2% ha raggiunto un record storico dal 1999. Ridurre la spesa ai livelli della Francia ossia 105,3 milioni di euro permetterebbe di recuperare 69150 posti di lavoro pagati duemila euro al mese, oppure 138300 pagati mille euro.
Spese quindi che gridano vendetta al cospetto di Dio e contro le quali il popolo può poco: il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in Italia, quasi come un Re che si autonomina senza dover rendere conto al Popolo Italiano. Quindi: spendo come voglio, non rischio l’elezione.


fonte 

DELEGGITIMIAMO QUESTA CLASSE POLITICA PIGRA, LADRA E INSENSIBILE AI BISOGNI DEI CITTADINI




http://www.tanker-enemy.tv/Video/Embed/non-votare.jpg

Sei stanco di essere preso in giro da questa classe politica, ladra, pigra e insensibile ai bisogni reali dei cittadini? Sei stanco di sentirti promettere mari e monti durante le campagne elettorali? Promesse poi regolarmente disattese. Sei stanco di lavorare ( se non sei disoccupato ) per mantenere i privilegi di politici spesso eticamente e moralmente scorretti? Sei stanco di subire un imposizione fiscale tra le più alte del mondo? Sei stanco di pagare tante tasse  per poi, quando hai bisogno, essere abbandonato a te stesso? Sei stanco di vedere conflitti tra partiti, che pensano prima a mantenere i loro privilegi invece di servire i cittadini per migliorare la qualità della propria vita ?  

SEI STANCO.....?! NON VOTARE PIU'!!!! FAI SENTIRE LA TUA VOCE. NON VOTARE CHI  AVVELENA LA NOSTRA VITA E' UN DIRITTO. DILLO ANCHE AI TUOI AMICI!

Lottiamo per tornare alla democrazia diretta. Facciamo un Italia confederata di microstati ( province stato e città stato, eliminando le regioni e i comuni ), creiamo dei piccoli stati  facilmente controllabili dal popolo, governati e controllati, a rotazione da cittadini capaci, onesti e conoscitori del luogo in cui risiedono, che vivono la vita reale ( nell'antica Grecia venivano estratti a sorte). Fare il politico  non deve può essere un lavoro! Facciamo sì che il 90% delle tasse rimangano sul territorio dove vengono prelevate, e facciamole gestire alla gente del luogo che conosce quali sono i bisogni reali di chi vive una vita normale. Allo stato centrale, deleghiamo solo poteri limitati d'interesse nazionale ( esercito, rappresentanza internazionale etc.)  da gestire con un budget controllato dai microstati confederati. Se continuerai a votare, chiunque voterai, continuerai a leggittimare una classe politica e corrotta, che in più di sessant'anni non ha mai saputo mai dare una risposta seria ai cittadini, che non ha mai mantenuto una promessa fatta in campagna elettorale e che ha prodotto solo scandali e ruberie ed ha alzato sempre e solo le tasse, perchè non in grado di essere onesta. Non votare è un tuo diritto, e se qualcuno ti dirà la famosa frase: ma così favorisci chi vince. Rispondigli: è questo che voglio, voglio favorire chi vince, e cioè il primo partito italiano, quello degli astensionisti! Riapropriamoci del nostro paese, non sono i politici i sovrani, ma il popolo!

Oliviero Mannucci

Movimento Popolare di Liberazione Nazionale " Culo a Striscie"

venerdì 8 febbraio 2013

La congiura del silenzio sullo scandalo del signoraggio. Ne parla solo Magdi Allam

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7 febbr – La congiura del silenzio sullo scandalo del signoraggio. Ne parla solo Magdi Allam. Neppure Grillo ne parla pur rivendicando il ritorno alla sovranità monetaria. In tal modo si è peggiorata la situazione derivante dall’assurdo del poco noto sistema del signoraggio, che vedeva lo Stato italiano stampare moneta cartacea tramite una Banca d’Italia che, pur dovendo essere organo di controllo delle banche, con il mito della liberalizzazione, negli anni ’90, trasformata in S.p.A., è diventata proprietà delle maggiori banche private, che da controllate diventano controllori di se stesse, mentre le banche centrali di ogni Stato europeo sono controllate da una banca centrale con capitale dello Stato.
Ma con l’istituzione di una banca centrale europea (con sede a Francoforte) tutte le banche centrali di ogni Stato sono state private del potere di battere moneta. E’ infatti la banca centrale europea che è diventata proprietaria di tutta la moneta cartacea in euro.
Ogni Stato deve pagare un tasso di sconto del 2,5% annuo alla banca centrale europea su ogni quantità di moneta di cui chiede l’emissione, giacché si tratta di danaro prestato dalla banca europea. Questo 2,5% rappresenta un debito per ogni Stato, che, mentre in corrispondenza, per esempio, di 100 euro emesse, riconosce alla banca europea un suo credito corrispondente (che non verrà mai chiesto in restituzione), tuttavia dovrà pagare l’interesse del 2,5 aumentando in tal modo il debito pubblico in titoli di Stato.
Precedentemente era la Banca d’Italia che, proprietaria della carta moneta (e non delle monete di metallo coniate dalla zecca di Stato), stampava la carta moneta e chiedeva allo Stato il pagamento di un interesse su ogni quantità di danaro stampata. La Banca d’Italia con un gioco di prestigio pone la sua percentuale di proprietà della moneta cartacea della zona euro (14,57) sotto la voce “passivo” per ripeterla poi sotto la voce “attivo” trasformandola in riserve, che essa pone a disposizione delle varie banche commerciali. Queste, sulla base di un deposito nettamente inferiore a titolo di garanzia della Banca d’Italia, ottengono, sulla base di un certo calcolatore, prestiti dalla Banca d’Italia per un importo nettamente superiore (per esempio da 100 a 2000) per poi trasformarli in prestiti ai loro clienti ad un tasso nettamente superiore, prestando così ai loro clienti del danaro ricavato…dal nulla.
La questione del signoraggio (cioè della proprietà del danaro che viene sottratto alla proprietà dello Stato italiano, costretto a comprarlo, prima dalla Banca d’Italia in mano alle banche private, ed ora alla banca centrale europea, è una di quelle cose assurde che soltanto negli ultimi anni si sta cercando con fatica di rendere pubblica. V. su questo argomento di Antonio Miclavez e Marco Della Luna (Euroschiavi, Arianna 2007). Su Google scrivere “signoraggio” per conoscere il dibattito che si è affacciato solo nel web. In particolare “Signoraggio, Banca d’Italia, Banca centrale europea”; “Domande frequenti-Signoraggio; Banche, banchieri e moneta;”. Inoltre gli interventi del compianto prof. “Giacinto Auriti”.
Coloro che negano che il signoraggio aumenti il debito pubblico (v. su Google “Come capire il signoraggio”; “frottole e illusioni sul signoraggio”) dovrebbero spiegare e giustificare il 2,5% di interesse che le banche centrali di ogni Stato debbono pagare alla banca centrale sul valore nominale di un biglietto carta moneta (che tipograficamente costa 30 cent.). V. anche “Centro Studi Monetari”. Ne fa parte Marco Saba autore di “Moneta Nostra Audiolibro”, che è in rete l’esposizione più lunga e dettagliata dell’argomento.

Pietro Melis  Io AmolItalia

Fonte:  http://www.imolaoggi.it

Sta accadendo in Grecia. Presto anche da noi?



Nel silenzio più totale e vergognoso dei nostri media, giungono lo stesso dalla Grecia notizie terribili. Guardate queste scene incredibili: alcuni contadini fuori dal Ministero dell’Agricoltura di Atene distribuiscono frutta e verdura gratuitamente.

 

 Pensionati, cittadini comuni, disoccupati s’accalcano per mendicare un sacchetto di cibo. Nonostante i ripetuti inviti alla calma, la fame e la frustrazione hanno portato non solo a code molto lunghe, ma anche a disordini. Alcuni uomini, caduti a terra nella ressa generale, sono stati calpestati… Questa è anche la nostra Europa insignita perfino del premio Nobel per la pace. Da cittadino italiano ed europeo provo vergogna ed indignazione.

Voglio che guardiate bene queste scene. Le politiche di austerità, che stanno infliggendo sofferenze enormi ai cittadini greci, stanno già producendo analoghi risultati da noi. Tutti coloro che appoggiano queste politiche si rendono responsabili della sofferenza di milioni di persone. Fate girare questi video. Fate uno sforzo perchè alle prossime elezioni non prevalgano coloro che, passivamente, accettano queste politiche. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli.





Fonte: http://terrarealtime.blogspot.it

giovedì 7 febbraio 2013

INARRESTABILI CRIMINI DELLA CIA

di Gianni Lannes



 
Ammontano a 54 i paesi, fra cui anche l'Italia, coinvolti nel programma di "extraordinary rendition" della Central Intelligence Agency, sia ospitando prigioni segrete che offrendo aiuto nella cattura, il trasporto o la tortura di sospetti terroristi, in realtà fastidiosi dissidenti. Lo attesta, tra l’altro, un dettagliato rapporto diffuso ora da un'associazione per i diritti umani di New York: la Open Society Justice Initiative, che cita i casi di 136 persone vittime del programma dei sevizi segreti USA.
 «La responsabilità degli abusi ricade non solo sugli Stati Uniti, ma anche su decine di governi stranieri che ne sono stati complici», si legge nel rapporto, intitolato: "Globalizing Torture: CIA Secret Detention and Extraordinary Rendition".

Colonia Italia - Nel Belpaese dal 1945 ad oggi, i servizi segreti di mezzo mondo, in particolare inglesi, nordamericani ed israeliani (responsabili del rapimento a Roma di Mordechai Vanunu nel 1986: il tecnico che rivelò l'esistenza gli armamenti nucleari di Tel Aviv), fanno i loro porci comodi impunemente, e controllano illegalmente la popolazione italiana, ma non solo. Ecco il caso emblematico di Abu Omar. Correva l’anno 2003, esattamente il 17 febbraio, quando a Milano, in pieno centro, proprio in via Guerzoni, agenti della Cia sequestrano l’imam egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, meglio noto come Abu Omar. Quello stesso giorno lo hanno trasferito alla base militare di Aviano (in loco sono presenti 50 bombe nucleari B -61), dove l’egiziano è stato interrogato e malmenato per sette ore. Due anni più tardi, su quella scomparsa su cui l’intelligence a stelle e strisce ed il Sismi di Nicolò Pollari (il sodale di don Verzè) hanno provveduto a stendere una fitta coltre di disinformazione, si spalanca una verità inconfessabile per Roma e Washington. In seguito alle torture subite Abu Omar ha perso l’uso delle gambe e dell’udito.
Il sequestro di Abu Omar è stata un’operazione non convenzionale di “rendition” (di “consegna ed estradizione” forzosa) verso un Paese terzo avvenuta con la piena consapevolezza e cooperazione del nostro Servizio segreto militare, il Sismi (oggi denominato Aise), e in violazione della nostra Costituzione.
Sulla, vicenda, il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, istruirà un processo che porterà alla condanna in contumacia dei soli agenti della Cia coinvolti nel sequestro. Pollari e gli altri funzionari del Servizio verranno salvati dal provvidenziale ed immancabile segreto di Stato, riconosciuto da entrambi i governi (Berlusconi & Prodi) che si trovarono a gestire l’ “affaire”.
Segreto di Stato - A copertura come sempre, di qualsiasi illegalità. Il 18 luglio 2006, la Procura della Repubblica di Milano interpella la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministro della Difesa per sapere se da, da qualche parte, esistano “comunicazioni e documenti concernenti il sequestro Abu Omar o le vicende che lo hanno preceduto o, in generale, informative relative alla pratica delle cosiddette extraordinary renditions” coperte da segreto di Stato. La risposta di Palazzo Chigi conferma l’inaudito (datata 26 luglio 2006, protocollo n. usg/2.sp/913/50/347): “Esistono documenti su cui risulta apposto il segreto dal precedente presidente del Consiglio (Berlusconi), successivamente confermato dall’attuale presidente (Prodi) per i quali non sussistono le condizioni per la rimozione del segreto”.
Il ministro della difesa Parisi, in una nota indirizzata al magistrato Spataro e datata 27 luglio 2006 (prot. ucg/32509/91.10, pervenuta alla Procura della Repubblica di Milano il successivo 2 agosto, scrive, a proposito del procedimento penale n. 10838/05.21: “… sentito il Presidente del Consiglio dei Ministri che in data di ieri ha risposto a codesto Ufficio confermando il segreto di Stato, questo Ministro della Difesa, conformemente a tale decisione, che condivide, è vincolato al medesimo segreto di Stato e per le medesime ragioni esposte dal Presidente del Consiglio”.
Condanna di carta - Il 14 febbraio 2007 il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza (382 si, 256 no e 74 astensioni) il rapporto che denuncia i 1.245 voli segreti della Cia, i rapimenti commessi sul suolo europeo, le torture a cui i rapiti sono stati sottoposti. E le complicità di almeno 13 paesi che hanno fatto finta di non vedere. Tra i quali l’Italia, dove proprio solo in quel periodo ci sono stati almeno 46 voli segreti. Tra i Paesi accusati di complicità oltre all’Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, Portogallo, Austria, Irlanda, Grecia, Cipro, Danimarca, Romania e Belgio
Ecco cosa ha argomentato Claudio Fava, il relatore della relazione europea: “Sapevamo che la Cia, dietro Guantanamo, aveva fabbricato un proprio arcipelago gulag, una dozzina di black sites in cui stoccare i presunti terroristi prima di spedirli per gli interrogatori, quelli seri, nelle mani dei professionisti egiziani, giordani, siriani. Sapevamo che taluni voli affittati a squadre di basket da compagnie fantasma venivano utilizzati dai servi americani per trasportare vittime di renditions da un capo all’altro del mondo. Sapevamo e ogni tanti chiedevano il permesso agli americani di spedire anche i nostri poliziotti a interrogare i presunti terroristi in fondo a codeste galere”.
Addirittura il governo Prodi ha ritenuto violato il segreto di Stato da parte dei magistrati “L’autorità giudiziaria di Milano ha acquisito documenti informativi, anche di carattere documentale, attinenti all’identità di 85 dipendenti (del Sismi, ndr) intercettandone le utenze cellulari i uso” ha affermato l’allora vice premier Rutelli, già presidente del Copasir. E così il governo tricolore ha sollevato anche il conflitto tra poteri dello Stato dinanzi alla Corte Costituzionale.
Pensate che questo abuso di Stati sia stato arrestato? Bene, siete in errore. In una terra a sovranità perduta, un rapimento o un attentato, oppure in alternativa un omicidio può toccare a chiunque, se osa molestare il sistema di potere dominante. Cosa c'è di peggio della Cia? Banale: la National Security Agency, attiva sotto mentite spoglie in Italia, grazie anche a sistemi operativi iper-tecnologici e alle solite complicità di alto profilo istituzionale. Recentemente l'ambasciatore USA a Roma in un'intervista al Corriere della Sera ha già dettato la consueta linea politica del nuovo governo tricolore.
In altre parole, altro che elezioni (truccate):  ci vogliono tutti a cuccia sotto il controllo totale. Ora consentiranno al popolo sovrano solo a parole, di mettere una croce sui loro candidati imposti. Insomma, un trattamento da analfabeti e decerebrati: così considerano la popolazione italiana i veri detentori del potere finanziario in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d'America. Nel cortile di casa hanno maggiordomi, camerieri e servi. A cosa credete che possano servire certe associazioni come l'Aspen Institute? Date un'occhiata alla mostruosità con licenza di uccidere e danneggiare chiunque, senza risponderne, di Eurogendfor: fuori dal controllo giudiziario e parlamentare. 
Allora, vi sembra la democrazia compiuta in uno Stato di diritto?


 

lunedì 4 febbraio 2013

Chi ruba 100 è un ladro; chi ruba 100.000 è un politico, chi 1 miliardo è un banchiere"
























visto su
nocensura

Truffa a Regione Piemonte, 140 indagati

Contributi non dovuti per 2 milioni di euro

 (ANSA) - TORINO, 4 FEB - Maxi truffa ai danni della Regione Piemonte. L'ha scoperta la Guardia di finanza di Torino, che ha indagato a piede libero 140 persone. Secondo quanto si apprende, si tratta di contributi percepiti in modo indebito per un ammontare di circa 2 milioni di euro. La vicenda e' quella dei contributi a fondo perduto indebitamente percepiti da Finpiemonte, la finanziaria della Regione, per la realizzazione di siti internet i cui costi venivano gonfiati.

Scandalo Mps: Mario Draghi (ex governatore Bankitalia) sapeva

scandalo-mps-mario-draghi-ex-governatore-bankitalia-sapeva.aspx 

Scrive Bloomberg: “La Banca d’Italia, sotto il precedente governatore Mario Draghi, individuò irregolarità contabili che consentirono a Banca Monte dei paschi di Siena di nascondere le proprie perdite per più di due anni…

ROMA (WSI) – “Draghi’s Bank of Italy knew of Monte Paschi Missteps in 2010″, ovvero Mario Draghi, governatore di Bankitalia – e ora numero uno della Bce – sapeva delle irregolarità diMonte dei Paschi di Siena nel 2010. E’ quanto scrive l’agenzia Bloomberg.
“La Banca d’Italia, sotto il precedente governatore Mario Draghi, individuò irregolarità contabili che consentirono a Banca Monte dei Paschi di Siena di nascondere le proprie perdite per più di due anni, prima che l’istituto venne costretto ad ammettere che dovrà rivedere i propri bilanci”.
Stando a un rapporto datato lo scorso 28 gennaio, nel 2010, “un problema venne alla luce” sulla contabilizzazione da parte della banca di un accordo strutturato denominato Progetto Santorini(di cui Wall Street Italia ha parlato). Bankitalia mise in allerta “altre autorità” un anno dopo. Nel rapporto non viene spiegato il motivo del ritardo delle comunicazioni.
“Mi sarei aspettato che la Banca d’Italia chiedesse trasparenza a Monte Paschi nel 2010, dopo aver visto le transazioni”, ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Carlo Alberto Carnevale-Maffe, professore di strategia di business presso l’Università della Bocconi.
Draghi, 65 anni, ha guidato la Banca d’Italia nel periodo compreso tra il 2005 e il 2011, anno in cui poi lasciò l’istituto per sostituire Jean Claude Trichet alla guida della Banca centrale europea.

Fonte:http://www.wallstreetitalia.com/

Il venerabile del Goi: “Monti è massone, iniziato da molti anni”




Interessante intervista al Venerabile Maestro Gioele Magaldi del G.O.I. (Grande Oriente Democratico), la principale loggia massonica italiana, ammette a La Zanzara che “il fratello Mario Monti” è massone, “iniziato da molti anni” con tanto di duplice affiliazione. Magaldi ammette inoltre che diversi Ministri sono massoni…

Tratto da:http://www.nocensura.com/