IL PAPA SI DIMETTE: C'ENTRANO QUALCOSA IOR E MPS?
E' troppo pensare che le dimissioni
del Papa siano il punto di arrivo di uno scontro politico in Vaticano e
che il cuore della faccenda sia lo Ior? E se Ratzinger avesse deciso di
dimettersi per pilotare la sua successione?
Nella
storia della Chiesa c'è un unico precedente, quello di Celestino V
di cui sappiamo tutti per aver studiato la "Divina Commedia" negli anni
del liceo. Gli altri sono tutti morti in carica; non tutti per morte
naturale, va detto: ci sono stati i martiri della prima cristianità, poi
qualche papa assassinato nel Medioevo... poi forse qualche altro. In
Vaticano pare vada molto in voga il caffè corretto...Il codice canonico
prevede la possibilità di dimissioni del Papa, ma la
cosa è sempre parsa molto sconveniente. La Chiesa è monarchica e non ama
i dualismi: pensate solo al problema della convivenza fra un Papa in
carica ed uno emerito. Ogni starnuto del secondo (e questo scrive libri e
twitta che è un piacere) potrebbe suonare come sconfessione del
precedente. Poi, sul piano simbolico, la cosa può apparire come una fuga
dalle proprie responsabilità. Quando Woitjla era già molto grave
chiesero ad un prete se avrebbe potuto dimettersi e la risposta fu: "Può
dimettersi Gesù dalla croce?". Quella è una carica carismatica e delle
normali dimissioni la fanno sembrare una qualsiasi carica politica.
Quando Luciani esitava ad accettare l'elezione, un cardinale gli disse:
"Se il Signore dà la prova, dà anche la forza". E questo, per un prete,
chiude il discorso. Dunque, cosa può esserci stato di così grave
da indurre Ratzinger ad un gesto così clamoroso? La salute?
Probabilmente questa sarà la spiegazione che verrà data fra poche ore,
magari ci sarà uno scoop (naturalmente smentito con forza dal Vaticano)
di un Alzheimer o qualcosa del genere. Ma non è cosa da prendersi sul serio
e non solo perché Ratzinger appare in buona salute (o per lo meno,
nulla fa pensare ad un suo crollo imminente) e Woityla se l'è tirata per
almeno otto anni (e negli ultimi due era palesemente malconcio), ma
anche per altri aspetti.
Ad esempio, lo stesso Sodano ha parlato di "fulmine a ciel sereno" e se
il Papa avesse avuto problemi di salute così gravi, la cosa si sarebbe
saputa prima. E lo stesso secco comunicato d'agenzia, per ora non fa
cenno a motivi di salute.
Poi un'altra cosa: nella Chiesa il periodo che precede la Pasqua è
quello liturgicamente più intenso e (per chi crede) più importante. Il
Papa avrebbe potuto benissimo dimettersi dopo la Pasqua
se non proprio dopo la Pentecoste, sotto periodo estivo, quando la
cosa, pur sempre clamorosa, sarebbe parsa un po' più "naturale". Magari
preparando il terreno con qualche "indiscrezione" nei mesi precedenti.
E, invece, tutto fa pensare ad una decisione scaturita da una vera e
propria crisi politica dentro le mura leonine. Quindi, la domanda è: che
diavolo sta succedendo in Vaticano?
Il pontificato del povero Ratzinger non poteva essere più tormentato
(e, bisogna riconoscerglielo, ne è uscito dignitosamente): scandalo dei
preti pedofili, polemiche aperte con il collegio cardinalizio, problema
dei rapporti con l'Islam, confronto costante con il suo predecessore e,
più di ogni altra cosa, la raffica di scandali finanziari dello Ior.
Prima la fuga di documenti di monsignor Caiola che consentirono a Nuzzi di scrivere il suo libro
e che ha rivelato la prosecuzione dello Ior parallelo, che si credeva
finito già anni prima. Poi a raffica gli scandali Fiorani, Anemone,
Roveraro e riciclaggi vari. Poi l'inchiesta della Procura romana sui
movimenti dello Ior presso la Jp Morgan e le pressioni della finanza
mondiale perché lo Ior regolarizzasse la sua posizione giuridica
(formalmente esso non è una banca e non è soggetto ai controlli
internazionali del sistema bancario).
Conseguentemente, Benedetto XVI, dopo aver imposto Gotti Tedeschi
(uomo dell'Opus Dei) a capo dello Ior (sino a quel punto più vicino
all'ala massonica del "sacro collegio"), decise, a fine 2010, di aderire
alla convenzione monetaria Ue, accettando l'applicazione delle norme
antiriciclaggio. Quel che non servì ad evitare nuovi scandali su
sospetti movimenti di capitali. A proposito: nella stranissima vicenda
dei falsi titoli di Stato americani, che girano dal 2009, il nome dello
Ior spunta in 6 casi su 11. Forse solo un caso.
Poi continuò implacabile la fuga di documenti per tutto
il 2011-12 dietro la quale non era difficile intravedere lo scontro fra
gli uomini dell'Opus e quelli della "Loggia" vaticana. Al punto che,
nel maggio dell'anno scorso, Gotti Tedeschi rassegnava le dimissioni,
dando il via ad un aperto scontro in seno alla commissione cardinalizia
presieduta dal cardinal Bertone, segretario di Stato. Da allora lo Ior
non ha un presidente effettivo.
Il prossimo 23 febbraio occorrerà riformare la commissione cardinalizia,
con l'uscita dei cardinali Attilio Nicora e Laois Tauran (grande amico
di Gotti Tedeschi) entrambi assai polemici con Bertone. In queste stesse
settimane il nome dello Ior è tornato all'onore (si fa per dire:
onore!) delle cronache per l'acquisizione di Antonveneta da parte del
Monte dei Paschi di Siena e tutto fa pensare che altro verrà fuori,
nonostante la scontata smentita vaticana.
Per completare il quadro, ricordiamo che, nell'autunno scorso, ci fu un altro strano caso che coinvolgeva Bertone.
Una ventina di anni fa l'ordine dei salesiani ricevette una cospicua
eredità che produsse un contenzioso giudiziario, risolto grazie alla
mediazione di alcuni valenti avvocati e periti. Solo che, subito dopo i
valenti mediatori presentarono richieste economiche che andavano anche
oltre il totale dell'eredità, esibendo un accordo sottoscritto
dall'ordine. E, infatti, nell'ottobre scorso, l'Autorità giudiziaria
dava torto ai salesiani che ora rischiano il sequestro di tutti i loro
beni ed il puro e semplice fallimento (e su questo torneremo). Ma come
hanno fatto i salesiani a cacciarsi in un pasticcio di questo genere? A
indirizzarli in questa direzione sarebbe stato Tarcisio Bertone (che
viene proprio da quell'ordine) all'epoca arcivescovo di Genova. Così, Il
Reverendissimo Cardinale di Santa Romana Chiesa si vide costretto a
scrivere una molto imbarazzata lettera al magistrato, lamentando si essere stato raggirato
da persone che avrebbero abusato della sua ingenuità. Un salesiano
ingenuo? Come è fatto? Ha le antenne in testa, tre braccia ed è coperto
di squame? Del mio lontanissimo passato di giovane cattolico, ricordo
una battuta che circolava in molti ambienti ecclesiali: "Non saprai mai
cosa pensa un gesuita e dove trova i soldi un salesiano". Don Bosco
aveva un senso degli affari ed una spregiudicatezza che era pari solo
alla sua straordinaria capacità organizzativa ed al suo genio educativo.
Ed i suoi seguaci non sono mai stati da meno. Quello che più inquieta è
la coincidenza temporale fra l' "accordo" che avrebbe portato alla
spoliazione i salesiani e l'approssimarsi della fine del pontificato di
Woitjla. Certamente un caso. Sarà che ho letto troppo Andreotti, ma questo Bertone non mi pare che la conti proprio giusta.
Ed allora, è troppo pensare che le dimissioni del Papa siano il punto di
arrivo di uno scontro politico in Vaticano e che il cuore della
faccenda sia lo Ior? Ma c'è anche un'altra pista - peraltro
complementare- che va valutata: Ratzinger è certamente nell'ultima fase
del suo mandato (un uomo di 86 anni non può pensare di avere davanti a
sé molti anni ancora) ma è ancora vigile ed efficiente. E se avesse
deciso di dimettersi per pilotare, in qualche modo, la sua successione?
Ed anche qui torna lo scontro fra le varie cordate pontificie: Opus Dei,
Massoneria, Cavalieri di Colombo.... Vedremo. Quello che ci sembra
certo è che queste dimissioni sono la mossa politica di un uomo che vuole giocare d'anticipo su altri.
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