Riceviamo e pubblichiamo volentieri un’importantissima lettera sul Grande Reset di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò Arcivescovo Titolare di Ulpiana (Kosovo), già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America.
La lettera aperta è rivolta al presidente degli Stati Uniti Donald Trump ma contiene informazioni fondamentali che tutti dovrebbero aver modo di valutare.
L’autorevolezza e l’esperienza dell’autore ci impongono una seria riflessione. Viganò è stato Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa (1989), Nunzio Apostolico in Nigeria (1992), delegato per le Rappresentanze pontificie nella Segreteria di Stato della Santa Sede (1998), segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (2009).
Due Presidenti della Repubblica lo hanno nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Tuttavia siamo certi che dopo questa lettera sarà accusato dai soliti giornalisti di essere un “negazionista complottista”. Il pudore è una qualità estranea a certi personaggi.
Viganò si rivolge a Trump «in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale, nel silenzio delle autorità civili e religiose».
Secondo l’Arcivescovo i popoli sono stati abbandonati dai loro capi temporali e spirituali. I capi delle Nazioni e i leader religiosi starebbero assecondando «un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto».
«Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli».
Viganò su Grande Reset e Covid-21
Dietro al Grande Reset ci sarebbero «personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201».Il fine da raggiungere sarebbe una «dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli».
«Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici».
Viganò sostiene che, oltre alle vaccinazioni, renderanno obbligatorio un passaporto sanitario digitale che in effetti stanno già testando. Questo, secondo l’Arcivescovo, permetterà il tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale.
E se qualcuno non fosse d’accordo? «Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni».
Per il Monsignore si tratta di notizie risapute, che Trump dovrebbe già conoscere. «Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi, il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021».
La strategia sarebbe semplice e lineare. Verrà seminato il panico a causa di una seconda e di una terza ondata. Tale panico farà accettare ai popoli nuovi lockdown. I confinamenti produrranno una crisi economica mondiale. Il Grande Reset sarà il modo per uscire dalla crisi.
Ma Viganò non perde la speranza. «La reazione del deep state a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini».
Un piano destinato a fallire
L’Arcivescovo sintetizza con lucida semplicità la follia che stiamo vivendo. «Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica. Eppure avviene in tutto il mondo»
«E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer».
Viganò accusa anche Papa Francesco, complice della deep church. Anche i vertici della Chiesa Cattolica starebbero assecondando i poteri che vogliono imporre una dittatura mondiale a colpi di lockdown. Ma non tutto è perduto.
«L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli».
Siamo convinti, con Viganò, che «l’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa» dei popoli. Lettera integrale sul sito Accademia Nuova Italia – Foto: YouTube
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