L'accordo aziendale potrà derogare le tutele previste dallo Statuto dei lavoratori ( e quindi si potrà licenziare molto più facilmente).
I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale possono operare "anche in deroga alle disposizioni di legge" e "alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali": quindi saranno possibili deroghe alle leggi nazionali sul contratto di lavoro per gli accordi aziendali e territoriali, comprese quelle sui licenziamenti. Dunque anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere più facilmente ai licenziamenti senza giusta causa - aggirando il divieto sancito dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori - , potendo sfruttare misure di "indennizzo" alternative al reintegro del lavoratore, se questo potere sarà dato loro da un'intesa con i sindacati maggioritari in azienda.
La "rivoluzione" è contenuta nell'emendamento di maggioranza all'articolo 8 della Manovra, approvato dalla Commissione bilancio del Senato.
Va tuttavia specificato che saranno esclusi dalle deroghe possibili al contratto nazionale di lavoro licenziamenti discriminatori in caso di maternità e congedi parentali. Infatti, si legge nel testo che verrà "fatta eccezione per il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine di interdizione al lavoro, nonché fino a un anno d'età del bambino, il licenziamento causato da una domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento".
Un altro passaggio importante su cui la commissione Bilancio si è espressa è che l'accordo interconfederale del 28 giugno sarà recepito nella manovra. Infatti è stato approvato un emendamento del relatore Antonio Azzollini (Pdl) che inserisce all'articolo 8 del decreto legge anche l'intesa raggiunta dai sindacati il 28 giugno scorso. Inoltre, viene dato il via libera dell'emendamento alla manovra che riguarda la misura che salva gli enti locali, sopprimendo la norma contenuta nel decreto legge. Resta invece il taglio dei consiglieri, come stabilito dal provvedimento.
Fonte: http://economia.virgilio.it
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.