La politica sabota il funzionamento del nostro cervello:
questo la conclusione di un ingegnoso esperimento della Yale University.
Se il risultato di una semplice operazione matematica va contro le
nostre convinzioni politiche, la nostre mente dimentica come si calcola e
sbaglia
-Giulia Ricci- 20 Settembre 2013- Con il lungo titolo “Motivated Numeracy and Enlightened Self-Governement” – la politica sabota anche le nostre abilità basilari con i numeri, la Yale University rende noto uno studio per quanto riguarda l’impatto che la passione politica ha sulle nostre capacità cognitive e razionali. Secondo quanto risulta da ingegnosi esperimenti del professore Dan Kahan, le convinzioni politiche impediscono alla gente di pensare in maniera chiara,
così tanto da renderle incapaci di fare semplici operazioni
aritmetiche, se il loro risultato ne contraddice queste convinzioni. In
altre parole, dobbiamo dire buonanotte al sogno che l’educazione, il
giornalismo, la prova scientifica, mediatica o la ragione siano in grado
di fornire gli strumenti e le informazioni di cui le persone hanno
bisogno per prendere le decisioni giuste. ;Si scopre che anche nella
sfera pubblica, la mancanza di informazioni non è l’unico problema:
l’ostacolo è come funziona la nostra mente, non importa quanto
intelligenti pensiamo di essere. ;
Tra gli esperimenti condotti dal professore, uno è particolarmente
rivelatore. Ad alcuni soggetti dello studio è stato ordinato di
interpretare una semplicissima tavola numerica, che diceva se le creme
per la pelle provocano prurito o no. L’argomento non era denso di
implicazioni e significati di alcun genere: tutti sono riusciti a fare i
calcoli giusti. Altri soggetti sono stati messi di fronte ad un’altra
tavola, con gli stessi identici numeri, ma l’interpretazione avrebbe
portato a stabilire se vietare il porto di armi nascoste diminuirebbe il tasso di criminalità. Sul piano aritmetico, il risultato era banale, ma questa volta aveva un denso valore politico: significava prendere una posizione scientifica definitiva sul dibattito riguardo la detenzione di armi in Usa,
un dibattito che lacera il Paese da moltissimo tempo. Cos’è successo
alle menti di questi soggetti? Moltissimi non sono stati in grado di
risolvere calcoli elementari: non appena si rendevano conto ch il risultato stava andando contro le loro convinzioni…sbagliavano!
Ebbene sì, il loro inconscio iniziava a sbagliare semplicissime
operazioni aritmetiche per non arrivare allo scomodo risultato. E più
erano bravi in matematica, più baravano.
Il risultato raggiunto da Kahan è lo stesso raggiunto da molti altri studiosi, come Brendan Nyhan di Dartmouth: la passione politica è un fattore insito nelle parti più consce e inconsce della nostra mente, tale che porta addirittura ad offuscare le nostre capacità e a sabotare il funzionamento del nostro cervello.
Una volta scelta la nostra verità, le restiamo attaccati come ad un
dogma e neanche le prove più schiaccianti e oggettive ci scalfiscono.
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: La politica rovina il cervello...ma non solo. Spesso rovina anche la vita delle persone, se chi la fa non è retto dal punto di vista etico e morale, l'Italia sta andando a scatafascio per questo. Faccio bene io a non votare per nessuno dei ladroni da quasi 30 anni! Il voto è una cosa seria, chi vuole il mio deve guadagnarselo facendo i fatti non parole.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.