Nelle zone colpite dal terremoto del 2016 è arrivato il gelo e la neve. E nelle strutture abitative le emergenze si accumulano. La denuncia del Comitato 3e36
È appena arrivata la prima vera morsa del gelo di quest’inverno e nelle 'casette' di Amatrice e Accumuli si registrano già i primi problemi. Le persone che hanno visto consegnarsi le chiavi dei moduli abitativi molti mesi dopo il sisma, ora si ritrovano a fare i conti con topi, danni agli impianti e porte bloccate dalla neve. Gli sfollati, costretti “combattere quotidianamente con problemi piccoli e grandi” non hanno dubbi: “Le SAE – strutture abitative di emergenza – sono l’ennesimo esempio di come le soluzioni imposte dall’alto, senza l’indispensabile coinvolgimento delle popolazioni interessate, portano al disastro annunciato”, denuncia il Comitato 3e36 di Amatrice e Accumoli.
“Decisioni affrettate e dettate da inesperienza”
Lo scorso 19 novembre il Consiglio Comunale di Amatrice ha approvato all’unanimità il “Regolamento d’uso delle strutture abitative in emergenza (Sae) e regolamento di uso delle parti comuni”, che il 28 novembre è stato pubblicato sull'Albo Pretorio. “Sicuramente i cittadini avrebbero potuto fornire un importante contributo, supportato dalla loro esperienza diretta, finalizzato a individuare soluzioni capaci di agevolare la loro vita quotidiana e alla creazione di condivise modalità di utilizzo delle abitazioni, consegnate tra l’altro nella maggioranza dei casi in tempi molto recenti”, sostiene il Comitato. Ma così non è stato e ora gli amatriciani si ritrovano a fare i conti con i primi grandi problemi.
I 7 problemi più grandi delle casette dei terremotati
Le porte bloccate dalla neve:
Tra gli errori più grossolani, denuncia il Comitato, ci sono le porte
d’ingresso che si aprono verso l’esterno e non verso l’interno. Un
particolare che fa davvero la differenza in un paese sorto a 955 metri
sul livello del mare: “Ad agosto non è affatto un problema, ma lo è in
questo periodo, o fra un mese, quando cadrà un metro di neve che di
fatto impedirà alle persone di uscire di casa”.
Divieto di chiusura di pensiline e verande:
Per lo stesso motivo, il Comitato si scontra contro il divieto posto
dal Regolamento di chiudere verande e pensiline. “Ci sembra una scelta
affrettata, perché non tiene conto delle particolari condizioni
climatiche del territorio, e delle caratteristiche costruttive delle
SAE. Tali strutture, infatti, se nella stagione estiva sono perlopiù
elementi di protezione dall’irraggiamento solare, nella stagione
invernale, soprattutto nelle zone di montagna, possono divenire
fondamentale elemento di protezione dalle avverse condizioni climatiche
(freddo/vento/pioggia e neve) ed essere elemento di filtro tra esterno
ed interno, contribuendo anche ad un risparmio energetico”.
Senza considerare, poi, che “avere una
veranda fruibile in zone montane come quelle di Amatrice ed Accumoli,
soggette a condizioni ambientali molto difficili, favorirebbe anche la
socializzazione degli anziani che, riparati dalle intemperie ma presenti
e visibili, avrebbero la possibilità di partecipare alla vita del
villaggio, ricreando l’atmosfera sociale che è stata la caratteristica
degli antichi borghi. Non dimentichiamo che gli anziani costituiscono,
in alcune Frazioni, la maggioranza dei residenti nelle aree SAE”.
Le infiltrazioni: Le abitazioni presentano infiltrazioni di acqua piovana dalle coperture e perdite dalla rete idrica e di riscaldamento.
Vivere con i topi: I
terremotati delle Sae hanno iniziato a dividere casa con i topi che si
introducono in casa attraverso lo scarico delle cucine, bucano il
materiale di isolamento delle condutture idriche danneggiano l’impianto.
“E tocca ai cittadini intervenire per mettere in sicurezza le tubature.
Privatamente”
Le vibrazioni che ricordano il sisma:
L’elasticità strutturale dei fabbricati provoca vibrazioni molto
fastidiose che ricordano il terremoto (da centrifughe delle lavatrici,
camminamento ecc ). “Se non si avverte l’amico che abita due SAE più in
là, si corre il rischio di farlo saltare dal letto ogni volta che si
avvia una lavatrice perché l’effetto è quello di un “terremoto
simulato".
Il liquido antigelo (non previsto):
Negli impianti di riscaldamento delle casette, alle basse temperature,
si attiva un sistema di ricircolo acqua alimentato elettricamente. In
caso di assenza di energia elettrica e in zone con temperature invernali
molto basse è comunque necessaria l’immissione di liquido antigelo
nell’impianto. La fornitura di antigelo però, spiega il Comitato, non è
stata prevista nelle SAE di Amatrice e Accumoli.
No a stufe e camini: In
tuti i moduli è proibita l’installazione di stufe e camini. Ma “in caso
di assenza di energia elettrica le caldaie, alimentate elettricamente,
non potranno garantire il corretto riscaldamento. E non sono stati
comunque previsti gruppi elettrogeni che assicurino almeno il regolare
funzionamento delle caldaie”.Fonte
Discorso fine anno, Mattarella: "Penso ai diciottenni che voteranno, i partiti guardino al futuro"
Il presidente della Repubblica ha parlato dei giovani, dei diritti, del clima, ha lanciato un appello ai partiti, ha citato papa Francesco per poi affrontare temi sociali come il lavoro, ricordando infine le vittime del terremoto, della tragedia di Rigopiano, e dell'attentato terroristico di Barcellona
ROMA - "Mi auguro una grande partecipazione al voto, che nessuno rinunci a concorrere a decidere le sorti del nostro Paese". L'Italia "non è un Paese in presa al risentimento, io conosco un'Italia della solidarietà, generoso". I problemi ci sono, ma "possono essere superati, soprattutto con l'impegno di chi occupa i posti più alti ai vertici della Repubblica".
Parla Sergio Mattarella, e, nel suo discorso di fine anno (commentato positivamente dal mondo della politica), manda un fiducioso abbraccio a tutti gli italiani che si preparano alla nuova tornata elettorale, da guardare con "serenità e con speranza". Da una "prova alta di democrazia" come appunto quella dell'esercizio del voto, il nostro Paese ne uscirà di sicuro rafforzato, migliore. "Le elezioni sono una pagina bianca, saranno gli elettori a scriverla". Se, come chiede e auspica il presidente della Repubblica, ci sarà "la più ampia partecipazione di tutti".
Con il dovere di "proposte adeguate, richiesto fortemente dalla
dimensione dei problemi del nostro Paese", chiede ai partiti. In un
discorso di dieci minuti, a reti unificate dallo studio alla Vetrata,
Mattarella in qualche modo ribalta allarmi e preoccupazioni che aleggiano sull'esito del test del 4 marzo, e spedisce al Paese una cartolina di auguri in positivo per il 2018.
Ma non possiamo vivere "nella trappola di una sorta di eterno presente,
bisogna guardare al futuro, anche se può evocare incertezze, ma i
cambiamenti vanno governati per evitare che si creino diseguaglianze".
È proprio questo "il compito della politica, il dovere di proposte
adeguate, concrete, come richiesto dal Paese. Non è mio compito
formulare indicazioni ma il lavoro è la prima questione, soprattutto per i giovani".n questi mesi di un
secolo fa i diciottenni di allora - i ragazzi del '99 - vennero mandati
in guerra, nelle trincee. "Molti vi morirono.
Questa è la "democrazia" in cui viviamo! |
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