IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

giovedì 4 gennaio 2018

Tutto quello che non va nelle casette di Amatrice (non solo topi e infiltrazioni)

Nelle zone colpite dal terremoto del 2016 è arrivato il gelo e la neve. E nelle strutture abitative le emergenze si accumulano. La denuncia del Comitato 3e36

 

 È appena arrivata la prima vera morsa del gelo di quest’inverno e nelle 'casette' di Amatrice e Accumuli si registrano già i primi problemi. Le persone che hanno visto consegnarsi le chiavi dei moduli abitativi molti mesi dopo il sisma, ora si ritrovano a fare i conti con topi, danni agli impianti e porte bloccate dalla neve. Gli sfollati, costretti “combattere quotidianamente con problemi piccoli e grandi” non hanno dubbi: “Le SAE – strutture abitative di emergenza – sono l’ennesimo esempio di come le soluzioni imposte dall’alto, senza l’indispensabile coinvolgimento delle popolazioni interessate, portano al disastro annunciato”, denuncia il Comitato 3e36 di Amatrice e Accumoli.

 

“Decisioni affrettate e dettate da inesperienza”


Lo scorso 19 novembre il Consiglio Comunale di Amatrice ha approvato all’unanimità il “Regolamento d’uso delle strutture abitative in emergenza (Sae) e regolamento di uso delle parti comuni”, che il 28 novembre è stato pubblicato sull'Albo Pretorio. “Sicuramente i cittadini avrebbero potuto fornire un importante contributo, supportato dalla loro esperienza diretta, finalizzato a individuare soluzioni capaci di agevolare la loro vita quotidiana e alla creazione di condivise modalità di utilizzo delle abitazioni, consegnate tra l’altro nella maggioranza dei casi in tempi molto recenti”, sostiene il Comitato. Ma così non è stato e ora gli amatriciani si ritrovano a fare i conti con i primi grandi problemi.


I 7 problemi più grandi delle casette dei terremotati
 

Le porte bloccate dalla neve: Tra gli errori più grossolani, denuncia il Comitato, ci sono le porte d’ingresso che si aprono verso l’esterno e non verso l’interno. Un particolare che fa davvero la differenza in un paese sorto a 955 metri sul livello del mare: “Ad agosto non è affatto un problema, ma lo è in questo periodo, o fra un mese, quando cadrà un metro di neve che di fatto impedirà alle persone di uscire di casa”.
Divieto di chiusura di pensiline e verande: Per lo stesso motivo, il Comitato si scontra contro il divieto posto dal Regolamento di chiudere verande e pensiline. “Ci sembra una scelta affrettata, perché non tiene conto delle particolari condizioni climatiche del territorio, e delle caratteristiche costruttive delle SAE. Tali strutture, infatti, se nella stagione estiva sono perlopiù elementi di protezione dall’irraggiamento solare, nella stagione invernale, soprattutto nelle zone di montagna, possono divenire fondamentale elemento di protezione dalle avverse condizioni climatiche (freddo/vento/pioggia e neve) ed essere elemento di filtro tra esterno ed interno, contribuendo anche ad un risparmio energetico”. 
Senza considerare, poi, che “avere una veranda fruibile in zone montane come quelle di Amatrice ed Accumoli, soggette a condizioni ambientali molto difficili, favorirebbe anche la socializzazione degli anziani che, riparati dalle intemperie ma presenti e visibili, avrebbero la possibilità di partecipare alla vita del villaggio, ricreando l’atmosfera sociale che è stata la caratteristica degli antichi borghi. Non dimentichiamo che gli anziani costituiscono, in alcune Frazioni, la maggioranza dei residenti nelle aree SAE”.
Le infiltrazioni: Le abitazioni presentano infiltrazioni di acqua piovana dalle coperture e perdite dalla rete idrica e di riscaldamento.
Vivere con i topi: I terremotati delle Sae hanno iniziato a dividere casa con i topi che si introducono in casa attraverso lo scarico delle cucine, bucano il materiale di isolamento delle condutture idriche danneggiano l’impianto. “E tocca ai cittadini intervenire per mettere in sicurezza le tubature. Privatamente”
Le vibrazioni che ricordano il sisma: L’elasticità strutturale dei fabbricati provoca vibrazioni molto fastidiose che ricordano il terremoto (da centrifughe delle lavatrici, camminamento ecc ). “Se non si avverte l’amico che abita due SAE più in là, si corre il rischio di farlo saltare dal letto ogni volta che si avvia una lavatrice perché l’effetto è quello di un “terremoto simulato".
Il liquido antigelo (non previsto): Negli impianti di riscaldamento delle casette, alle basse temperature, si attiva un sistema di ricircolo acqua alimentato elettricamente. In caso di assenza di energia elettrica e in zone con temperature invernali molto basse è comunque necessaria l’immissione di liquido antigelo nell’impianto. La fornitura di antigelo però, spiega il Comitato, non è stata prevista nelle SAE di Amatrice e Accumoli.
No a stufe e camini: In tuti i moduli è proibita l’installazione di stufe e camini. Ma “in caso di assenza di energia elettrica le caldaie, alimentate elettricamente, non potranno garantire il corretto riscaldamento. E non sono stati comunque previsti gruppi elettrogeni che assicurino almeno il regolare funzionamento delle caldaie”.

Fonte




Discorso fine anno, Mattarella: "Penso ai diciottenni che voteranno, i partiti guardino al futuro"

 Il presidente della Repubblica ha parlato dei giovani, dei diritti, del clima, ha lanciato un appello ai partiti, ha citato papa Francesco per poi affrontare temi sociali come il lavoro, ricordando infine le vittime del terremoto, della tragedia di Rigopiano, e dell'attentato terroristico di Barcellona

 ROMA - "Mi auguro una grande partecipazione al voto, che nessuno rinunci a concorrere a decidere le sorti del nostro Paese".  L'Italia "non è un Paese in presa al risentimento, io conosco un'Italia della solidarietà, generoso". I problemi ci sono, ma "possono essere superati, soprattutto con l'impegno di chi occupa i posti più alti ai vertici della Repubblica".

 
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Parla Sergio Mattarella, e, nel suo discorso di fine anno (commentato positivamente dal mondo della politica), manda un fiducioso abbraccio a tutti gli italiani che si preparano alla nuova tornata elettorale, da guardare con "serenità e con speranza". Da una "prova alta di democrazia" come appunto quella dell'esercizio del voto, il nostro Paese ne uscirà di sicuro rafforzato, migliore. "Le elezioni sono una pagina bianca, saranno gli elettori a scriverla". Se, come chiede e auspica il presidente della Repubblica, ci sarà "la più ampia partecipazione di tutti".


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Con il dovere di "proposte adeguate, richiesto fortemente dalla dimensione dei problemi del nostro Paese", chiede ai partiti. In un discorso di dieci minuti, a reti unificate dallo studio alla Vetrata, Mattarella in qualche modo ribalta allarmi e preoccupazioni che aleggiano sull'esito del test del 4 marzo, e spedisce al Paese una cartolina di auguri in positivo per il 2018. Ma non possiamo vivere "nella trappola di una sorta di eterno presente, bisogna guardare al futuro, anche se può evocare incertezze, ma i cambiamenti vanno governati per evitare che si creino diseguaglianze".


È proprio questo "il compito della politica, il dovere di proposte adeguate, concrete, come richiesto dal Paese. Non è mio compito formulare indicazioni ma il lavoro è la prima questione, soprattutto per i giovani".
n questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora - i ragazzi del '99 - vennero mandati in guerra, nelle trincee. "Molti vi morirono. 

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Questa è la "democrazia" in cui viviamo!

Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica. Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell'Europa. Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo. Assistiamo, persino, al riaffacciarsi della corsa all'arma nucleare".

E aggiunge: "Non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi in una sospensione del tempo, che ignora il passato e oscura l'avvenire, così deformando il rapporto con la realtà. La democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro".

"Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere". Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne appaiono. I cambiamenti, tuttavia, vanno governati per evitare che possano produrre "ingiustizie e creare nuove marginalità".


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Quindi, l'appello ai partiti che saranno impegnati nella campagna elettorale: "L'autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre".

"La cassetta degli attrezzi, per riuscire in questo lavoro, è la nostra Costituzione: ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita. L'orizzonte del futuro costituisce, quindi, il vero oggetto dell'imminente confronto elettorale". Con un augurio particolari agli italiani che nell'anno che si chiude hanno sofferto di più. "Tanti nostri concittadini vivono queste festività in condizioni di disagio, per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell'Italia centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti".


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"Gli interventi per la ripresa e la ricostruzione proseguono e, talvolta, presentano difficoltà e lacune. L'impegno deve continuare in modo sempre più efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi. Esprimo solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell'anno, hanno attraversato momenti di dolore come i nostri concittadini vittime dell'attentato di Barcellona".

Fonte

 Commento di Oliviero Mannucci: Caro Matterella non se la prenda se le dico che il suo discorso è stato un chiaro esempio che voi politici non vivete nella realtà! Il paese è agonizzante, la forbice fra chi è ricco e chi è povero è sempre più grande. La sanità è allo sfascio, la scuola pure, il debito pubblico fra un pò verrà espresso con l'esponente per quanti cifre ha. Si stanno creando i presupposti per una rivoluzione. Se vuole veramente che la gente torni a votare, lei e tutta la classe politica risolvete i problemi degli italiani veramente, non state dove state solo per scaldare le poltrone sulle quali sedete. Abbiate l'onestà di lavorare veramente per chi vi paga gli stipendi e i vitalizi e tutti i benefit che prendete. Tanti auguri caro presidente! Io non voto da più di trent'anni. Pensi a quanti giovani del '99 sono nelle zone terremotate abbandonate a se stesse, crede che quei ragazzi andranno a votare? Continuate a comportarvi come vi state comportando e vedrete che alle urne non ci verrà più nessuno! Seneca diceva: se la politica non si occupa di te, tu non ti occupare della politica. Si ricordi presidente: il voto di un cittadino è una cosa seria, un politico se lo deve guadagnare, non è una cosa a buon mercato, intesi!

 


 

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