IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

martedì 7 giugno 2011

Referendum sul nucleare: via libera anche dalla Consulta


Secondo la Corte Costituzionale il decreto ‘omnibus’ non esclude espressamente l’utilizzazione di energia nucleare

(Rinnovabili.it) – Il referendum sul nucleare ci sarà senza ombra di dubbio. L’aveva già detto la Cassazione lo scorso 1 Giugno e lo ha ribadito nuovamente oggi la Corte Costituzionale, che in sostanza respinge il ricorso presentato dall’Avvocatura dello Stato sull’inammissibilità del quesito.
In particolare, il giudizio referendario sull’atomo – secondo la Consulta – proprio per la sua “matrice razionalmente unitaria“ e per i suoi “requisiti di chiarezza, omogeneità e univocità“ mira alla cancellazione di norme che il Governo, pur avendo proceduto con delle disposizioni abrogative, intende in realtà favorire attraverso l’adozione di “una strategia energetica nazionale che non escluda espressamente l’utilizzazione di energia nucleare“, e che risulta quindi “in contraddizione con l’intento perseguito dall’originaria richiesta referendaria“.

L’assunto centrale dell’Avvocatura dello Stato per il ricorso, (intrapreso espressamente su iniziativa della Presidenza del Consiglio), era partito in precedenza dal fatto che dovesse spettare proprio alla Corte Costituzionale, anziché all’Ufficio centrale della Cassazione, il compito di valutare la persistenza delle condizioni necessarie allo svolgimento del referendum in presenza di una modifica legislativa.
Nella richiesta presentata dall’Avvocatura, si leggeva inoltre “un’estraneità della nuova disciplina (intervenuta con il decreto omnibus, ndr) rispetto all’oggetto della proposta di consultazione referendaria“ tenuto anche conto che la previsione di un decreto per l’identificazione della strategia energetica nazionale “non contempla, in alcuna sua parte tra gli obiettivi, lo sviluppo dell’energia nucleare, a differenza della precedente previsione“.
Un anticipo della decisione comunque, era arrivato già ieri dal neopresidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta che a margine del suo insediamento aveva sottolineato: “Personalmente ritengo che la Corte non possa fermare il referendum”.

Il 12 e 13 giugno quindi, gli elettori saranno chiamati comunque a decidere se bocciare o meno la ripresa della produzione di energia nucleare in Italia con la costruzione di nuove centrali, anche in vista della sospensione del progetto di legge che nella sua ultima formulazione sembrava essere in attesa di future valutazioni sulla sicurezza degli impianti.

Fonte: http://www.repubblica.it

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