I dati di Europbarometer 2011. La media europea è dell'8%. Circa 4 milioni e mezzo di cittadini italiani in almeno una richiesta, più o meno velata, di tangenti
Il 12% degli italiani si è visto chiedere una tangente nell'arco degli ultimo anno. Sono dati allarmanti quelli che emergono dal dossier Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce ed inquina il paese, che raccoglie l'ultima rivelazione di Eurobarometer 2011 ed è stato presentato questa mattina da Libera, Legambiente e Avviso pubblico, nella sede della Federazione nazionale della stampa, a Roma. Un risultato che supera la media europea che è invece dell'8%. In termini assoluti, rivela ancora il dossier, questo significa il coinvolgimento personale, nel corso di quell'anno, di circa 4 milioni e mezzo di cittadini italiani in almeno una richiesta, più o meno velata, di tangenti. Dal 1 gennaio 2010 al 30 settembre 2012 sono state 78 le inchieste relative ad episodi di corruzione connessi ad attività dal forte impatto ambientale.
Particolarmente allarmante, poi, quella che viene definita 'corruzione ambientale'. Le inchieste analizzate hanno riguardato il ciclo illegale dei rifiuti (dai traffici illeciti agli appalti per la raccolta e la gestione dei rifiuti fino alle bonifiche); il ciclo illegale del cemento (dall'urbanistica alle lottizzazioni, dalle licenze edilizie agli appalti pubblici); le autorizzazioni e la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici; le inchieste sulle grandi opere, le emergenze ambientali e gli interventi di ricostruzione. La 'corruzione ambientale', si legge nel dossier, nel senso del suo impatto sul patrimonio naturale, sul territorio e sul paesaggio, è un veleno che attraversa il paese: sono 15 le regioni coinvolte nelle inchieste, con 34 procure impegnate, omogeneamente distribuite tra nord (13), centro (11) e sud Italia (10).
Il maggior numero di inchieste, invece, si è concentrato in Lombardia (15) seguita a pari merito, con 8 inchieste ciascuna da Calabria, Campania e Toscana. Le persone arrestate complessivamente, per reati che vanno dalla corruzione all'associazione a delinquere, dal traffico illecito di rifiuti al riciclaggio, dal falso in atto pubblico alla truffa aggravata, sono state 1.109. Il dato disaggregato per aree geografiche evidenzia da un lato il primato, per numero di arresti, delle regioni dell'Italia nord occidentale (esattamente 442, pari al 39,9%) e dall'altro l'incidenza rilevante delle regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), con 409 ordinanze di custodia cautelare pari al 36,9% del totale nazionale.
"Numeri - rileva il rapporto - che dimostrano quanto sia stretto il legame tra corruzione e mafie. La Calabria guida la classifica nazionale per numero di persone arrestate (224), seguita da Piemonte (210) Lombardia (209), Toscana (154) e Campania (130). Una corruzione ambientale che miete ogni anno altre vittime".
Fonte: http://www.repubblica.it
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