Il Pdl fa quadrato e difende il governatore: resti presidente. Il Pd: se ne vada. Dieci persone al vaglio della Procura dopo l'interrogatorio di Fiorito. I pm: gestione caotica dei fondi nel Consiglio regionale
ROMA - «Il presidente della Regione Renata Polverini non poteva non
sapere dell'accordo di ripartizione dei fondi assegnati ai gruppi
dall'ufficio di presidenza del consiglio regionale, perchè si trattava
di una decisionedi cui la giunta aveva preso atto». Questo, a quanto si è
appreso, un passaggio delle dichiarazioni rese dell'ex capogruppo alla
Pisana Franco Fiorito nel corso dell'interrogatorio di ieri davanti ai
pm.
Blitz questa mattina degli investigatori del nucleo valutario
della Guardia di Finanza nella sede del Consiglio regionale del Lazio,
alla Pisana, per ascoltare alcune persone e cercare riscontri alle
parole e alle carte depositate da Fiorito. Intanto si è dimesso, dal ruolo di capogruppo del Pdl alla Pisana, Francesco Battistoni
che ha annunciato: «Continuerò a fare politica in qualità di
consigliere». Renata Polverini tiene ancora in sospeso la decisione
sulle dimissioni da presidente della giunta regionale del Lazio, in
attesa della riunione di domani del consiglio. Chiaro Bersani che chiede
le dimissioni del governatore.
Fiorito: tutti i consiglieri del Pdl chiedevano soldi.
«Tutti i consiglieri regionali del Gruppo Pdl chiedevano soldi. Erano
diventati insopportabili, una persecuzione. Mi telefonavano
continuamente o mi aspettavano fuori dall'ufficio per chiedermi soldi
per cene, book fotografici, manifestazioni. Mi sono stati chiesti anche
10mila euro per una cena di 300 persone in locali in cui non so se
potessero contenere tutte quelle persone» avrebbe detto ieri ai pm
Fiorito.
100 mila euro l'anno a ciascun consigliere.
Un accordo
di ripartizione dei fondi tra tutti i gruppi del consiglio regionale in
funzione della loro consistenza politica che prevedeva l'assegnazione di
100mila euro l'anno a ciascun consigliere per finalità politiche ed un
accordo all'interno del Pdl che raddoppiava o triplicava tale
assegnazione a seconda degli incarichi ricoperti. È il sistema di
divisione dei fondi descritto da Fiorito.
Fiorito
, per effetto della somma delle cariche ovvero
capogruppo del Pdl e presidente della Commissione Bilancio, gestiva, ha
detto ieri agli inquirenti durante l'interrogatorio, 300 mila euro
l'anno. Parlando della gestione del denaro a lui «spettante» Fiorito,
secondo quanto si è appreso, ha sottolineato che le sue spese sono state
tutte rendicontate e, a sostegno della sua tesi di trasparenza delle
sue operazioni, utilizzava bonifici bancari proprio perchè le sue spese
fossero tracciabili. Parlando dei suoi numerosi conti correnti, l'ex
capogruppo del Pdl ha dichiarato che ognuno di questi era stato aperto
per gestire singole necessità: ad esempio quelli in Spagna, due dei
quali ereditati dal padre morto quattro anni fa a Tenerife ed altri
contenti soldi personali di Fiorito, servivano per la manutenzione ed il
pagamento delle utenze delle proprietà ereditate dal genitore. Altri
conti erano utilizzati per il pagamento di mutui.
Il blitz della Finanza nella Regione Lazio.
Comprendere
le modalità con cui i fondi dei partiti in Regione venivano usati,
procedure e verifiche nella assegnazione del denaro. Questo l'obiettivo
degli uomini della finanza. A tal fine le fiamme gialle hanno anche
sentito funzionari dell'ufficio di presidenza del consiglio della
Regione. Ciò anche per verificare le affermazioni rese dall'ex
capogruppo Pdl Franco Fiorito nell'ambito dell'interrogatorio di ieri.
All'attenzione degli investigatori, delegati dalla Procura, il
regolamento in materia. Le verifiche riguardano l'intero sistema e non
solo i finanziamenti al gruppo Pdl.
Pm: in consiglio gestione caotica dei fondi.
Una
gestione caotica» dei fondi ai quali si poteva «accedere con estrema
facilità, anche solo con una telefonata». Questo il quadro che fanno gli
inquirenti di quanto avveniva presso il consiglio regionale del Lazio
alla luce degli elementi in loropossesso e in base all'interrogatorio di
Fiorito. I pm parlano esplicitamente di «un sistema senza un serio controllo che spesso avveniva con violazione di legge».
La posizione di una decina di persone,
principalmente consiglieri regionali, è al vaglio della Procura di Roma dopo l'interrogatorio fiume di Fiorito.
Fonte: http://www.ilmessaggero.it
E mentre la "casta" festeggiava con i soldi dei contribuenti, ecco come venivano curate le persone negli ospedali romani
Scandalo sanità, i numeri del caos negli ospedali: fino a 72 ore per un ricovero
Ospedali romani sovraffolati |
Questa sarebbe la sanità a cui hanno diritto i cittadini? |
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.