Ladronissimi d'Italia - Appalti Mose, 35 arresti. Sindaco di Venezia ai domiciliari. Richiesta d'arresto per Galan
L'accusa: corruzione,
concussione e riciclaggio. Un centinaio di persone indagate. Sequestrati
beni per un valore di circa 40 milioni di euro
Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni è stato arrestato nell'inchiesta
per corruzione, concussione e riciclaggio, della Procura di Venezia
nell'ambito delle indagini sull'ex ad della Mantovani Giorgio
Baita e gli appalti per il Mose. In manette anche l'assessore regionale
alle Infrastrutture, Renato Chisso. Sequestrati beni per un valore di
circa 40 milioni di euro.35 arresti, coinvolto anche Galan.
A
vario titolo, sono state raggiunte da provvedimenti di custodia
cautelare 35 persone (25 in carcere, 10 ai domiciliari), mentre un
centinaio sarebbero gli indagati. Tra gli arrestati anche il consigliere
regionale del Pd Giampiero Marchese, gli imprenditori Franco Morbiolo e
Roberto Meneguzzo e il generale in pensione Emilio Spaziante. La
Procura avrebbe chiesto l'arresto anche dell'ex governatore e ministro
Giancarlo Galan, attualmente parlamentare e per il quale è necessario il
via libera dell'apposita commissione. Galan avrebbe ricevuto dal 2005
al 2011 da Giancarlo Mazzacurati presidente del Cnv, anche tramite
l'assessore Renato Chisso, uno stipendio annuo di un milione di euro. Lo
si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Venezia nell'inchiesta sul
caso Mose.
Il magistrato Nella sua qualità di magistrato in
servizio presso la Corte dei Conti quale addetto alla sezione controllo
di Venezia e poi passato alla sezione centrale controllo di Roma»,
scrive il giudice, Giuseppone avrebbe percepito «uno stipendio annuale
oscillante tra i 300mila e i 400mila euro, che gli veniva consegnato con
cadenza semestrale a partire dai primi anni duemila sino al 2008» e
«non meno di 600mila nel periodo tra il 2005 e il 2006, con creazione
delle idonee provviste da parte del Baita». I soldi, afferma ancora il
Gip, servivano per «accelerare le registrazioni delle convenzioni presso
la corte dei Conti da cui dipendeva l'erogazione dei finanziamenti
concessi al Mose e al fine di ammorbidire i controlli di competenza
della medesima Corte dei Conti sui bilanci e gli impieghi delle somme
erogate al Consorzio Venezia Nuova».
Finanziamento illecito Il sindaco di Venezia
Giorgio Orsoni è accusato di finanziamento illecito in relazione alla
sua campagna elettorale per le comunali del 2010. «Con più azioni
esecutive del medesimo disegno criminoso, Giorgio Orsoni, quale
candidato sindaco del Pd alle elezioni comunali di Venezia del 2010,
riceveva i contributi illeciti», «consapevole del loro illegittimo
stanziamento da parte del Consorzio Venezia Nuova». Lo scrive il gip di
Venezia nell'ordinanza sull'inchiesta Mose in relazione al sindaco di
Venezia Giorgio Orsoni, ai domiciliari con l'accusa di finanziamento
illecito.
Gli ex presidenti del magistrato alle acque Tra gli
arrestati ci sarebbero inoltre due ex presidenti del magistrato alle
acque emanazione del Ministero delle infrastrutture. In carcere
sarebbero finiti Patrizio Cuccioletta e Maria Giovanna Piva. Entrambi
sarebbero entrati nella vicenda in base - secondo fonti degli inquirenti
- a dichiarazioni fatte nel corso dell'inchiesta da parte degli
indagati dei vari filoni d'indagine.
Il coinvolgimento di Milanese È indagato anche Marco
Milanese, indicato «quale consigliere politico di Giulio Tremonti». Per
Milanese la procura aveva chiesto l'arresto ma poi la richiesta è stata
revocata il 13 maggio 2014. Inoltre, per Milanese il Gip non ha accolto
al richiesta di sequestro preventivo. Roberto Meneguzzo, ad di Palladio
Finanziaria, secondo l'ordinanza di arresto è stato il tramite per
arrivare a Milanese.
L'inchiesta. Gli arresti eccellenti di questa
mattina partono da una inchiesta della finanza di Venezia avviata circa
tre anni fa. Il pool di pm Stefano Ancillotto, Stefano Buccini e Paola
Tonino (Dda) aveva scoperto che l'ex manager della Mantovani Giorgio
Baita, con il beneplacito del proprio braccio destro Nicolò Buson, aveva
distratto dei fondi relativi al Mose, le opere di salvaguardia per
Venezia, in una serie di fondi neri all'estero. Il denaro, secondo
l'accusa, veniva portato da Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex
segretaria personale di Galan, a San Marino dove i soldi venivano
riciclati da William Colombelli grazie alla propria azienda finanziaria
Bmc.
Conti esteri, fatture false e bustarelle. Le Fiamme
gialle avevano scoperto che almeno 20 milioni di euro, così occultati,
erano finiti in conti esteri d'oltre confine e che, probabilmente, erano
indirizzati alla politica, circostanza che ha fatto scattare
l'operazione di questa mattina all'alba. Dopo questa prima fase, lo
stesso pool, coadiuvato sempre dalla Finanza, aveva arrestato Giovanni
Mazzacurati ai vertici del Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Mazzacurati,
poi finito ai domiciliari, era stato definito "il grande burattinaio" di
tutte le opere relative al Mose. Indagando su di lui erano spuntate
fatture false e presunte bustarelle che hanno portato all'arresto di Pio
Savioli e Federico Sutto, rispettivamente consigliere e dipendente di
Cvn, e quattro imprenditori che si spartivano i lavori milionari.
Commento di Oliviero Mannucci: Più passa il tempo e più la mia convinzione di continuare a non andare a votare si rafforza. Chi vota, lo sappia, è complice di questa gente di merda perchè leggittima questo sistema di cose. Io mi limito a non votare, ma ci vorrebbe ben altro! L'Italia dal punto di vista politico è oramai una fogna. Che schifo! Che schifo! CCCHHHEEEEE SSSCCCHIIIFOOOO!!!!!!!!!
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