di Luciano Lago
La formidabile avanzata delle forze anti eurocrazia in Europa, con la
Marine Le Pen in Francia, con l’UKIP di Nigel Farage in Gran Bretagna,
con il successo delle altre forze in Austria, Danimarca e Ungheria, crea
un problema non da poco nella elite finanziaria che gestisce gli
organismi di potere in Europa ed al di fuori dell’Europa
Fra gli esponenti dell’elite ci sono serie preoccupazioni che si possano
creare ostacoli al processo avanzato di sottrazione delle sovranità dei
vari Stati a favore di organismi centrali della UE che ne gestiscano le
politiche finanziarie e di bilancio. Tanto meno sarebbe tollerabile se,
dalla Francia o da altri paesi, dovesse essere messo in questione
l’euro come moneta comune, essendo questa una moneta che ha consentito
speculazione ed enormi profitti per le super banche sovranazionali.
Qualsiasi variazione all’assetto finanziario europeo per effetto di
mutamenti politici deve essere evitato, secondo la volontà dei membri
dell’elite che si riuniscono periodicamente nei loro club esclusivi
(Bilderberg, Trilateral, ed altri).
Per questo sono stati predisposti innanzi tutto nuovi organismi come
l’ERF(European redemption Found) per vincolare gli stati a versare in
anticipo grandi quote dei propri debiti a favore di organismi bancari al
fine di fornire garanzia alle banche che detengono i titoli dei paesi
debitori. Una mossa astuta per evitare ripensamenti e sorprese per
effetto di avvicendamento di governi.
Per meglio consolidare il quadro, il sistema delle centrali di potere è
quello di precedere gli avvenimenti e creare degli episodi (false flags)
che possano fornire il giusto clima o il pretesto per un giro di vite
nell’ordine pubblico e nelle campagne di manipolazione attraverso i
media per presentare in una luce negativa i movimenti anti euro (nemici
della democrazia, dell’Europa e antisemiti). Un modo per mettere fuori
gioco esponenti politici, spaventare l’ opinione pubblica, isolare i
partiti considerati ostili, creare un blocco d’ordine che rassicuri
l’opinione pubblica.
L’arma dell’antisemitismo, oltre a quella fìdi fascismo, a questo
punto diventa un classico pretesto da utilizzare per mettere fuori gioco
o in cattiva luce alcune formazioni politiche.
Si è già iniziato: a Bruxelles ,qualche giorno fa, sconosciuti hanno
attaccato a raffiche di mitra il museo ebraico in pieno centro facendo
vittime e feriti. Dai video ripresi dalle telecamere si vede subito che
si tratta di professionisti, freddi e preparati e vien spontaneo pensare
che si tratti di agenti di qualche servizio di intelligence, ben
addestrati.
Sono video simili a quelli ripresi a Kiev sulla piazza di Maidan,
quando agenti provocatori camuffati spararono freddamente sia sui
manifestanti sia sulle forze di polizia. Fatto confermato oltre che dai
video anche dalla telefonata intercettata tra il ministro degli esteri
estone, Urman Paets e la baronessa Ashton, incaricata agli esteri della
UE nella quale si affermava che questi agenti non rispondevano alle
autorità di Kiev ma erano a favore dei ribelli di Maidan.
In passato ci sono stati altri episodi in Europa nel corso dei quali
sono stati commessi atti terroristici ed omicidi mirati che avevano il
fine di creare situazioni di tensione come ad esempio sono avvenuti in
Francia, due anni fa, con l’omicidio di alcuni militari francesi a
Tolosa o con l’attacco contro una scuola ebraica incluso con
l’assassinio di 4 studenti, nel 2012 per cui fu arrestato uno strano
individuo, tal Mohammed Merah, poi crivellato di colpi dalla polizia
durante una visita al suo domicilio. E’ emerso poi che si trattava di un
elemento noto alle forze di polizia e che era stato addestrato dai
servizi israeliani. Gli tapparono per sempre la bocca prima di poterlo
interrogare.
Non parliamo degli strani incidenti in cui hanno perso la vita leader
politici come Haider in Austria, anni prima Olaf Palme in Svezia ed
altri esponenti politici nei paesi della ex Yugoslavia. Omicidi
misteriosi senza un responsabile accertato o incidenti inspiegabili. Il
pensiero corre poi all’attacco con strage fatto in Norvegia ad Utoya dal
terrorista neonazista Breivik che fece circa 90 vittime e del quale non
si è mai chiarito il movente ma si è saputo che aveva un vero culto per
lo Stato di Israele. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che fosse una
“cellula dormiente” incaricata poi di colpire un obiettivo.
Quando le situazioni politiche si complicano crescono le provocazioni
e gli avvenimenti inspiegabili. Un fenomeno tipico che abbiamo
conosciuto anche in italia negli anni ’70 con gli attentati ed il
terrorismo nero e rosso, che ha mietuto vittime, creato panico e
contribuito a consolidare gli equilibri politici dei quell’epoca, quando
ancora c’era la Gladio ed gli agenti dei servizi di intelligence
americani, sovietici, britannici ed israeliani scorazzavano per il
paese.
In questa fase esiste una buona disponibilità di mano d’opera,
terroristi già addestrati dai servizi occidentali, che operano o hanno
operato in Siria, molti dei quali provenivano da paesi europei. Basta
attingere a quella riserva.
Questo uno scenario che potrebbe facilmente ripetersi nei paesi
europei come in Francia ed in Austria, in Ungheria o altrove, dove ci
sono forze che di sicuro vogliono evitare il consolidamento di
formazioni politiche avverse all’attuale gestione finanziaria europea,
forze che dispongono di moltissimo denaro, collegamenti e possibilità di
mobilitare elementi sotto copertura per effettuare operazioni occulte.
Potrebbe succedere. Non sarebbe poi troppo difficile trovare i mandanti
di queste operazioni, basterebbe chiedersi a chi possano giovare, la
vecchia formula del “cui prodest”.
Fonte
"LADRI D'ITALIA" E' L'ORGANO D'INFORMAZIONE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI LIBERAZIONE NAZIONALE "CULO A STRISCE", CHE SI PREFIGGE DI MANDARE A CASA CON LE BUONE ( o con le cattive, facendogli APPUNTO, il culo a strisce) TUTTI I POLITICI CHE CAMPANO SULLE SPALLE DI MILIONI DI CITTADINI GUADAGNANDO MIGLIAIA DI EURO AL MESE PER NON FARE QUASI UN CAZZO E RENDERE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI SI GUADAGNA LA VITA CON IL SUDORE DELLA PROPRIA FRONTE.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
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