Bisogna stare molto attenti quando si sfida la pazienza delle associazioni dei consumatori che sono raggruppate nel Casper, il comitato che da diverso tempo ormai si è posto come obiettivo la lotta alle speculazioni e la tutela del risparmio: in effetti, Adoc, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale dei Consumatori e Codacons hanno deciso che non è più tempo di aspettare e che i continui e pesanti rincari dei carburanti devono essere affrontati con un altro piglio. Le stangate nelle tariffe di benzina, gasolio e gpl verranno “punite” per così dire con due giorni di sciopero degli automobilisti, una protesta forte e di impatto, la quale avrà ovviamente più successo maggiore sarà la partecipazione dei consumatori stessi. Le ultime ore hanno fatto segnare nuovi livelli proibitivi e ormai le chiacchiere stanno a zero, l’aver superato gli 1,7 euro al litro in molti casi vuol dire solamente che non si ha alcun interesse a tutelare i cittadini, ma a tartassare le loro tasche. Le date scelte per lo “sciopero della benzina” saranno i prossimi 5 e 6 gennaio, due appuntamenti in cui gli automobilisti sono appunto chiamati ad astenersi dal rifornimento, cercando di lanciare il segnale più forte possibile per quel che concerne questo problema. In particolare, bisogna nuovamente porre l’accento sulle accise che gli ultimi due governi hanno deciso di aggiungere a quelle già presenti da decenni e decenni, una speculazione in piena regola che non sta più tenendo conto dei ribassi del petrolio. L’adesione alla protesta è aperta anche ai sindacati e ai partiti politici, dunque non soltanto ai semplici cittadini: i duecento euro all’anno di rincaro che ogni singolo automobilista dovrà pagare per i carburanti dovrebbero essere un buon motivo per farne parte, senza dimenticare che è praticamente pronta una denuncia penale dello stesso Casper contro i prezzi di benzina e gasolio.
Fonte: http://www.iljournal.it
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