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sabato 15 giugno 2013

Grillo, alta tensione nel M5S: dissidenti lavorano a statuto del nuovo gruppo

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ROMA - Acque sempre più agitate nel Movimento 5 stelle, con i ribelli che contestano la linea di Beppe Grillo sempre più allo scoperto. I dissidenti del M5S lavorano intanto a uno statuto per la formazione di un nuovo gruppo parlamentare alla Camera. Ma, con l'avvio della procedura di espulsione della senatrice Adele Gambaro, tutto è stato accelerato e il testo è quasi pronto. Un piccolo gruppo lo sta limando.

Intanto il M5S si mobilita a sostegno di Grillo. Su Twitter e Facebook parlamentari e meet-up cinque stelle stanno facendo girare un invito per manifestare a favore del blogger genovese davanti alla Camera dei deputati. «Martedì 18, dalle ore 9 alle ore 12 - si legge - tutti in piazza Montecitorio per manifestare il nostro sostegno a Beppe Grillo e i nostri parlamentari».

Si tratta di poche righe con le quali i deputati "ribelli" sottolineano che intendono dare continuità al progetto del M5S ma - viene spiegato - «con maggiore attenzione alla gestione della democrazia interna». La formazione dei gruppi parlamentare necessità della stesura di uno statuto. La seconda condizione, sulla quale i dissidenti stanno lavorando anche in queste ore, è raggiunge l'adesione di almeno 20 colleghi (numero minimo per la formazione di un gruppo parlamentare alla Camera).

I tempi stringono. Lunedì, c'è l'assemblea congiunta con i senatori che potrebbe sancire l'avvio della procedura di espulsione della senatrice Adele Gambaro. In quella occasione, se la procedura non verrà sospesa, il nuovo gruppo potrebbe uscire definitivamente allo scoperto. L'eventuale allontanamento della parlamentare bolognese, infatti, sta portando definitivamente alla luce le spaccature interne tra i parlamentari cinque stelle. Una crepa che dal Senato rischia ora di estendersi anche a Montecitorio.

Nessuna espulsione per la senatrice Gambaro, «manca l'oggetto del contendere», «la libertà di parola c'è ancora, no?». Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera la parlamentare 5 stelle Alessandra Bencini. «È vero che va esercitata preferibilmente all'interno del gruppo - spiega - ma è anche vero che abbiamo una Costituzione. E il fatto che l'Adele abbia parlato ai media non significa che si sia messa fuori dal gruppo». La cosa non è piaciuta a Grillo, «il nostro megafono - dice - anzi, al nostro detonatore fuori campo. Avrei preferito che anche lui venisse a parlare al gruppo invece di scrivere sul blog. Ha fatto come la Gambaro, no?». Se si arrivasse al voto confida «nell'intelligenza collettiva». Altrimenti «faremo due calcoli. Se ci sono i due terzi, la decisione ha valore, altrimenti no. Vorrà dire che usciremo prima del voto».

«Votare per l'espulsione di Adele? Non esiste. Io non voto per l'espulsione di nessuno. Per principio». Lo afferma a Repubblica il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Bocchino aggiungendo che la linea politica del movimento «non la decidono i post di Grillo. Noi discutiamo in assemblea, sempre. E lo faremo anche lunedì pomeriggio». «Se vogliono proporre la mia espulsione, lo facciano pure. Se vogliono espellermi, sono liberi di votarlo e di farlo - dice -. Io sono qui, sono nel movimento. Sono solo un portavoce dei cittadini e a loro rispondo. Rendiconto tutto, lavoro e lo faccio essendo in pace con la mia coscienza».


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