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giovedì 20 giugno 2013

Scandalo escort a Firenze. "Coinvolti anche politici"

"Ci sono politici di Palazzo Vecchio intercettati, sia di destra sia di sinistra". Continuano le voci sullo scandalo escort emerso a Firenze. I magistrati sono venuti a conoscenza di un traffico di ragazze che andava avanti da tempo nelle stanze del potere fiorentino. Coinvolti albergatori, imprenditori ma sull'agenda dell'Ape Regina ci sarebbero anche politici. Trovate chiamate di due utenze intestate al comune di Firenze. Scoperto "in azione" un funzionario comunale, collaboratore dell'assessore alla Mobilità Massimo Mattei (appena dimessosi per motivi di salute). Tutto sarebbe nato da un esposto di Alessandro Maiorano, dipendente del comune. E ora la bufera rischia di coinvolgere la giunta Renzi, che però ribatte: "Qui nessun bunga bunga, noi parte lesa".
IL CASO - Al momento sono 14 le persone fermate, tutte accusate per sfruttamento della prostituzione. Si tratta di medici, professionisti, dipendenti pubblici e albergatori. Sono coinvolte oltre 300 ragazze tra escort professioniste, studentesse e casalinghe: gli incontri proprio in un albergo. I clienti sceglievano le escort su un sito con server in Slovacchia. Poco dopo ricevevano un sms con orario e luogo dell'incontro.

youtube profileAlessandro Maiorano

LUCI ROSSE A PALAZZO VECCHIO - Il legame con il mondo della politica viene fuori quando dalle intercettazioni telefoniche disposte dai magistrati fiorentini si è appreso che la cosiddetta "Ape Regina" delle escort riceveva chiamate da due utenze dall'interno di Palazzo Vecchio. La possibilità è che gli inquirenti si siano imbattuti in questa vicenda a seguito di un esposto presentato da un dipendente del comune di Firenze, Alessandro Maiorano, che in data 23 febbraio 2012 chiedeva degli accertamenti interni per presunti casi di assenteismo.

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IL FUNZIONARIO - L'Ape Regina ha raccontato di un incontro "hot" con un funzionario del comune, avvenuto proprio all'interno di uno degli uffici di Palazzo Vecchio. Si tratta di un ex collaboratore dell'assessore alla Mobilità, Massimo Mattei (dimessosi pochi giorni fa dalla giunta per motivi di salute). L'interessato ha negato qualsiasi incontro, ma la escort sostiene che il rapporto è avvenuto nella sala delle conferenze ed è stato interrotto sul più bello dall'arrivo di una donna delle pulizie.
LE INTERCETTAZIONI - "Questo non è il bunga bunga di Renzi, quando ci si vede si fa a scambio di figurine, due le porto anch'io, ce le prestiamo. C'ho la nausea della puttante, ce ne ho talmente tante in albergo". Questo il testo di una delle intercettazioni raccolte dagli inquirenti e che vede coinvolti due degli indagati. Lo scandalo è arrivato anche a sfiorare il palazzo guidato da Renzi. Qualcuno è arrivato a chiamarlo "il Berlusconi di sinistra". Il sindaco però non ci sta: "In Procura c'è gente serie, nulla ci è stato comunicato. Allo stato sembra che siamo noi parte lesa, perché è saltata fuori una storia laterale e antipatica, cioè che gli alberghi non avrebbero pagato al Comune la tassa di soggiorno. Il resto lo vedremo".
"COINVOLTI GROSSI NOMI" - Nel frattempo le voci in città continuano a girare. E c'è chi sostiene che nelle forche caudine delle intercettazioni siano caduti anche politici, "sia di destra sia di sinistra". Insomma, potrebbero arrivare colpi di scena.

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