“Se le indiscrezioni che ci arrivano
saranno confermate, ci troveremo di fronte a una Tangentopoli , di
dimensioni molto più ampie di quella scoppiata nel 1992. Questa nuova
tangentopoli sembra essere così ramificata da coinvolgere molti
appartenenti al mondo dell’imprenditoria, della politica e della
malavita organizzata in tutta Italia”.
Lo ha dichiarato il deputato
europeo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Sergio Berlato che ha
aggiunto: “Ciò che starebbe emergendo dalle indagini delle procure
lombarde e venete in questi giorni confermerebbe l’esistenza di un
diffuso sistema del malaffare che abbiamo più volte denunciato agli
inquirenti ed all’opinione pubblica”.
“Le notizie che appaiono in questi
giorni sulla stampa- ha proseguito Berlato-, che vanno a sommarsi a
quelle riportate qualche mese fa in occasione degli arresti eccellenti
effettuati nei confronti di esponenti dell’imprenditoria veneta,
confermerebbero la connivenza tra alcuni imprenditori ed alcuni
politici ladri che, nonostante la loro appartenenza trasversale alle
varie forze politiche di centrodestra e di centrosinistra,
continuerebbero ad alimentare un sistema corrotto che vogliamo
contribuire a scardinare. Nonostante le indiscrezioni parlino di
numerosi provvedimenti pronti nei cassetti delle procure venete a carico
dei componenti del malaffare, i cittadini veneti non sono ancora stati
messi nelle condizioni di sapere quali siano i nomi dei malfattori e
quale sia il modo in cui sono stati spesi i soldi dei contribuenti”.
“Supponiamo- ha precisato il deputato europeo- che il tutto non sia
stato ancora portato alla luce per evitare possibili
strumentalizzazioni in vista della scadenza elettorale del 25 maggio,
strumentalizzazioni che prevedibilmente sarebbero effettuate da parte di
coloro che sarebbero pronti a gridare allo scandalo denunciando la
cosiddetta giustizia a orologeria”.
“Ci rammarica solamente il fatto che
molti cittadini in buona fede correranno il rischio di dare il loro voto
a qualche candidato che, dopo le elezioni, potrebbe essere coinvolto
nel sistema del malaffare e quindi dimostrando di non essere meritevole
della fiducia che gli è stata incautamente riservata”.
“Ci auguriamo in ogni caso- ha aggiunto
Berlato- che la giustizia faccia il suo corso e che vengano portati
alla luce i risultati delle indagini, anche per rendere giustizia a
quegli imprenditori che con coraggio ci hanno segnalato le ripetute
anomalie che si manifestavano e si continuano a manifestare nel settore
degli appalti pubblici. La pubblicizzazione dell’esito delle indagini da
parte delle procure venete sarà uno stimolo anche per i tanti
imprenditori che, pur essendo a conoscenza di ipotesi di illeciti, non
hanno ancora avuto il coraggio di denunciarli alle autorità competenti
per paura di possibili ritorsioni a danno delle loro aziende o per paura
che tutte le indagini vengano insabbiate a causa di inaudite pressioni
politiche trasversali”.
“Abbiamo anche chiesto – ha concluso
Berlato – che chi di dovere verifichi se non siano stati superati i
limiti dell’usura nel sistema del project financing, reato che se
venisse accertato permetterebbe alla Regione del Veneto di pretendere
la rescissione dei contratti già stipulati con alcuni privati ,
decisione che comporterebbe la liberazione di ingenti somme di denaro
pagate dai cittadini veneti che potrebbero essere messe a disposizione
delle famiglie e delle imprese venete”.
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