Ma quale seconda Tangentopoli, al massimo la stagione che si potrebbe aprire con gli arresti sugli appalti di Expo 2015: “è figlia di Tangentopoli, di quella sciagurata, miope, cieca distruzione operata vent’anni fa del sistema politico e istituzionale italiano, che ci ha consegnato un tessuto democratico ormai sfibrato”. A vent’anni dal ciclone giudiziario che ha travolto buona parte dei politici della Prima Repubblica è Stefania Craxi, in un’intervista a Il Giorno, a riportare i piedi per terra a chi spera in un altro colpo di spugna giustizialista della politica.
Potere delle toghe – Secondo la presidente della fondazione Craxi quella di Tangentopoli è stata una “falsa rivoluzione” da cui è nata una “destrutturazione scientifica del sistema politico”. Protagonista di un fenomeno che torna a cicli regolari è “la magistratura che valica i confini stabiliti dal diritto e prima ancora dalla ragione. Quella magistratura – continua la Craxi – che da ordine giudiziario è diventata un potere dello Stato, al di sopra di tutti gli altri perché è in grado di sindacare tutti gli altri”.
Nostalgia Prima Repubblica – Quando in politica c’era il padre, Stefania Craxi ammette: “Qualche ladro c’era, ma c’era la politica”, oggi invece: “Sono rimasti i ladri e una classe politica di cui spesso ci siamo dovuti vergognare”.
Faida al Tribunale di Milano – “A proposito di scontri di potere – continua Stefania Craxi – uno sta avvenendo nel Palazzo di Giustizia di Milano. E questo – dice – è un inedito”. Bisognerebbe “fare uno sforzo” secondo la Craxi e interrogarsi “sullo stato di salute delle nostre istituzioni”. A vent’anni dalla bufera di “Mani pulite”, il bilancio per la Craxi è in passivo: “Ci hanno venduto quell’inchiesta come la lotta di una pattuglia di eroi contro la corruzione, vorrei fare presente a quegli eroi – rintuzza la Craxi – che la corruzione si è allargata e la democrazia è distrutta”.
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