L’appaltificio di Montecitorio e i 18 contratti con le diverse ditte
Sergio Rizzo sull’inserto del Corriere della Sera ci racconta una storia “normale” dell’Italia d’oggi. Ovvero, quella degli alla Camera: tra queste, spiccano le 18 assistenze informatiche per un totale di 3 milioni e mezzo di euro spesi dagli onorevoli:
Sarà per questo che l’amministrazione di palazzo Madama ha speso l’anno scorso 41.880 euro per, testualmente, «noleggio di sistemi informatici a supporto della ristorazione »… Soldi che ha incassato, come si deduce dalla documentazione ottenuta dai radicali e pubblicata nella pagina «Parlamento Wikileaks» del loro sito internet, la nota ditta Gemeaz Cusin. E’ questo uno dei tanti rivoli in cui sono stati ripartiti i cospicui investimenti nell’informatica del Palazzo. La Camera dei deputati, per esempio, ha prodotto lo scorso anno sforzi davvero considerevoli. Dall’elenco reso di dominio pubblico dai soliti radicali in seguito alla loro iniziativa per rendere più trasparenti i costi della politica, si deduce che l’amministrazione di Montecitorio ha speso nel 2010 una cif r a sontuosa, pari a 12.640.858 e 92 centesimi.
Ma quello che colpisce non è tanto l’importo, certamente giustificato dalla complessità dei sistemi che fanno della Camera uno degli apparati istituzionali meglio attrezzati da questo punto di vista, quanto la sorprendente frammentazione delle forniture;
Fonte: http://www.giornalettismo.com
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