A carico dell’imprenditore era stato emesso un decreto penale di condanna per 7.500 euro per l’omissione del versamento dell’Iva nel 2007. Durante il rito abbreviato presentati i conti dell'azienda, che era in difficoltà economiche dal momento che era stata pagata solo la metà di un lavoro da 1,5 milioni di euro. Il gup lo assolve
Per non finire strozzati da tasse, imposte e balzelli di ogni sorta, non sono pochi gli imprenditori che si rifiutano di saldare il conto con l'erario statale. Proprio come è successo a Firenze dove un sessantenne aretino ha sostenuto di non aver pagato 150mila euro di Iva non per evadere ma perché costretto dalle difficoltà economiche in cui versava la sua ditta edile per colpa di un importante lavoro che non era stato pagato.
Il gup del capoluogo toscano gli ha dato ragione e lo ha assolto.
Secondo la ricostruzione fatta dalla cronaca fiorentina della Nazione, a carico dell’imprenditore era stato emesso un decreto penale di condanna per 7.500 euro per l’omissione del versamento dell’Iva nel 2007. Il sessantenne ha fatto subito ricorso. Durante il rito abbreviato, al gup Paola Belsito ha presentato i documenti e i conti per spiegarle che la sua azienda, che ha sede nel Fiorentino, era in difficoltà economiche dal momento che le era stato pagato soltanto la metà di un lavoro da 1,5 milioni di euro che non aveva ancora terminato. Proprio per questo motivo l’imprenditore aretino aveva usato tutti i suoi risparmi per pagare i fornitori e i dipendenti, estinguere un mutuo e indebitarsi ulteriormente con le banche per ultimare i lavori che, se non consegnati in tempo, gli sarebbero costati pure una penale. Lo stesso pubblico ministero Sandro Curignelli ha chiesto l’assoluzione. "Secondo noi - ha spiegato il il difensore, l’avvocato Vieri Becocci - c’era una causa di forza maggiore, che esclude la punibilità".
Fonte: http://www.ilgiornale.it
Commento di Oliviero Mannucci: Bella questa notizia! Il giudice ha fatto proprio bene a graziare questo imprenditore. Si dovrebbe invece vergognare l'erario, che ha emanato l'ingiunzione di pagamento. Ma quando lo capira lo Stato Italiano che se non si abbassano le tasse alle imprese, l'Italia andrà a rotoli?! Abbassare le tasse alle imprese significa far ripartire l'Italia veramente. Invece adesso cosa stanno facendo i professori della Bocconi di concerto con le forze politiche? Un vero e proprio attacco ai lavoratori e ai loro diritti acquisiti in anni di lotte. Diritti, badate bene, che non sono privilegi, ma che servono a mentenere uno stato sociale solo sufficentemente accettabile. Politici e tecnici, i talebani del rigore ( solo per gli altri però), invocano sacrifici per tutti, ma che cazzo ne sanno loro di che cosa sono i sacrifici che guadagnano valigie di euro al mese con tutti gli annessi e connessi? Ma andate a cagare, ladroni del cazzo! Abbassate le tasse alle imprese, diminuirà l'evasione fiscale, aumenterà la gente occupata, le persone guadagneranno di più, le aziende piccole, medie e grandi reggeranno meglio il mercato globale, saranno più all'avanguardia perchè potranno fare innovazione e l'economia si rimetterà in moto. Questa è la vera manovra da fare, di concerto ad una drastica riduzione dei soldi che prende il mondo della politica, in toto. Ma che cazzo, possibile che è che così difficile da capire???!!!! Se la gente che lavora non ce la fa ad arrivare a fine mese o a mantenere la propria azienda, c'è qualcosa che non va nel sistema ( he è marcio oramai). Se sono sbagliati i paradisi fiscali ( chi lo dice poi che devono essere per forza sbagliati? ) per la legge degli opposti, sono sbagliati anche gli stati come l'italia, che con il 70% di pressione fiscale reale si può definire un asfissiante inferno fiscale, con una burocrazia micidiale, che gli imprenditori sono costretti spesso ad "oliare" sotto banco per ottenere quello che per legge gli spetterebbe. Che schifo! Che paese di merda!Oliviero Mannucci
Movimento Popolare di Liberazione Nazionale " Culo a strisce"
Oliviero Mannucci
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