In
questi ultimi anni e, segnatamente, negli ultimi recenti mesi, sempre
più spesso ho sentito l'uomo della strada, i colleghi, gli amici,
lamentarsi della nostra classe politica...
Uomini corrotti, si dice, di costumi morali non limpidi, molto sensibili al denaro e al potere, per niente alla "missione" che avrebbero da compiere.
I cittadini, si prosegue, hanno eletto gli uomini politici perché essi governino con intelligenza e sapienza mentre questi, non appena acquisito il potere, iniziano ad utilizzarlo per i propri scopi personali quando va bene, quando va male per affossare finanziariamente gli enti che governano o i partiti che gestiscono, sprecando soldi e risorse che, soprattutto nell'attuale congiuntura economica, non sono abbondanti e a buon mercato.
A questo punto, in genere, la discussione viene classicamente chiusa con veemenza dal primo che dice: "che ci vogliamo fare, i politici di oggi sono tutti ladri!".
Leggendo il romanzo di Stendhal, "Il Rosso e il Nero", che consiglio a tutti i lettori che ancora non lo conoscessero, mi sono imbattuto in questa frase, che riporto: "Eh, signori, un romanzo è uno specchio che passa per una strada maestra. Ora riflette nei vostri occhi l’azzurro dei cieli, ora il fango dei pantani. E voi accusate di essere immorale l’uomo che porta lo specchio nella gerla! Il suo specchio mostra il fango, e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la strada, e più ancora l’ispettore stradale che lascia imputridire l’acqua e formarsi i pantani.".
Il concetto originario, come si vede, riguarda il romanzo.
A mio parere tale concetto si può parimenti applicare anche alla nostra classe politica.
Credo che essa sia esattamente lo specchio della società italiana: una società dove i "furbi" si sprecano, dove chi fa il proprio dovere e ha l'orgoglio di dirlo in pubblico, spesso viene additato, volendo usare un eufemismo, come ingenuo;
dove l'abitudine di predicare bene e razzolare male è endemica;
dove per denaro si è disposti a fare tutto e, subito dopo, il contrario di tutto.
Non guardiamo solo lo specchio, la nostra classe politica, concentriamoci invece su ciò che lo specchio riflette, ovvero la società in cui tutti noi viviamo.
Si badi bene: questa interpretazione è molto più pessimistica della precedente.
Una classe politica, infatti, dopo qualche anno si può sostituire.
Molto, ma molto più complesso risulta invece cambiare i riferimenti culturali e morali di un paese, di una intera società: per farlo ci vogliono anni e tanto lavoro, a cominciare dalla formazione scolastica sulla quale, anche per questo motivo, sarebbe necessario investire di più.
Fonte: http://www.vallesabbianews.it
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