Arrestato anche il sindaco di Scalea. Minacciato dalla 'Ndrangheta un imprenditore della provincia di Salerno
Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza
è in corso tra Calabria, Bari, Matera, Terni e Salerno per l’arresto di
38 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso
esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e
porto di armi, estorsione, rapina, corruzione, turbativa d’asta, turbata
libertà del procedimento amministrativo, concussione, falso,
istigazione alla corruzione e minaccia, tutti aggravati dal metodo
mafioso. Tra gli arrestati il sindaco di Scalea, Pasquale Basile, eletto
a capo di una lista civica, e 5 assessori della sua giunta.
Secondo gli inquirenti il clan, subordinato al “locale»mafioso di
Cetraro facente capo al boss Franco Muto, avvalendosi della forza di
intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente
condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei
cittadini, aveva ottenuto il controllo e lo sfruttamento delle risorse
economiche della zona. L’organizzazione sarebbe riuscita, attraverso il
procacciamento di voti,ad orientare le ultime elezioni amministrative
svoltesi nel marzo del 2010 a Scalea in favore di propri candidati che,
una volta eletti, si sarebbero prodigati per l’assegnazione di
concessioni e appalti ad imprese rientranti nella sfera di influenza
della consorteria.
La ’ndrina di Scalea, secondo gli inquirenti, controlla il ciclo di
smaltimento dei rifiuti dal 2007. A testimoniarlo sarebbe la vicenda di
un imprenditore della provincia di Salerno, che aveva avuto incarico dal
Comune di Scalea di trasportare i rifiuti solidi urbani sino alla
discarica di Crotone in conseguenza della chiusura di quella
locale. L’imprenditore sarebbe stato avvicinato in più occasioni dai
fratelli Franco e Pietro Valente che, spalleggiati da uomini di Cetraro,
lo avrebbero minacciato affinchè consegnasse loro 50mila euro a titolo
estorsivo. Valente e gli altri avrebbero detto all’uomo di potergli
garantire la concessione dell’intero servizio di smaltimento dei rifiuti
dietro la corresponsione di ulteriori somme di danaro. Ma l’uomo non si
sarebbe piegato e, in seguito all’ennesima intimidazione, avrebbe
deciso di abbandonare Scalea.
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