IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

venerdì 12 luglio 2013

Criminalità e politica In manette 38 persone

Arrestato anche il sindaco di Scalea. Minacciato dalla 'Ndrangheta un imprenditore della provincia di Salerno

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Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza è in corso tra Calabria, Bari, Matera, Terni e Salerno per l’arresto di 38 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e porto di armi, estorsione, rapina, corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento amministrativo, concussione, falso, istigazione alla corruzione e minaccia, tutti aggravati dal metodo mafioso. Tra gli arrestati il sindaco di Scalea, Pasquale Basile, eletto a capo di una lista civica, e 5 assessori della sua giunta.
Secondo gli inquirenti il clan, subordinato al “locale»mafioso di Cetraro facente capo al boss Franco Muto, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà della generalità dei cittadini, aveva ottenuto il controllo e lo sfruttamento delle risorse economiche della zona. L’organizzazione sarebbe riuscita, attraverso il procacciamento di voti,ad orientare le ultime elezioni amministrative svoltesi nel marzo del 2010 a Scalea in favore di propri candidati che, una volta eletti, si sarebbero prodigati per l’assegnazione di concessioni e appalti ad imprese rientranti nella sfera di influenza della consorteria.
La ’ndrina di Scalea, secondo gli inquirenti, controlla il ciclo di smaltimento dei rifiuti dal 2007. A testimoniarlo sarebbe la vicenda di un imprenditore della provincia di Salerno, che aveva avuto incarico dal Comune di Scalea di trasportare i rifiuti solidi urbani sino alla discarica di Crotone in conseguenza della chiusura di quella
locale. L’imprenditore sarebbe stato avvicinato in più occasioni dai fratelli Franco e Pietro Valente che, spalleggiati da uomini di Cetraro, lo avrebbero minacciato affinchè consegnasse loro 50mila euro a titolo estorsivo. Valente e gli altri avrebbero detto all’uomo di potergli garantire la concessione dell’intero servizio di smaltimento dei rifiuti dietro la corresponsione di ulteriori somme di danaro. Ma l’uomo non si sarebbe piegato e, in seguito all’ennesima intimidazione, avrebbe deciso di abbandonare Scalea.

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