IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 17 dicembre 2011

Istat, nessuna crisi per i dipendenti di Palazzo Chigi: le retribuzioni sono aumentate del 15,2%

aumento degli stipendi per i dipendenti di palazzo chigi

Come ogni anno l’Istat ha pubblicato le tabelle delle retribuzioni contrattuali per dipendente contenute nell’Annuario statistico italiano 2011. Considerando diversi fattori e soprattutto la drammatica crisi economica, che ha travolto il nostro Paese colpendo soprattutto giovani e famiglie, c’è solo una categoria che può festeggiare alla grande l’arrivo del nuovo anno: gli impiegati della Presidenza del Consiglio. Ebbene sì. I dipendenti di Palazzo Chigi tra il 2009 e il 2010, hanno visto aumentare le retribuzioni contrattuali del 15,2% (+9,9% se si tiene conto delle retribuzioni orarie)! Alla faccia dei cittadini, che devono pagare nuove tasse anche per mantenere la casta dei politici, e di tutti coloro che hanno perso il lavoro negli ultimi anni oppure non l’hanno ancora trovato dopo anni di ricerca.

I lavoratori di Palazzo Chigi hanno staccato di gran lunga tutte le altre categorie, pubbliche e private. Eppure l’Italia conta oltre 2 milioni di disoccupati e oltre 250mila cassaintegrati. Il tasso di occupazione è sceso al 56,9% l’anno scorso mentre nel 2009 era al 57,5%. Quasi una donna su due non lavora e circa il 40% dei disoccupati non ha ancora trent’anni. E’ invece aumentato il tasso di disoccupazione che dal 7,8% è arrivato all’8,4%, colpendo qualsiasi classe d’età. Dati che farebbero imbestialire anche il cittadino più diplomatico e ragionevole.

Tra i fortunati e privilegiati oltre ai travet di Palazzo Chigi, ci sono anche i lavoratori dei servizi a terra negli aeroporti con un aumento delle retribuzioni del 5,2%, seguiti dai giornalisti con il 4,7%. Al di sotto della soglia del 4% si registrano gli aumenti delle retribuzioni di categorie come i portuali, gli impiegati nel settore delle tlc e nella ricerca con il 3,7%. I lavoratori più penalizzati nel settore del pubblico impiego sono quelli della pubblica istruzione (+0,6%), forze dell’ordine (+0,9%), monopoli e agenzie fiscali (+0,7%) e vigili del fuoco (+0,4%). I tagli ai costi della politica sono stati rimandati ma non i sacrifici ai cittadini!

Fonte: http://www.politica24.it

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