Il presidente italiano della Commissione, gruppo di studio e di lobby,
spiega: "Noi cerchiamo di mettere insieme i migliori e capita che questi
siano chiamati anche a guidare l’Italia". Adesso è il turno della
titolare dello Sviluppo economico che "aveva finito l’esperienza nei
giovani di Confindustria e poteva darci un contributo"
“Vedrà, ci toccherà indire un concorso pubblico, i migliori frequentano le nostre riunioni e poi vanno al governo”, Carlo Secchi provoca, scherza con ironia accademica e la battuta interlocutoria di un uomo abituato a maneggiare il potere con discrezione. La Commissione trilaterale, gruppo di studio e di lobby, intuizione americana di David Rockefeller e di Henry Kissinger, brame di tecnocrazia e di finanza globale, è un serbatoio sempre carico per leggende (e complotti).
E non manca mai l’appuntamento con l’esecutivo italiano. Il presidente
italiano Secchi, ex rettore in Bocconi e consigliere d’amministrazione
di sei società quotate in Borsa (Italcementi, Mediaset, Pirelli, capo di
Mediolanum), non rivendica meriti: “Noi cerchiamo di mettere insieme i migliori e capita che i migliori siano chiamati a guidare anche l’Italia. A Washington accadeva spesso. Dopo Romano Prodi c’è stata un’interruzione, ma poi sono seguiti Mario Monti, illustre reggente europeo, e non dimentichiamo Enrico Letta e Marta Dassù. Come può capire vengono a pescare da noi, poi a volte ritornano. E i posti per gli italiani sono soltanto 18. Anche se il nostro Club s’è allargamento a Cina e India, oltre America, Europa e Giappone”.
Ora tocca a Federica Guidi, ministro per lo Sviluppo economico.
Auguri!
Le ho mandato un messaggino, non potevo evitare i rituali complimenti.
Federica ci ha accompagnato per un percorso di tre anni, ci ha fornito
le proprie idee.
Come l’avete scelta?
Da noi le porte d’ingresso
si spalancano per cooptazione. Federica aveva finito l’esperienza nei
giovani di Confindustria e poteva darci un contributo. A Washington,
ultima settimana di aprile, avremo un incontro importante.
Cosa prevede la Trilateral per il futuro?
Noi
cerchiamo di agevolare il dialogo fra l’economica e la politica per far
coincidere l’interesse fra istituzioni e denaro. E finalmente, lo dico
con un po’ di scaramanzia, è pronto un documento che dobbiamo approvare
proprio entro aprile. Ci abbiamo lavorato quasi due anni, l’aveva
ispirato Monti.
Il vostro concetto di mondo.
Esatto. La nostra
visione per un sistema che rispetta il rigore finanziario, il libero
mercato, ma non resta immobile, che riduce le tasse, rivede il fisco e
aiuta i cittadini. Anche Letta e Guidi hanno partecipato a questo
progetto.
Durante la stagione di Monti, aprile 2012, disse: “Il modello italiano saranno le grandi coalizioni”. Ci ha azzeccato.
Non
mi sembrava un pronostico complicato. E sono convinto che vedremo
ancora governi di larghe intese, seppur politici, che vanno oltre i
numeri di maggioranza che esprimono gli elettori.
Non è molto democratico.
Il pianeta ha bisogno di riforme e le riforme si fanno insieme.
Ha ascoltato il discorso di Matteo Renzi?
Buone intenzioni, adesso ci deve portare le prove.
Preferisce la patrimoniale o la tassa sui Bot?
Come
chiamare l’imposta sugli immobili se non patrimoniale? Il denaro va
fatto circolare, non strozzato: i titoli di Stato già sono un piccolo
risparmio fatto per amore di patria. Le battute spettacolari, come
quella di Graziano Delrio, vanno evitate.
Avverte il conflitto d’interessi di Federica Guidi?
Mica
possiamo mandare al governo i monaci che fanno voti di povertà? Deve
stare attenta, deve studiare, ma ce la può fare benissimo.
Lo sforamento del Patto di bilancio, il famigerato 3 per cento, è possibile?
Per
chiedere una deroga e soprattutto per ottenere una risposta
affermativa, l’Italia deve sistemare i conti e preparare un piano di
tagli, altrimenti è pura demagogia. L’Europa non potrebbe mai accettare.
Ora i ministri devono tacere e lavorare. Chi ha un po’ di potere deve
stare zitto prima di fare.
Quanto conta la Trilateral?
Non determiniamo gli eventi, ma li possiamo condizionare.
Carlo Tecce
Fonte
"LADRI D'ITALIA" E' L'ORGANO D'INFORMAZIONE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI LIBERAZIONE NAZIONALE "CULO A STRISCE", CHE SI PREFIGGE DI MANDARE A CASA CON LE BUONE ( o con le cattive, facendogli APPUNTO, il culo a strisce) TUTTI I POLITICI CHE CAMPANO SULLE SPALLE DI MILIONI DI CITTADINI GUADAGNANDO MIGLIAIA DI EURO AL MESE PER NON FARE QUASI UN CAZZO E RENDERE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI SI GUADAGNA LA VITA CON IL SUDORE DELLA PROPRIA FRONTE.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
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