
I servizi sociali del comune di Atene non riescono a rispondere alle continue richieste di supporto: se c’è qualcuno che può riuscire ad aiutare gli svantaggiati è cbhi fa parte della rete di solidarietà che si è formata nel paese. Si tratta di gruppi piccoli e grandi di persone, ma anche di aziende, che hanno cominciato a aiutare i loro vicini più taggiati. Nascono ogni giorno nuove iniziative: sono numerosi, in tutto il paese, i bar che offrono gratuitamente caffè: c’è persino un condominio che è stato recentemente convertito in rifugio per 70 senzatetto.
La zatteraLa rivista “Schedìa” (in greco: “zattera”), nata nello scorso mese di Febbraio, ha organizzato numerose giornate di donazione ed elemosina. Organizza in ogni quartiere della capitale anche la raccolta di vestiti e materiale scolastico; allestisce mense gratuite e organizza giornate di “spesa sociale”, per offrire cibo e beni di prima necessità alle persone in difficoltà.
I dati ufficiali del Comune di AteneGli ultimi dati presentati dal comune di Atene e dall’ente pubblico denominato “Rifugio dei senzatetto di Atene” (Kyada) sono scioccanti. Più di 20.000 residenti della capitale sopravvivono esclusivamente grazie alle strutture sociali del comune. Su un totale di 1667 persone che mangiano alla mensa dei poveri, il 66% è di nazionalità greca; il 44% ha un alto livello di istruzione, mentre il 7,5% ha un titolo universitario e quattro persone hanno addirittura un master o un dottorato.
Tre quarti dei commensali è senza famiglia di riferimento (sono celibi, divorziati o separati). Il 77% è senza lavoro e il 76% non dichiara alcun reddito. Per quanto riguarda i senzatetto, la metà vive d’elemosina e il 54% non desidera aiuto per trovare riparo notturno. Un ultimo dato: su 774 famiglie che chiedono di essere ammesse al programma di sostegno sociale, 587 sono greche.
Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=183689
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