11 nov 2012 - di Claudio Marconi - Come
tutte le rivoluzioni è imperativo uscire dal chiuso delle ristrette
cerchie iniziali dei gruppi, dobbiamo cercare i consensi del popolo, di
quella parte del popolo che non è ancora stata lobotomizzata dagli
schematismi ideologici ed inquadrata nelle logiche di partito ( sic ! ).
Chi non capisce che le ideologie sono state inventate ad “ arte “, che
sono delle vere e proprie droghe per meglio dividere il popolo è meglio
che rimanga a fare il garzone dei partiti.
L’enorme serie
di guasti profondi che ha portato il gigantismo industriale, il delirio
consumistico alimentato dalle frenesie pubblicitarie, le mutazioni dei
costumi non hanno fiaccato la resistenza popolare.
I camerieri del
sistema fanno a gara nel partecipare ai talk-show e sciorinano dati e “
soluzioni” che , se non fossero funzionali al sistema ed agli
usurocrati di Bruxelles, farebbero scorbellare dalle risa.
Noi dobbiamo
abbandonare questi salotti borghesi al loro destino, possibilmente li
dovremmo mandare a lavorare la terra, noi vogliamo parlare al Popolo di
quello che gli interessa: abbandonare questa Europa dei mercanti e
tornare ad essere sovrani, con la nostra moneta emessa dallo Stato e la
nostra sovranità nazionale.
Vogliamo andare
a parlare nelle officine, nei quartieri delle città, con le partite
Iva, con le piccole e medie imprese,nei campi, con quelli che fino
all’avvento dell’euro, ed anche dopo, hanno tenuto in piedi questa
disastrata Nazione.
Crediamo
fermamente che non c’è più spazio e tempo per le formule
compromissorie, i piccoli cabotaggi politici, le “ tesine” logorroiche
nelle quali ci vorrebbero irregimentare.
E’ tempo della
RIBELLIONE, che deve essere un dovere per tutti gli uomini liberi, una
voglia di combattere questa battaglia contro chi ci vuole privare della
dignità, del futuro, di una vita tranquilla; sentiamo questo dovere e lo
portiamo con noi allo stesso titolo del nostro sangue, le nostre
insegne dovranno essere quelle del popolo, per le altre non c’è nessuno
spazio.
I rappresentati
di questa classe politica non sono altro che caricature di uomini ,
piccoli esseri spezzati e curvi, che tendono a razzolare sempre nella
medesima palude dell’euro, perché sono spinti solamente dai loro
interessi privati, del Popolo non gliene frega nulla, il loro scopo
ultimo e continuare a depredare risorse per pagare gli interessi ai
banchieri.
Il problema dei
problemi è chi è il proprietario della moneta? Oggi sono le banche che
prestano soldi agli Stati ad interessi composti ( altro che usura ),
facciamo un esempio: se uno Stato emette bond per 1.000.000 di euro a
10 anni ad un interesse del 6% alla fine dei 10 anni lo Stato deve
restituire 1.000.000 + 794.847 = 1.794.847 di cui 794.847 sono gli
interessi maturati.
La moneta presa
a debito dalle banche porterà al fallimento perché i debiti non
potranno mai essere pagati, debbono essere pagati solamente gli
interessi verso i banchieri.
La sola cosa
che hanno in mente è PRIVATIZZARE lo Stato. Lo Stato costretto a
recuperare soldi prendendoli in prestito è completamente in balia dei
mercati dei bond.
Il sistema
europeo esiste per distruggere per sempre il Popolo e creare un nuovo
tipo di Europa che sia disposta ad accettare povertà, sacrifici, basso
tenore di vita, salari equiparati a quelli cinesi.
Gli Stati
sovrani non debbono più esistere. Nel disegno di potere di questa Europa
le capacità decisionali debbono essere trasferite ad una classe di
tecnocrati, capitalisti, non eletti da nessuno.
Ma se
abbandoniamo l’euro e torniamo alla lira sovrana cosa succederà ?
Svalutazione a go-go, ci dicono i camerieri, distruzione dei risparmi
privati, materie prime pagate a carissimo prezzo.
Ma proviamo a
pensare in una maniera congeniale agli interessi del popolo. Giusto per
fare un esempio, e se ne potrebbero fare tantissimi altri, molte aziende
italiane prendono appalti per milioni di euro da Paesi esteri: perché
non farci pagare in petrolio e gas abbassando l’esborso monetario per le
importazioni ? ma le aziende chi le paga ? Le paga lo Stato con la
moneta che emette direttamente facendola circolare all’interno della
nostra Nazione.
E si potrebbe continuare con la gran parte delle esportazioni che facciamo.
Questa è la
strada da seguire per dare una casa, una famiglia, un lavoro, la dignità
ed il futuro al nostro Popolo, ai giovani ed ai loro figli e
discendenti.
La moneta
emessa direttamente dallo Stato appartiene al popolo e non crea
inflazione, come vorrebbero farci credere i tromboni, più o meno
bocconiani, perché se l’emissione monetaria e pari al valore della
produzione interna della nazione si compensa, non è gravata da interessi
e non crea debito pubblico. Ma anche se lo creasse in minima parte non
sarebbe un problema perché è lo Stato che è indebitato con se stesso.
Per questi
motivi il 9 dicembre dobbiamo scendere tutti in piazza, dimostrare che
c’è un Popolo vivo, che ancora ama la sua Nazione, e che non intende
farsi “ suicidare” dai tecnocrati europei.
Dobbiamo
scendere in piazza per cacciarli una volta per tutte e per sempre, per
riappropriarci delle nostre vite e del nostro destino, per vivere una
vita che sia degna di essere vissuta, per essere finalmente LIBERI.
Dobbiamo
scendere in piazza perché la casa, il lavoro, la famiglia, la speranza
nel futuro, la serenità, il diritto di vivere una vita dignitosa,
servizi sociali e l’occupazione sono troppo importanti e non possono
essere lasciati in balia del mercato.
La Rivoluzione è come il vento, una volta iniziata, la si potrà rallentare ma non si potrà fermare.
Il 9 dicembre tutti uniti, con il Popolo, contro i tecnocrati capitalisti.
Per maggiori informazioni: LINK
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