Nel 1989, a Villaricca, un piccolo comune a nord di Napoli vicino a Giugliano, presso il ristorante-albergo “La Lanterna”
si riunisce un gruppo di individui che provengono da mondi differenti
ma che gravitano attorno ad un interesse comune: i rifiuti tossici e
come il loro traffico e smaltimento possano fruttare denaro e
convenienza politica. La cosiddetta “Riunione di Villaricca”, assieme
alla vicenda di Tamburrino,
rappresenta un ulteriore tassello storico fondamentale per comprendere
come la questione dei rifiuti in Campania si sia sviluppata negli ultimi
vent’anni. Forse è quello di primaria importanza. Il traffico illecito
di rifiuti tossici verso la Campania, e quindi, indirettamente, l’emergenza rifiuti, trovano qui le loro antiche radici.
All’incontro, come scrive Iacuelli nel suo libro “ci sono i
camorristi di Pianura e dell’area flegrea, tra cui Perrella. Ci sono i
casalesi. C’è Ferdinando Cannavale, nel ruolo di massone amico dei
politici locali e nazionali. Ci sono i proprietari delle discariche (…)
C’è Gaetano Cerci, il titolare dell’azienda “Ecologia ‘89”, che
trasporta e smaltisce rifiuti, ma è anche nipote di Francesco
Bidognetti, braccio destro di Francesco Schiavone “Sandokan”. Cerci è
inoltre il tramite tra il clan dei casalesi e Licio Gelli”[1].
Licio Gelli, capo della loggia massonica P2 era necessario per
l’accordo in quanto in possesso di una fitta rete di contatti con gli
imprenditori del nord Italia, quelli che avrebbero fornito i rifiuti e
pagato denaro per liberarsene.
A Villaricca è stato raggiunto l’accordo che la camorra avrebbe
accettato di privarsi di una parte del profitto ricavato dallo
smaltimento illegale dei rifiuti e che l’avrebbero ceduta a politici
compiacenti in cambio delle necessarie autorizzazioni a scaricare
rifiuti, anche provenienti da fuori regione, e di una messa a tacere dei
controlli pubblici. Delle 25 lire che gli industriali pagavano in media
per liberarsi di ogni chilo di rifiuti affidati alla malavita, 15 lire
andavano alla camorra e 10 lire alla politica. Le autorizzazioni per i
rifiuti portano tutte la firma di Raffaele Perrone Capano, all’epoca
assessore all’ecologia della Provincia di Napoli, uomo di punta del
Partito Liberale Italiano e oggi docente di Diritto all’Università
Federico II di Napoli.
Fonte
"LADRI D'ITALIA" E' L'ORGANO D'INFORMAZIONE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI LIBERAZIONE NAZIONALE "CULO A STRISCE", CHE SI PREFIGGE DI MANDARE A CASA CON LE BUONE ( o con le cattive, facendogli APPUNTO, il culo a strisce) TUTTI I POLITICI CHE CAMPANO SULLE SPALLE DI MILIONI DI CITTADINI GUADAGNANDO MIGLIAIA DI EURO AL MESE PER NON FARE QUASI UN CAZZO E RENDERE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI SI GUADAGNA LA VITA CON IL SUDORE DELLA PROPRIA FRONTE.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
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