IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

giovedì 21 febbraio 2013

Partiti politici, non credete alle loro promesse! Solo parole, parole, parole....!



Protesta in Regione: 200 "normali terremotati" ricevuti da Errani

E' in corso una manifestazione davanti ai palazzi di viale Aldo Moro per mettere in luce le problematiche legate alla ricostruzione dopo il sisma dello scorso maggio


Sono circa 200 cittadini "normali terremotati" dell'Emilia-Romagna stanno manifestando di fronte alla sede della Regione per portare il disagio che stanno vivendo a quasi nove mesi dal sisma di maggio. La protesta, senza insegne politiche, è nata dall'iniziativa del comitato 'Finale Emilia terremotata protesta' ma ha aggregato cittadini da quasi tutti i paesi del cratere: "La manifestazione è organizzata da normali terremotati, l'adesione di eventuali personaggi pubblici deve essere vista come protesta dei signori stessi verso un immobilismo istituzionale talmente marcato da far alzare in piedi un popolo laborioso e tranquillo come quello Emiliano .Tanto dovevamo" fanno sapere i manifestanti su Facebook.
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ANCHE IL SINDACO DI FINALE EMILIA. Tra loro anche il primo cittadino di Finale, Fernando Ferrioli, e di Sant'Agostino, Fabrizio Toselli. Una delegazione é stata ricevuta dal presidente della Regione e commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani.
"Comunque andrà sarà un successo! - scrivono sempre su Facebook - Il 21 gennaio ci siamo trovati in 10, senza forza e speranza, ora alla vigilia della manifestazione di Bologna grazie a voi, gente comune come noi che ci avete dato fiducia da subito ed in breve tempo siamo diventati tanti, abbiamo lavorato molto, girato in molte piazze e preparato insieme a validi tecnici un documento che consegneremo domani al commissario, che è il nostro vanto . E' chiaro e sintetico, ma punta nella direzione giusta: sbloccare la macchina infernale burocratica che ha fermato tutto. Noi delle proposte ne abbiamo diverse. L'unico rammarico è quello di non essere riusciti a coinvolgere Rovigo e Mantova province terremotate come le nostre".


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Fondi sociale, 110 mila euro mai arrivati a L'Aquila. Durante e Di Nicola: "Gatti faccia qualcosa"

Fondi sociale, 110 mila euro mai arrivati a L'Aquila. Durante e Di Nicola: "Gatti faccia qualcosa"

"Siamo tornati a sollecitare l'attenzione e l'iniziativa dell'assessore regionale alle Politiche sociali Paolo Gatti in merito alla gravissima questione della mancata erogazione, da parte dell'ente regionale, dei fondi per la non autosufficienza".
Lo annunciano i consiglieri comunali dell'Aquila Adriano Durante e Giuliano Di Nicola.
"Si tratta di circa 110mila euro relativi all'annualita' 2012, che riguardavano circa 100 cittadini aquilani in condizioni di non autosufficienza che non sono stati trasferiti al Comune, senza una spiegazione e senza ulteriori chiarimenti circa il futuro di questi contributi".
"Ricordiamo - rilevano i consiglieri - che si tratta di fondi essenziali, destinati a persone in gravi difficolta', rese ancora piu' aspre dal terremoto, spesso sole, anziane e con redditi bassi. Cittadini lasciati soli, con le rispettive famiglie, e gettati nella piu' totale incertezza circa il futuro. Alle precedenti sollecitazioni non abbiamo avuto risposta, per questa ragione, come presidente e come vice presidente della Commissione consiliare Politiche sociali, siamo tornati a segnalare in una nota la questione all'assessore, cui abbiamo chiesto un incontro, da convocare con cortese sollecitudine. Confidiamo, data la delicatezza e l'urgenza del problema, in un'adeguata attenzione da parte della Regione Abruzzo".

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Abruzzo/Terremoto, alberghi aquilani in ginocchio: «niente rimborsi, rischiamo chiusura»

Da loro gli sfollati ma le fatture non sono state ancora saldate


L'AQUILA. Gli alberghi aquilani che hanno ospitato e ancora ospitano i cittadini terremotati sono «a rischio chiusura a causa degli ormai annosi ritardi nel pagamento delle fatture».
A lanciare l'allarme è Federalberghi Confcommercio L'Aquila sottolineando come ad oggi risultano sospesi il saldo di dicembre 2010, il saldo dell'intero anno 2011 e del mese di gennaio 2012 e, nonostante le rassicurazioni, non è stato fatto alcun passo in avanti per venire incontro alle esigenze degli albergatori che si trovano ad affrontare gravissime difficoltà economiche causate, nella maggior parte dei casi, da forzate anticipazioni, anche a mezzo di fidi bancari, per poter sostenere le spese quotidiane.
«Ci erano stati preannunciati i pagamenti al 28 febbraio - si legge nella nota di Federalberghi locale - ora abbiamo saputo che forse arriveranno nel mese di marzo e a questo punto ci chiediamo se la ragione del ritardo sia dovuto a un rimbalzo di responsabilità o alla mancanza di fondi. Siamo ormai giunti al limite e chiediamo con forza che il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, dia una immediata risposta, in termini concreti, alle molte aziende che chiedono semplicemente il rispetto degli impegni assunti e la possibilità, una volta per tutte, di poter uscire da un circolo vizioso che mette in serio e imminente pericolo la loro stessa sopravvivenza».
Gli albergatori chiedono quindi «chiarezza». «Pretendiamo, perché ne abbiamo il diritto - dicono - di sapere con certezza i termini entro i quali la Regione effettuerà la liquidazione dei pagamenti dovuti».
L'ultimo accordo siglato dalle Associazioni di categoria risale al 2 Luglio 2012 in base al quale sarebbero stati erogati: saldo dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2010, anticipo del 75% delle mensilità di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2011, anticipo del 75% del mese di gennaio 2012, riferisce l'Associazione di categoria.


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CARCERI: CUCCO, DATI DENOTANO SITUAZIONE GRAVE E POLITICA ASSENTE 

 

(AGENPARL) - Roma, 20 feb - "I dati diffusi dal Garante regionale dei detenuti del Lazio insieme a CGIL FP confermano, purtroppo, una situazione ben conosciuta dai radicali che da tempo visitano le carceri italiane e denunciano assenza di politiche, di interventi e di scelte da parte di chi ha potere di intervenire a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale. Questo vale anche per la situazione delle persone lgbt, ed in particolare per la situazione delle persone transessuali detenute, che vivono, molto spesso, situazioni di degrado ed emarginazione anche maggiori degli altri".
Questo il commento di Enzo Cucco, presidente Associazione radicale Certi Diritti, al rapporto sulla situazione delle Carceri nel Lazio firmato dal Garante dei Diritti dei Detenuti e la Cfil Fp. 
"In particolare - prosegue il presidente di Certi Diritti - i principali problemi esistenti sono quelli connessi alle difficoltà di continuazione delle terapie necessarie per le persone transessuali in transizione (ma spesso anche per le persone sieropositive) e situazioni di pericolo per la sicurezza personale. Da molto tempo le associazioni lgbt e la nostra chiedono interventi mirati e concreti. Ma nulla è stato realizzato. Presso il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria giace da almeno due anni uno studio proprio sulla situazione delle persone transessuali nelle carceri italiane, che documenta situazioni ben conosciute dalla nostra associazione. Studio che avrebbe dovuto generare Linee guida di intervento specifiche per le persone transessuali, indicazioni perchè la sanità pubblica risponda alle necessità sanitarie e interventi strutturali per gli spazi. Nulla di tutto questo è stato fatto, ne dal Governo e dai suoi organismi ne dalle Regioni che, lo ricordiamo, sono responsabili per la sanità. Anche i cosiddetti reparti speciali sono chimere, e laddove sono stati realizzati veri e propri ghetti che hanno solo isolato le persone transessuali dal resto della vita carceraria".
"Quando le istituzioni si decideranno ad intervenire su questa vicenda sarà sempre troppo tardi", conclude la nota.




Piovani su situazione ospedali italiani

'Stato piu' attento a salute delle banche che dei cittadini'

(ANSA) - ROMA, 26 GEN - ''Abbiamo avuto uno Stato che si e' occupato ultimamente un po' piu' della salute delle banche che della salute dei cittadini''. Cosi' il compositore Nicola Piovani e' intervenuto nel corso di un concerto tenutosi all'interno dell'ospedale romano Forlanini, nell'ambito dell'iniziativa 'Sguardi oltre', il cui obiettivo e' realizzare eventi culturali negli spazi del nosocomio. ''Gli ospedali sono uno dei primi segni sui quali si misura la civilta' di un paese'', ha aggiunto il premio Oscar.

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Istat: in Italia 8 milioni di poveri. Disoccupazione record

Il rapporto Noi Italia dell'Istat e i dati Rete imprese fotografano un Paese in gravi difficoltà. Il 38% di chi non ha un lavoro non lo cerca

 ROMA - Nel 2011 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono l'11,1%: si tratta di 8,2 milioni di individui poveri, il 13,6% della popolazione residente. È quanto rileva l'Istat nel rapporto 'Noi Italia', aggiungendo che la povertà assoluta coinvolge il 5,2% delle famiglie, per un totale di 3,4 milioni di individui . Guardando al 2010, fa sapere sempre l'Istat, circa il 57% delle famiglie residenti in Italia ha acquisito un reddito netto inferiore a quello medio annuo (29.786 euro, circa 2.482 euro al mese). In Sicilia si osserva la più elevata diseguaglianza nella distribuzione del reddito e il reddito medio annuo più basso (il 28,6% in meno del dato medio italiano).

Disoccupati. Nel 2011 in Italia è occupato il 61,2% della popolazione di 20-64 anni, solo un decimo di punto in più rispetto al 2010. Nella graduatoria europea, solamente Ungheria e Grecia presentano tassi d'occupazione inferiori. Guardando alle donne, le occupate sono solo il 49,9%. La disoccupazione di lunga durata, che perdura cioè da oltre 12 mesi, ha riguardato, nel 2011, il 51,3% dei disoccupati nazionali, il livello più alto raggiunto nell'ultimo decennio. Nel 2011 il tasso di disoccupazione giovanile italiano (15-24 anni) è al 29,1%, in aumento per il quarto anno consecutivo e superiore a quello medio dell'Unione europea (21,4%).

Inattivi. Nel 2011 il tasso d'inattività tra i 15 e 64 anni è al 37,8%, valore tra i più elevati d'Europa, con l'Italia battuta solo da Malta. Particolarmente elevata è l'inattività femminile (48,5%). Sono considerati inattivi coloro che né sono occupati né sono in cerca di un lavoro.

Popolazione anziana. In Italia ci sono 147,2 anziani ogni cento giovani: è quello che si chiama «indice di vecchiaia», e in Europa solo la Germania presenta un indice più accentuato del nostro. La Liguria si conferma la regione più anziana, mentre la Campania, con un indice per la prima volta superiore a 100, la più giovane. L'Italia presenta una crescita naturale della popolazione leggermente negativa ed è agli ultimi posti in ambito europeo, vicino alla Grecia e al Portogallo; viceversa, l'aumento dovuto ai fenomeni migratori è significativo e colloca l'Italia ai primi posti della graduatoria dei paesi più «attrattivi». La vita media delle donne è di 84 anni e mezzo, quella degli uomini poco più di 79 anni, fra le più lunghe dell'Unione europea.

Livelli di istruzione e formazione sotto la media Ue. Nel 2011 il 44% circa della popolazione tra i 25 e i 64 anni ha come titolo di studio più alto la licenza di terza media, un valore molto distante dalla media Ue27 (26,6%), e fra i 18-24enni il 18,2% ha abbandonato gli studi prima di conseguire il diploma (43,5% tra i giovani stranieri), contro il 13,5% dei Paesi Ue. Il Belpaese resta indietro anche per quanto riguarda la spesa in istruzione e formazione, 4,5% del Pil nel 2010, valore più basso di quello dell'Ue27 (5,5%), e il livello delle competenze degli studenti: l'indagine Pisa dell'Ocse colloca il nostro Paese agli ultimi posti nella graduatoria dei 25 paesi Ue partecipanti alla rilevazione. Il 20,3% dei 30-34enni ha conseguito un titolo di studio universitario (o equivalente), ma nonostante l'incremento che si osserva nel periodo 2004-2011 (+4,7 punti percentuali), la quota è ancora molto contenuta rispetto all'obiettivo del 40,0% fissato dalla strategia europea «Europa 2020». Nel 2011, infine, sono oltre due milioni i cosiddetti Neet, cioè i giovani tra i 15 e 29 anni non inseriti in un percorso scolastico e/o formativo né impegnati in un'attività lavorativa (il 22,7% del totale), un valore fra i più elevati in Europa. Significativa è anche la differenza di genere, con una percentuale del 20,1% fra i ragazzi e del 25,4% fra le ragazze.

Divorzi. Infine, l'Italia e l'Irlanda sono i paesi Ue con la più bassa incidenza di divorzi, rispettivamente 0,9 e 0,7 ogni 1.000 abitanti. Nel nostro Paese lo scioglimento per via legale delle unioni è tuttavia un fenomeno in costante crescita: tra il 2000 e il 2010 le separazioni sono aumentate da 12,6 a 14,6 e i divorzi da 6,6 a 9,0 ogni 10 mila abitanti.

 Fonte

 

E poi si potrebbe parlare dello Stato che fa fallire le imprese perchè non onora i pagamenti nei loro confronti. Si potrebbe parlare dei tagli alle scuole, alla ricerca in generale, i tagli alla sanità, al fatto che il Quirinale costa ogni anno di più ( più della Casa Bianca e L'Eliseo messi insieme), degli stipendi faranoici dei politici che sono ancora aumentati, delle migliaia di auto blu, di tutti gli scandali delle varie Regioni, Province e Comuni che si sono verificati e quelli che verranno prima o poi scoperti, del taglio alle quote di accompagnamento a chi ne ha veramente bisogno, e a tutti i ladrocini della nostra classe politica.

 

SE PENSATE DI LEGITTIMARE   ANCORA QUESTO STATO DI COSE ALLORA ANDATE A VOTARE, MA DOPO NON LAMENTATEVI! SE INVECE VI SIETE ROTTI I COGLIONI; FATE COME ME, NON LEGGITTIMATE PIU' QUESTI LA CLASSE POLITICA CRIMINALE ITALIANA A RUBARE AGLI ITALIANI E AD AFFOSSARE IL PAESE. NON VOTATE! ANCHE NON VOTARE E' UN DIRITTO, UNA PROTESTA NON VIOLENTA! MA PURTROPPO PENSO CHE IN UN FUTUTO NON MOLTO LONTANO SARA' NECESSARIO FARE UN AZIONE MOLTO PIU' INCISIVA PER MANDARE QUESTA CLASSE POLITICA CRIMINALE FUORI DAI COGLIONI!

 

Oliviero Mannucci

Movimento Popolare Liberazione Nazionale " CULO A STRISCE"

 




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