"LADRI D'ITALIA" E' L'ORGANO D'INFORMAZIONE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI LIBERAZIONE NAZIONALE "CULO A STRISCE", CHE SI PREFIGGE DI MANDARE A CASA CON LE BUONE ( o con le cattive, facendogli APPUNTO, il culo a strisce) TUTTI I POLITICI CHE CAMPANO SULLE SPALLE DI MILIONI DI CITTADINI GUADAGNANDO MIGLIAIA DI EURO AL MESE PER NON FARE QUASI UN CAZZO E RENDERE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI SI GUADAGNA LA VITA CON IL SUDORE DELLA PROPRIA FRONTE.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
giovedì 11 ottobre 2012
Legge stabilita':Codacons, con nuova iva rischio +1, 1% inflazione
(AGI) - Roma, 11 ott. - L'aumento di un punto percentuale dell'Iva a regime "avra' un impatto sull'inflazione che oscilla dal +0,7% al +1,10%, a seconda che ci siano o meno gli arrotondamenti". Lo afferma in una nota il Codacons. "Tradotto in cifre - spiega l'associazione - significa che se si dovessero verificare arrotondamenti dei prezzi, per una famiglia media da 2,4 componenti la stangata potrebbe passare da 273 euro (in assenza di arrotondamenti) a 378 euro, nel caso i commercianti aggiustino i prezzi e non si limitino alla mera traslazione in avanti dell'aumento dell'Iva". L'associazione ricorda che il precedente aumento Iva avvenuto a settembre 2011, "nonostante il crollo della domanda, aveva gia' fatto schizzare l'inflazione dal 2,8% di agosto al 3,4% di ottobre, con un aumento congiunturale, da settembre a ottobre, dello 0,6%, dovuto, come riportato dall'Istat, agli "effetti delle misure previste dalla recente manovra finanziaria e, in particolare, dell'aumento dell'aliquota dell'Iva ordinaria al 21%". Il Codacons chiede al Governo "di scongiurare almeno l'aumento dell'Iva dal 10 all'11%, che, colpendo beni essenziali come gli alimentari, graverebbe sulle fasce sociali piu' bisognose, quei pensionati al minimo che non avranno nemmeno il vantaggio della riduzione delle aliquote Irpef, essendo gia' esenti". In alternativa l'associazione di consumatori propone "di rivedere l'elenco dei beni interessati dall'aumento, in modo da gravare il meno possibile sui ceti non abbienti, togliendo dalla lista benzina, prodotti farmaceutici, latte conservato, uova, zucchero e altri prodotti base dell'alimentazione". (AGI) Red/Fri
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