Ladri di stato come cavallette. A Torino la Guardia di Finanza in consiglio regionale, accertamenti sui rimborsi dopo l'esplosione delle settimane bianche a spese dei cittadini. Indagini a Bologna. Si allargano le inchieste. Cota: nulla da nascondere. Foti: un letamaio
28 settembre 2012 - ROMA - Le indagini conoscitive sulle regioni si allargano: le procure di
Torino e Bologna avviano accertamenti sui conti delle regioniPiemonte
ed Emilia Romagna e stamattina la Finanza ha acquisito documenti
relativi alle spese dei gruppi nella sede della regione a Torino. Si
tratta di uno svolgimento delle indagini aperte dopo le parole di
Roberto Rosso, del Pdl, sulla settimana bianca a spese della regione di
un consigliere; parole che, dice oggi Rosso, sarebbero state solo un
paradosso. È stato intanto sciolto il consiglio regionale del Lazio, ma
resta ancora incerta la data del voto.
Finanza in Consiglio in Piemonte. Una quindicina di uomini della Guardia
di Finanza è entrata questa mattina negli uffici dei gruppi politici
del Consiglio Regionaledel Piemonte per acquisire documentazione sulle
spese degli stessi gruppi. L'acquisizione avviene nell'ambito di
un'indagine conoscitiva avviata nei giorni scorsi dalla procura di
Torino.
L'acquisizione dei documenti è avvenuta negli uffici di tutti i gruppi
consiliari e - da quanto si è saputo - riguarda le spese sostenute dai
gruppi a partire dal primo gennaio 2008. Nell'operazione sono impegnati
gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Torino della Guardia di
finanza, ai quali i pm Andrea Beconi ed Enrica Gabetta, titolari
dell'inchiesta, hanno delegato le indagini. L'inchiesta riguarda i
bilanci dei gruppi del Consiglio regionale del Piemonte ed è nella fase
iniziale. Al momento - da quanto è trapelato - i pm non hanno formulato
ipotesi di reato e non vi sono persone sottoposte a indagini. Il senso
degli accertamenti è verificare se ci sono casi di malversazione dei
fondi o di irregolarità nella rendicontazione di spese e nelle richieste
di rimborso, o di percezione irregolare di benefit.
Emilia. Anche la procura di Bologna ha aperto una indagine conoscitiva
sull'uso dei fondi ai gruppi in Regione Emilia-Romagna. L'ha spiegato il
procuratore capo, Roberto Alfonso, aggiungendo che l'inchiesta, senza
titolo di reato, è coassegnata ai pm Morena Plazzi e Antonella
Scandellari. Plazzi e Scadellari sono i due pm già titolari
rispettivamente dell'inchiesta sull' uso dei rimborsi elettorali della
Lega (Plazzi) e sulle interviste a pagamento dei consiglieri regionali e
uso dei fondi al gruppo dell'Idv. I due magistrati saranno coadiuvati
da un pool investigativo di 5 uomini della Finanza appositamente
costituito. L'inchiesta sarà coordinata dallo stesso Alfonso e dal
procuratore aggiunto Valter Giovannini. «Sarà una inchiesta ad ampio
raggio - ha detto Alfonso - vediamo quello che viene fuori». Al momento
però non ci sono state ancora nuove acquisizioni di documentazione, dopo
quelle delle scorse settimane connesse alle tre inchieste già aperte.
«Non c'e nulla da nascondere, nessun caso e ben venga l'indagine
conoscitiva»: lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Roberto
Cota. «Come presidente della Regione posso rivendicare - ha poi aggiunto
- che concretamente dall'inizio di questa legislatura ho varato una
serie di provvedimenti per ridurre i costi della politica, dunque in
tempi non sospetti ho ridotto il numero degli assessori, mi sono
autoridotto l'indennità in attesa che il Consiglio regionale facesse una
legge, il Consiglio dietro mio input ha dimezzato le indennità di fine
rapporto, ha ridotti i costi di funzionamento e in questi ultimi giorni
sono state varate ulteriori misure di riduzione dei costi della politica
e nella direzione della chiarezza e della trasparenza e tutto quello
che va in questa direzione ben venga».
Di Pietro. «Se Paolo Nanni ne ha, vada dal magistrato a spiegare le
proprie ragioni. Altrimenti ne risponda davanti alla giustizia». È la
presa di posizione di Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, riguardo
all'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il capogruppo dipietrista in
provincia a Bologna, Paolo Nanni, che si è autosospeso dal partito. A
margine del presidio Fiom alla BredaMenarini, Di Pietro non ha eluso le
tante domande sulla questione conti del suo partito in Emilia-Romagna:
«Di casi Nanni è piena l'Italia ed è successo in tutti gli altri partiti
- ha spiegato - ma io non mi metto a fare come la Polverini della
situazione che accusa gli altri e non risponde sui fatti concreti».
Quindi l'invito all'ex collega di partito, indagato per l'uso dei fondi
pubblici assegnati al gruppo regionale dell'Italia dei Valori di cui
faceva parte, di assumersi le proprie responsabilità: «La segreteria
regionale gli ha detto: 'O vai o ti mandiamo fuori noi'. Insomma, gli
abbiamo concesso l'onore delle armi di lasciare l'Idv», ha concluso Di
Pietro.
Fonte: http://www.wallstreetitalia.com
"LADRI D'ITALIA" E' L'ORGANO D'INFORMAZIONE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI LIBERAZIONE NAZIONALE "CULO A STRISCE", CHE SI PREFIGGE DI MANDARE A CASA CON LE BUONE ( o con le cattive, facendogli APPUNTO, il culo a strisce) TUTTI I POLITICI CHE CAMPANO SULLE SPALLE DI MILIONI DI CITTADINI GUADAGNANDO MIGLIAIA DI EURO AL MESE PER NON FARE QUASI UN CAZZO E RENDERE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI SI GUADAGNA LA VITA CON IL SUDORE DELLA PROPRIA FRONTE.
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
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