(AGI) - Roma, 2 ott. - Vi fu "carta bianca" in merito alle
violenze da "macelleria messicana" avvenute alla scuola Diaz di
Genova nel luglio 2001, a G8 concluso. Lo si evince dalle 186
pagine con le quali la Cassazione spiega perche', il 5 luglio
scorso, confermo' le condanne agli ex funzionari di polizia
(dichiarando prescritti i reati di lesione contestati agli
agenti). "Tutta l'operazione si e' caratterizzata per il
sistematico e ingiustificato uso della forza da parte di tutti
gli operatori che hanno fatto irruzione nella scuola Diaz e la
mancata indicazione, per via gerarchica (da Canterini a
Fournier e da questi ai capi squadra, fino agli operatori), di
ordini cui attenersi", si legge nella sentenza depositata oggi.
Uno deimanifestati pestati alla Diaz - isegretidellacasta.blogspot.i |
Per la Cassazione vi era stata una sorta di "carta bianca,
preventivamente assicurata fin dalla fase genetica
dell'operazione che successivamente sul campo, di cui hanno
usufruito tutti i capi squadra in assenza appunto di alcuna
programmazione". Vincenzo Canterini, all'epoca capo del primo
reparto mobile di Roma, "benche' presente sul campo e in grado
di apprezzare anche l'evolversi degli eventi, si' da poter
intervenire ove avesse voluto per far cessare le violenze -
osservano i giudici di Piazza Cavour -, ha invece lasciato
liberi tutti gli operatori di usare la forza ad libitum".
Gli 'ermellini' affermano di condividere il giudizio
espresso dalla Corte d'Appello di Genova di "condotta cinica e
sadica" da parte degli operatori di polizia, che agirono con
"sconsiderata violenza", non preceduta da alcun "fitto lancio
di pietre ed altri oggetti contundenti" di cui si parlava nella
comunicazione della notizia di reato redatta dai funzionari.
Un altra manifestante ferita alla Diaz -http://discutiamoinsieme.blog.tiscali.it |
Secondo la Cassazione "nessuna situazione di pericolo si era presentata agli operatori di polizia, tanto che gran parte di essi stazionava nel cortile senza alcun atteggiamento di difesa e lo stesso Canterino non indossava il casco protettivo". L'esito dell'operazione alla Diaz "era stato l'indiscriminato e gratuito 'pestaggio'" di pressoche' tutti gli occupanti il plesso scolastico, preceduto - si legge nella sentenza - dall'altrettanta gratuita aggressione portata dagli operatori di polizia nei confronti di 5 inermi persone che si trovavano fuori dalla scuola", tra cui il giornalista inglese Mark Covell, che venne picchiato fino a perdere i sensi. I giudici della Suprema Corte ricordano che 93 furono le persone arrestate: di queste 87 rimasero ferite e 2 furono anche in pericolo di vita. Tra agenti di polizia e carabinieri (questi ultimi incaricati solo della "cinturazione" degli edifici), vennero impiegati 500 uomini
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