La fotogallery qui |
ROMA - Una Ferrari gialla, fiammante, parcheggiata in divieto, con le ruote sulla strisce pedonali. Davanti l’ingresso di Palazzo Valentini, sede della Prefettura di Roma. Dietro di lei una fila di auto blu. In tutto sette veicoli che intralciano il traffico caotico delle 9.30 del mattino: una bolgia totale.
Ma Palazzo Valentini, oltre che dal Prefetto, è occupato anche dalla Provincia. E proprio dallo staff del presidente Nicola Zingaretti parte la telefonata ai vigili urbani: «Venite in via IV Novembre, ci sono auto in sosta selvaggia ovunque». In pochi minuti arriva puntuale un vigile urbano, blocchetto delle multe in pugno, fischietto al collo e aria fiera. Quando vede, però, che le vetture parcheggiate non sono comuni utilitarie la fierezza lascia il posto ad altro e lo zelante pizzardone entra nell’elegante palazzo in cerca del proprietario della Ferrari, proprio come farebbe un posteggiatore. La sequenza fotografica dimostra con puntualità l’accaduto.
In pochi minuti dalla Prefettura, dove era in corso un vertice sul lavoro, esce un volto noto: è il senatore del Pdl Antonio Angelucci che taglia dritto verso il bolide di Maranello, lo accende, affonda un paio di sgasate alla Alonso, ingrana la marcia e lascia le strisce sgommando.
Una scena degna di un film di Alberto Sordi. La sola differenza è che Otello Celletti multava il sindaco, mentre l’agente che ieri mattina è intervenuto a palazzo Valentini ha scelto la strada più agevole.
«Ma come, non le multa?», gli domanda un dipendente della Provincia. La sua risposta? «E perché avrei dovuto, le strisce sono state cancellate e lì si può sostare». Evidententemente, però, le regole valgono solo se in sosta c’è un bolide da 150mila euro: dopo due ore, infatti il cronista ha tentato di parcheggiare un Fiat 600 nello stesso punto dov’era la Ferrari. Il risultato? Dopo neanche 30 secondi è arrivato inesorabile il fischio del vigile. Un altro naturalmente rispetto a quello che aveva avvisato i trasgressori del mattino. Diverse interpretazioni del codice della strada? O più semplicemente la voglia di chiudere davanti ai potenti?
Il senatore del Pdl Antonio Angelucci:
Gentile Direttore, mi vedo, mio malgrado, costretto a scriverle per contestare quanto erroneamente riportato nell'articolo "la Ferrari del senatore sulle strisce. Il vigile non fa la multa", pubblicato sull'odierna edizione del quotidiano da lei diretto. In primo luogo va rimarcato che l'autovettura dello scrivente non si trovava affatto sulle strisce pedonali. Dall'esame delle stesse foto pubblicate sul suo giornale, infatti, si evince chiaramente e senza ombra di possibile dubbio che il passaggio pedonale è nettamente demarcato da nuove strisce di un bianco vivo poste alla sinistra dell'automobile, in corrispondenza, peraltro, con le colonnine di marmo situate all'ingresso del palazzo della Provincia, mentre sull'area su cui era ritratto il veicolo in questione vi era semplicemente una traccia appena visibile di una vecchia segnalazione chiaramente cancellata per consentire l'avvicinamento del nuovo passaggio pedonale a Palazzo Valentini. Vero è, invece, che lo scrivente ha effettuato una fermata su un'area adiacente a quella delimitata dalle strisce per lo stretto lasso di tempo necessario per scendere dall'autovettura e per consentire al proprio autista di porsi alla guida della stessa per spostarla; come, peraltro, può essere confermato da alcune persone presenti. Questi, egregio Direttore, i fatti che il giornalista avrebbe potuo facilmente verificare se avesse voluto appurare la reale consistenza dei fatti.
fonte: leggo.it
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.