Scuola, spunta l'ipotesi di ferie più corte
e contro Monti scoppia subito la polemica
Il Professore promette tagli fiscali ma minaccia un intervento
correttivo sulla finanziaria: "Dipende dal voto". E rilancia la proposta
di un'alleanza allargata dei riformisti. Bersani: "Stanco di manovre
come credo tutti gli italiani". La Cgil contrattacca con Camusso:
"Premier chiarisca sui conti"
ROMA
- A poche settimane dalle elezioni, il premier uscente - e candidato -
Mario Monti sgancia la sua promessa sul Fisco, mettendo sul tavolo
misure che complessivamente potrebbero valere quasi 30 miliardi.
Rilancia l'idea di una grande coalizione per le riforme, ma al tempo
stesso minaccia l'ipotesi di una manovra correttiva in primavera:
"Dipende dal voto", sentenzia a Omnibus su La7.
In
serata, la secca replica di Pierluigi Bersani: "Io sono stanco di
manovre come credo tutti gli italiani, non si può inseguire la
recessione con delle manovre e quindi sono contro", premette il
segretario del Pd e candidato premier del centrosinistra, che poi invita
il Prof a fare esercizio di umiltà. "Mi pare di aver capito che la
manovra non si fa se c'è lui: un po' di modestia sarebbe consigliabile.
Detto questo - aggiunge Bersani - qualche problemino c'è da affrontare,
lo sa anche Monti".
Più a caldo era giunta la risposta della
Cgil: "Benché dimissionario, dovrebbe ricordarsi di essere il presidente
del Consiglio - ribatte Susanna Camusso - quindi dovrebbe rispondere
su come lascia i conti del Paese e non può sostenere che la manovra ci
può essere o no a seconda di chi vince, anche perché appare un messaggio
minaccioso per gli elettori".
Imu. "L'Imu sarà ridotta nel 2013, accrescendo la detrazione sulla prima casa da 200 a 400 euro
- dice Monti -. Ci saranno anche detrazioni legate agli anziani",
mentre raddoppieranno quelle per "i figli a carico, da 100 a 200 euro,
fino a un totale di 800 euro". Secondo Monti, il costo stimato della
riduzione della tassa che più di ogni altra è legata al suo nome, è di
"due miliardi e mezzo e la copertura viene dal contenimento della spesa
corrente primaria per circa 3 miliardi". Nello spiegare le sue proposte
di modifica alla tassa sulla casa il Professore non tralascia una
stoccata al Pdl: "C'è chi propone semplicemente di abolire l'Imu, poi
magari deve intervenire un governo tecnico...". L'Imposta municipale
unica, nel progetto del premier uscente, deve essere "un'imposta più
progressiva e più equa". La stessa indicazione, sul balzello introdotto proprio dall'esecutivo del Professore, era arrivata dall'Ue.
La grande coalizione.
Per realizzare queste riforme secondo Monti potrebbe esserci bisogno di
un'alleanza allargata. Per il premier uscente, se nella prossima
legislatura "ci fosse una grande coalizione su alcuni temi di riforma
oltre che su quelle costituzionali, non so se avrebbe il sapore della
vecchia politica. Forse avrebbe il sapore della politica necessaria".
A scuola solo un mese di vacanze.
"Le vacanze estive durino solo un mese". E' quanto si legge nella
bozza sulla riforma del mercato del lavoro redatta da Mario Monti e dal
pool di economisti candidati nella lista 'Scelta civica' e di cui è in
possesso l'Agi. "Va ipotizzata - si legge nel documento preparato
sabato mattina durante una riunione nello studio del giuslavorista ex
Pd Pietro Ichino - una riforma del calendario scolastico in modo da
limitare ad un mese le vacanze estive, sulla base della partecipazione
volontaria delle famiglie". "Questa misura - prosegue il documento -
non vuole andare ad aggravare il lavoro degli insegnanti, ma
modernizzare un sistema che penalizza i genitori lavoratori. Le
attività sportive, di recupero, alternative e per la comunità possono
trovare più spazio se la scuola rimane aperta per 11 mesi l'anno,
incoraggiando ogni istituto ad essere autonomo nella scelta
dell'impiego per il tempo in più".
Smentita e polemiche. Ricostruzione
che è stata però smentita da Mario Sechi, responsabile della campagna
elettorale di Scelta civica. "Non è prevista nessuna limitazione a un
mese delle vacanze estive delle scuole", ha sottolineato ricordando che
la riforma del mercato del lavoro alla quale lavora un gruppo di
economisti insieme a Pietro ichino, sarà presentata nei prossimi giorni.
Da quanto è stato possibile ricostruire, la bozza contiene
effettivamente la proposta di vacanze più brevi, ma non era ancora stata
sottoposta al vaglio dei vertici del partito. Appena circolata,
l'ipotesi aveva comunque subito suscitato reazioni negative dai
sindacati. "Evidentemente Monti ha confuso la scuola con un parcheggio
dove le famiglie potrebbero lasciare i propri figli", ha commentato il
segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo. Accuse di segno
opposto arrivano invece dai democratici. Monti, dice Francesca Puglisi,
responsabile scuola del partito, "ripropone ricette Pd respinte dal suo
governo". "Il programma della scuola approvato nel 2010 dall'assemblea
nazionale del Pd - dice - propone 'scuole aperte tutto il giorno, tutto
l'anno e per tutta la vita'".
Sul lavoro più flessibilità. La
bozza prevede poi una riforma del lavoro che non guarda ad una
revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali, ma che
punta a sperimentare soluzioni più flessibili, partendo da quanto è
consentito dall'articolo 8, quello sulle deroghe contrattuali, che ha
effetti anche sul recesso dal rapporto di lavoro. Sempre in tema di
occupazione il piano del premier propone un piano straordinario per dare
l'opportunità di lavoro ad ogni giovane che esce da un ciclo
scolastico, mentre a chi non ha opportunità di lavoro, deve essere
offerta un'opportunità "dal servizio pubblico, in collaborazione stretta
con organizzazioni private imprenditoriali e no, entro il termine
massimo di 4 mesi".
Manovra-bis? Dipende dal voto. Quanto
alla possibilità di una manovra correttiva in primavera, il premier
uscente la esclude, ma aggiunge che "dipende dall'esito del voto".
"Anche se nel 2013 il Pil andasse peggio di quanto previsto tempo fa, e
se fosse negativo - spiega a Omnibus - questo non porterebbe di per sè
la necessità di una manovra, perché l'obiettivo di bilancio è in temini
strutturali, non per ciclo. Quindi io escludo la manovra, ma non escludo
niente in certi casi di esiti del voto".
Bersani: "Monti, un po' di umiltà".
Il leader del centrosinistra replica al Prof da Padova. "Io sono stanco
di manovre, come credo tutti gli italiani. Non si può inseguire la
recessione con delle manovre e quindi sono contro", attacca Bersani.
"Detto questo qualche problemino da affrontare c'è, lo sa anche Monti.
Vediamo se si fa pari e patta, ecco abbassamento dei tassi e problemi
che abbiamo, tipo gli ammortizzatori da coprire", prosegue il segretario
del Pd, che poi invita Monti a essere più modesto: "Mi par di aver
capito che la manovra non si fa se c'è lui. Un po' di modestia sarebbe
consigliabile".
"Oggi le tasse son già calate di una trentina di
miliardi, fra Berlusconi e il nuovo Monti" dice Bersani, aprendo con una
battuta il capitolo fisco. Per il candidato premier del centrosinistra,
nel 2013 bisogna certo pensare "a un abbassamento del carico fiscale a
vantaggio di lavoratori, pensionati e chi investe per dare lavoro. "Noi
siamo per la progressività sulle imposte - spiega Bersani -, come l'Imu
fino a 500 euro, e da quel che ricavi dalla fedeltà fiscale, dal
controllo della spesa pubblica e dalla dismissione del patrimonio si
deve pensare a un abbassamento del carico fiscale".
Ma non c'è
solo il fisco: "Credo che serva subito rileggere il patto stabilità e
mettere in moto un piano per le piccole opere per dare un po' di lavoro.
Dobbiamo mettere occhio alla fase economica e sociale. Subito -
aggiunge Bersani -. Ci sono fratelli e sorelle italiane esposti.
Vogliamo partire da chi non è a posto, come quelli che non hanno lavoro o
gli esodati".
Bersani in conferenza stampa a Padova replica a
Monti anche sull'esclusione del dialogo con chi parte dalle posizioni
della Cgil e di Vendola. "Chi pensa che coesione e cambiamento siano
degli ossimori è fuori come un balcone - risponde Bersani -. Io ho detto
che quando governi sono tutti figli tuoi, perché questo Paese ha
bisogno di tutti e se si comincia iscrivere i buoni e i cattivi, chi sta
fuori e chi sta dentro, non si arriva da nessuna parte".
La reazione di Camusso.
Le affermazioni di Monti sull'ipotesi di una manovra correttiva non
sono piaciute neanche a Susanna Camusso: "Devo dire che appare un
messaggio minaccioso agli elettori - spiega la leader di Cgil - anche se
non si capisce quale sia la minaccia: i conti sono in ordine o non sono
in ordine? Delle due ci dovrebbe dire qual è, visto che i conti non
possono essere in ordine o in disordine in ragione del voto, che deve
comunque essere libero". Rispetto al programma del Professore "credo
che sia il modello che abbiamo visto tante volte in questo Paese:
abolirò questo, abolirò quell'altro, un milione di posti di lavoro...
Salvo poi dimenticarsi cosa si è fatto fino al giorno prima e che cosa
succederà un momento dopo. Se il presidente Monti pensa che ci siano nel
giro di due anni 30 miliardi di risorse disponibili, vorrei chiedergli -
prosegue Camusso - come mai non sono investite sul lavoro e per fare
politiche che ci permettano di uscire dalla crisi adesso, invece di
aspettare il dopo elezioni".
Irap e Irpef. Nella promessa fiscale c'è spazio anche per "l'Irap,
che sarà dimezzato entro la fine della legislatura". Il conto prevede
"11 miliardi di imposta in meno in 5 anni, con priorità alle piccole e
medie imprese", ha aggiunto Monti. Quanto all'Irpef, infine, la
scommessa è di diminuirne l'incidenza dal 2014: "Vogliamo ridurre
significativamente l'Irpef a partire dai redditi medio
bassi, con l'aumento delle detrazioni per i carichi familiari e la
diminuzione delle aliquote a partire da quelle più basse.
Complessivamente nella legislatura si tratta di un gettito di 15
miliardi e mezzo in meno, corrispondente ad una riduzione del rapporto
tra gettito e Pil del 2%". Secondo un recente rapporto di Prometeia,
l'incidenza del Fisco sul prodotto interno lordo nazionale arriverà nel 2013 al 45%.
Taglio delle tasse è miracolo elettorale.
Sulla promessa di riduzione delle imposte interviene il Pd: "Miracolo
delle elezioni: ancora a dicembre il presidente Monti si opponeva alla
riduzione delle tasse - scrive su Facebook Vannino Chiti, vice
presidente del Senato e candidato in Piemonte- affermando che non lo
consentiva la situazione finanziaria del Paese. I primi di gennaio
raccomandava una campagna elettorale seria, sobria, senza promesse al
vento e demagogia. A fine gennaio annuncia senza freni riduzione di Imu,
Irpef, Irap etc. Domanda: anzichè annunciare che lo farebbe dal
prossimo aprile, non poteva ascoltarci e farlo lo scorso dicembre?".
Spesa pubblica.
Per il momento Monti ha solo indicato progetti di massima, ma ha
aggiunto che a breve "uscirà una nostra proposta, coerente con gli
impegni in Europa". La base per gli impegni sarà "bloccare la spesa
pubblica corrente al netto degli interessi: lo Stato non spenderà un
euro in più rispetto al 2012. Significa -4,5% nell'arco dei cinque
anni". Per il presidente del Consiglio uscente "è un obiettivo
credibile, non sono promesse ma impegni seri".
Zone terremotate. A poche ore dalla contestatissima visita nelle zone terremotate dell'Emilia,
Monti ha infine promesso agevolazioni anche per quest'area
particolarmente disagiata del Paese: "Per quanto riguarda i differimenti
delle tasse ho notato che viene chiesto il pagamento dell'abbonamento
Rai a chi ha perso la casa. Mi occuperò oggi stesso di questi aspetti" e
ricorda che "la settimana scorsa è stato adottato il provvedimento che
aumenta dall'80 al 100 per cento il rimborso" per le imprese che ne
avevano diritto.
(28 gennaio 2013)
Fonte: http://www.repubblica.it
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