IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

lunedì 7 gennaio 2013

IL MONDO PARALLELO

di Riccardo Iacona - 7 Gennaio 2013

I casi di corruzione politica dimostrano che esiste un'Italia nascosta, del tutto autoreferenziale, che non sente né i morsi della crisi, né la responsabilità etica e politica di fronte al Paese. Occorre ridurre all'osso i fondi per i partiti. E inserire la violenza di genere nell'agenda politica

IL MONDO PARALLELO


Riccardo Iacona Fiorito, Lusi, Belsito, Maruccio...sono i casi più eclatanti di appropriazione indebita di denaro pubblico emersi di recente. Condotte inaccettabili che hanno segnato un solco sempre più profondo tra una politica ingorda e incapace di rigenerarsi, e un Paese messo alle strette dalla crisi economica.
Riccardo Iacona ha dedicato a queste vicende la prima puntata della nuova stagione di Presadiretta. Gli abbiamo rivolto alcune domande.


"Ladri di partito". Che Italia raccontano gli scandali che hanno coinvolto la politica?
 






È un dato politico pazzesco, peraltro emerso solo grazie al lavoro della Magistratura. Siamo nella Regione Lazio, si indaga, arrivano gli avvisi di garanzia per Franco Fiorito e poi per Maruccio: solo in quel momento si scopre che i principali partiti, anche quelli dell'opposizione che erano rappresentati nella Presidenza del Consiglio regionale, si erano aumentati dal 2010 al 2011 di quasi 14 volte i contributi per i consigli regionali, da 1,5 a 14 milioni di Euro, tutti d'accordo e tutto all'unanimità, compreso il Partito Democratico.
Questo fa capire che esiste un mondo parallelo, da una parte c'è l'Italia attanagliata dalla crisi, dall'altra ci sono loro, che nel pieno della recessione economica hanno deciso di aumentarsi i fondi, utilizzandoli, quando va bene, per coltivare la clientela, quando va male per arricchimento personale. Queste vicende sono motivo di indagine e di scandalo anche per la Regione Lombardia, e il Magistrato che sta conducendo l'inchiesta mi ha riferito che ci sono altri magistrati d'Italia che stanno chiamando Milano perché vogliono sapere se ci sono gli estremi per aprire altre indagini per peculato.
Trovo sia una cosa scandalosa, perché fa capire che esiste un'Italia nascosta, che non rende mai conto all'opinione pubblica di quello che fa, che è del tutto autoreferenziale, che non sente né i morsi della crisi, né la responsabilità etica e politica di fronte al Paese.

Di fatto, la politica non ha ancora assunto alcun provvedimento per provare ad "autoemendarsi". Pensa che la situazione sia ormai irredimibile, o vede delle vie d'uscita?

Le vie d'uscita sono tante. Intanto, ad esempio, dopo una puntata come quella di Presadiretta io mi aspetterei qualche proposta dai candidati premier che si stanno per gettare in questa breve ma intensa campagna elettorale.
Quello che personalmente farei subito, è ridurre di molto i fondi, perché i partiti già prendono i rimborsi elettorali a livello nazionale, ma poi li prendono anche a livello regionale, gli stessi per numero di voto, poi ci sono i soldi per i gruppi, poi c'è tutto l'apparato attorno, ci sono le cariche, e così via. Quindi, diminuiamo drasticamente, riduciamo all'osso, i soldi per i partiti, in modo che servano solo per quello che devono servire, per il funzionamento dei gruppi, dei partiti, per le attività legislative; e poi, costruiamo una legge dei partiti sul modello di quella tedesca, una legge fondamentale cui partiti debbano rispondere, in modo che abbiano di fronte alla legge e ai cittadini la stessa responsabilità che hanno gli enti giuridici.
Sono organi costituzionali da un certo punto di vista? Sono così importanti perché servono a far funzionare la democrazia? allora imponiamo una rendicontazione che sia una rendicontazione vera. Come abbiamo fatto vedere a Presadiretta, oggi i bilanci dei partiti possono anche stare formalmente in piedi, ma non c'è nessun controllo di merito sulle loro spese, per questo sono potuti succedere i casi Lusi e Belsito. Dunque, non è semplicemente una questione d etica, ma è una questione di sistema che ha a che fare con l'inquinamento della democrazia, e secondo me i partiti possono fare moltissimo in questa campagna elettorale.

A proposito di agenda politica: Lei ha chiesto che il femminicidio, tema al centro del suo ultimo libro "Se questi sono gli uomini" (Chiarelettere, 2012), entri a farne parte...

Sì, penso sia un problema che non viene riconosciuto nella sua drammaticità, che viene lasciato alla cronaca. Questo è un Paese in cui si uccidono le donne, e non c'è un atto di assunzione di responsabilità politica, una frase, una parola detta da un Ministro, da un Presidente del Consiglio o da un Consiglio dei Ministri che dica: guardate, il problema c'è, ha questo nome, si chiama femminicidio, si chiama violenza di genere, esiste in Italia perché esiste anche un Paese ostile alle donne, dove non ci sono pratiche politiche attive per far inserire le donne nel circolo virtuoso della società. Allora, mettiamo in essere quelle politiche attive che servono a limitare la statistica delle donne uccise, arginare l'endemica violenza di cui le donne sono oggetto e perché no, creare un paese più aperto alle donne in cui valgano davvero le pari opportunità.
Noi abbiamo dei ministeri delle pari opportunità, spendiamo tante parole ma nella pratica queste cose non si fanno: ad esempio, la legge sullo stalking non è stata implementata, i centri antiviolenza sono pochi, le risorse non vengono messe sul piatto e soprattutto non si avverte a livello centrale che questa è una priorità del Paese. Ciò accade perché c'è una forte rimozione, una censura su questi argomenti, va bene raccontare le donne uccise per ore e ore nei format televisivi magari con dettagli morbosi, ma mai deve uscire la questione che c'è dietro, che è una questione politica importantissima, che ancora fa paura in Italia ed è la questione femminile.
Noi dobbiamo avvicinarci agli standard europei, in questo momento siamo molto più vicini da questo punto di vista al Nord Africa! Creiamo un Paese meno ostile alle donne e vedrete che se poi se ne ammazzeranno anche di meno.

Fonte:  http://www.cadoinpiedi.it





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