IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

venerdì 8 marzo 2013

P.A.: Cdm approva Codice comportamento, stop a regali sopra 150 euro



(ASCA) - Roma, 8 mar - I dipendenti pubblici non potranno chiedere e accettare regali o compensi di valore superiore ai 150 euro, dovranno limitare a ragioni di ufficio l'uso di telefoni e di altro materiale assegnatogli dalla P.A. e avranno l'obbligo di astenersi dal svolgere attivita' che possano entrare in conflitto di interesse con le loro mansioni. Lo ha stabilito oggi il Consiglio dei ministri, approvando un regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici in attuazione della legge anti-corruzione del 2012 e in linea con le raccomandazioni Ocse in materia di integrita' ed etica pubblica.

Il provvedimento, si legge nella nota conclusiva del Cdm, ''proposto e approvato del ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione'', ''indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle P.A. e prevede che la loro violazione e' fonte di responsabilita' disciplinare''.

Il codice prevede che ''i dipendenti pubblici non potranno chiedere e accettare regali, compensi o altre utilita', nonche' il divieto di accettare regali, compensi o altre utilita', salvo quelli d'uso di modico valore (non superiore a 150 euro) - anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilita' comunque ricevuti - si legge ancora - sono immediatamente messi a disposizione dell'Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali.

Inoltre, il decreto indica l'obbligatorieta' della ''comunicazione del dipendente della propria adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attivita' dell'ufficio; la comunicazione, all'atto dell'assegnazione all'ufficio, dei rapporti diretti o indiretti di collaborazione avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all'obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado)''.

''L'obbligo per il dipendente - prosegue la nota - di astenersi dal prendere decisioni o svolgere attivita' inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall'assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici; la tracciabilita' e la trasparenza dei processi decisionali adottati (che dovra' essere garantita attraverso un adeguato supporto documentale); il rispetto dei vincoli posti dall'amministrazione nell'utilizzo del materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche con riferimento all'utilizzo delle linee telematiche e telefoniche dell'ufficio''.

Infine sono dettati ''gli obblighi di comportamento in servizio nei rapporti e all'interno dell'organizzazione amministrativa; per i dirigenti, l'obbligo di comunicare all'amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possono porli in conflitto d'interesse con le funzioni che svolgono; l'obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilita', di evitare che si diffondano notizie non vere sull'organizzazione, sull'attivita' e sugli altri dipendenti''.

Dal decreto e' anche ''assicurato il meccanismo sanzionatorio per la violazione dei doveri di comportamento''.

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