IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 2 marzo 2013

Sempre più imprese non pagano i dipendenti: che tristezza!



Il caso dei netturbini che non ricevono lo stipendio da tre mesi fa riflettere. Ma ad accendere i riflettori su cosa sia accadendo anche nell’agrigentino sono i tanti commenti proprio alla giusta protesta dei netturbini. Mi è capitato in questi ultimi giorni di discutere sulla situazione degli operatori ecologici e sentirmi rispondere: “anch’io sono nella stessa situazione, non prendo lo stipendio da tre mesi”. Negli occhi di tanti padri di famiglia si legge la disperazione di non poter mettere la pentola, di trovarsi a 50 anni a chiedere prestiti a parenti e amici, di non poter pagare le bollette … che tristezza! Questi dipendenti di piccole e medie imprese che non ricevono la retribuzione per il lavoro che svolgono , spesso, sono costretti a svolgere lavori, anche a nero, pur di portare a casa qualche decina di euro. Le banche non hanno più la liquidità di un tempo e vogliono certezze dalle imprese che chiedono prestiti per andare avanti. Ma quali certezze? Oggi non si riscontrano neanche negli enti pubblici. E , poi, ci sono altre tipologie di imprese , quelle con datori di lavoro che “si fanno i fatti propri”: dipendenti senza soldi da mesi e lui “il padrone” magari in vacanza e irraggiungibile telefonicamente. Ecco quello che da fastidio, l’indifferenza e sentirsi con le mani quasi legate. Ma, probabilmente, a questa tipologia di datori di lavoro sfugge che è un obbligo corrispondere il trattamento economico e normativo dovuto: e cioè la retribuzione (art. 2099 c.c.), con i relativi accessori, e di provvedere agli obblighi previdenziali e assistenziali previsti dalla legge e dal contratto collettivo. Occorre una scrollata ma soprattutto un esame di coscienza da parte di tutti , re e sudditi! Parlando con la gente, quella “normale”, bene si capisce che la situazione è davvero grave, l’economia è ferma ed è sempre più lunga la lista di aziende che non pagano gli stipendi.

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