Il vicepresidente Swg Pessato: «I privilegi e la
scarsa trasparenza dei partiti in Fvg influenzeranno gli elettori nella
scelta alle urne del 21 aprile. Chi è coinvolto farebbe bene a non
ricandidarsi»
TRIESTE. «Difficili da quantificare, ma le conseguenze sul voto ci saranno». Tutto a vantaggio di M5S, a detta di Maurizio Pessato. Il vicepresidente di Swg parla chiaro: «I fatti del Friuli Venezia Giulia, nell’immaginario dell’elettorato, vengono equiparati agli scandali ben più gravi in Lombardia e Lazio». Sull’elezioni di aprile, però, «peseranno anche altri fattori».
L’inchiesta della magistratura sulle spese di rappresentanza in Consiglio regionale quali scenari apre per il voto alle regionali aprile?
È prevedibile pensare a un possibile impatto sul voto: il riflesso ci sarà. Perché la questione fa parte di uno di quei temi che hanno mosso l’elettorato ultimamente: i privilegi della classe politica e la poca trasparenza dei partiti e dei loro esponenti. Elementi che hanno rafforzato M5S. Però ci sono anche altri aspetti che possono influenzare, uno su tutti lo scenario nazionale attuale, dobbiamo vedere cosa succederà in Parlamento nei prossimi giorni. Quindi è difficile isolare singoli fattori.
Si possono ipotizzare percentuali di voto spostate a causa dell’inchiesta?
Non si può dire. Perché, come detto, è impossibile isolare i singoli fattori. E poi, proprio sul possibile vantaggio per i grillini, va considerato anche che l’elettorato potrebbe aver già esaurito con le politiche il proprio voto di protesta e quindi non si sente sollecitato, più di tanto, a cambiare perché ha già valutato i limiti i pregi dei partiti.
Il discorso vale per tutti i partiti?
Credo riguarderà comunque tutti. Perché l’elettore di Grillo ha agito così: davanti a un singolo scandalo ha equiparato tutte le forze politiche. Infatti il voto a M5S è trasversale. Ripeto: davanti a uno scandalo che coinvolge un singolo partito Grillo dice “mandiamoli tutti a casa”. Secondo questo ragionamento tutto il mondo politico, nel suo insieme, risulta essere inadeguato davanti alla situazione del Paese. La proposta di Grillo è generalizzante.
Quindi il consenso di M5S salirà anche in Friuli Venezia Giulia?
Sì, è possibile. E dobbiamo tener conto anche che si vota due mesi dopo le politiche. E questo favorisce ancora di più i grillini, visto che c’è ancora nelle orecchie il loro risultato elettorale positivo e che il quadro è estremamente aperto a Roma. Infatti Grillo avrebbe molte argomentazioni da parte sua: in ambito nazionale può additare una politica che non funziona. Anche se lui stesso ora ne fa parte.
I consiglieri coinvolti nell’inchiesta in Friuli Venezia Giulia per quanto soltanto indagati, farebbero bene a non presentarsi alle elezioni?
Direi che in questa situazione sì. Certo che questa sembra una giustizia sommaria: ma è anche vero che i cittadini ora sono molto attenti al tema del rapporto tra politico e la gestione della sua carica. Quindi nell’interesse della forza politica che rappresentano se non rinunciassero agli indagati potrebbe essere un problema.
Il Friuli Venezia Giulia è una regione finora ritenuta “virtuosa”. Possiamo paragonare i fatti del Consiglio di piazza Oberdan agli scandali in Lazio e in Lombardia?
In Fvg siamo lontani da quello che è successo in Lazio e in Lombardia, da quanto si sta leggendo sui giornali. La gravità dei fatti non sta nell’entità del reato. Ma se tu lo puoi reiterare o meno. O, ancora, che con quel caffè che ti sei fatto rimborsare dimostri che non sei integerrimo. Non si misura l’entità , ma un principio. Beppe Grillo porta avanti questo: tutti a casa senza distinzioni. Anche le scorrettezze del Fvg, in questo senso, nell’immaginario collettivo sono quindi equiparabili alle altre regioni. (g.s.)
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