Nel giorno in cui la Banca d’Italia
ci informa che il debito pubblico ha superato un nuovo record superando i
2022 miliardi di euro, vi propongo un semplice grafico, quasi banale,
molto intuibile, tratto dal Supplemento al Bollettino Statistico della
Banca d’Italia pubblicato oggi.
Prima però, un piccolo inciso. I
politici, in Italia, si stanno scannando per i tagli ai contributi
pubblici dei partiti, e per i costi della politica. Queste misure,
ammesso che riescano ad accordarsi (il che è da escludersi), potranno
valere qualche decina di milioni di euro, o forse, nella migliore delle
ipotesi, qualche centinaio di milioni. Sono certamente molti, ma sono
briciole rispetto a quello che l’Italia ha speso in forma di sostegno
finanziario ai vari Fondi Salva Stati (ESM-ESFS) e come aiuti bilaterali
ai paesi in difficoltà.
I vari tagli ai
costi della politica, per quanto importanti che siano, al cospetto dei
dati che emergono dal grafico proposto, assumono un significato del
tutto simbolico.
Ecco il grafico
Il grafico mostra, in valori
cumulati, il sostegno finanziario dell’Italia nei confronti dei Paesi
UEM, sia direttamente tramite accordi bilaterali con i vari Paesi
bisognosi, sia attraverso i fondi Salva Stati ESFS ed ESM
Come è facile intuire, nel 2010, con
lo scoppio della crisi, l’Italia ha iniziato a metter mano al
portafogli concedendo i primi sostegni finanziari. La banda celeste,
invero, rappresenta gli aiuti erogati agli stati membri dell’UEM
(principalmente alla Grecia) attraverso accordi bilaterali, e si può
osservare che ad oggi, l’Italia ha pagato 10 miliardi di euro.
La banda viola chiaro, che inizia ad
esprimersi all’inizio del 2011, rappresenta le risorse che sono state
versate al fondo EFSF (European Financial Stabitity Facility), e ad
oggi sono altri 28 miliardi di euro circa.
La banda viola più scuro, invece,
rappresenta i versamenti effettuati dall’Italia al fondo ESM,
quantificabili, al momento, in ulteriori 5 miliardi di euro. Sommando le
tre forme di sostegno finanziario a cui l’Italia ha partecipato, ne
deduciamo che l’Italia ha già erogato circa 43 miliardi di euro, buona
parte dei quali nel 2012, anno in cui Mario Monti è stato Presidente
del Consiglio.
Chiaramente, l’Italia, al momento del
pagamento di questi aiuti, non disponeva delle risorse necessarie e lo
ha potuto fare indebitandosi sul mercato, a tassi la cui dinamica è ben
nota a tutti. Per indebitarsi sui mercati e quindi attrarre gli
investitori, tranquillizzandoli sulla solidità (latente) dell’Italia,
un intero Paese è stato premuto di tasse, con effetti del tutto
tangibili nella monotonia delle tasche degli italiani. Ora dovete sapere
che buona parte dei soldi esborsati dall’Italia, sono andati a salvare
le banche spagnole e quindi, indirettamente, gli interessi della
Germania esposta sia verso la Grecia che verso la Spagna. Ma ce lo
chiede l’Europa.
Paolo Cardenà
Fonte: vincitorievinti.com
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