IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 15 settembre 2012

“PARASSITI”: COME NASCONO, CRESCONO E PROLIFICANO GLI ELETTI…

(PILLOLE DI SPENDING REVIEW)

“I parassiti sono nella società così come sugli animali: a un certo punto, se crescono al di là d’un certo limite, l’animale muore. E così muore una società.
Chi è il parassita? Colui che non produce ricchezza, ma vive consumando quella prodotta dagli altri”
(Gianfranco Miglio, giurista e politologo)

N° 3 - IL COSTO DEGLI “ELETTI”

“OVERDOSE” DEMOCRATICA

“CHI VIVE A SPESE DEGLI ALTRI DANNEGGIA TUTTI”.
Questo il noto slogan d’una recente e alquanto stravagante pubblicità progresso, che, accostando le foto di orripilanti parassiti con quella d’un evasore fiscale -invero più simile a un povero disgraziato!-, metteva in guardia i cittadini dalla tentazione di non pagare le tassse…
Ma chi sono i veri “parassiti”?
Solo i commercianti che non erogano lo scontrino -magari perché strangolati da un regime fiscale opprimente-?
Oppure le vere “sanguisughe” sono in primis quei politici che, adagiati su comode poltrone -senza alcuna voglia di mollarne la presa!-, hanno prosciugato le speranze d’un’intera generazione (la stessa che è divenuto improprio chiamare “generazione 1000 euro”, visto che sempre più si ritrovano “0 euro” in tasca a fine mese!)???


La Democrazia è l’antibiotico più efficace contro i pericoli di “devianze autoritarie” che possono minare la salute di qualsiasi Corpo civico.
Sosteneva saggiamente Paracelso, però, che “è la dose che fa il veleno”.
Allora, come un sovradosaggio antibiotico può esser letale per un paziente, allo steso modo L’ECCESSO DI RAPPRESENTANZA POLITICA PUÒ RISULTARE UN “COLPO MORTALE” PER LA DEMOCRAZIA!

Ogni democrazia “deve” avere un prezzo, in termini di costi della politica che si ripercuotono sui contribuenti.
Ma QUANDO TALE PREZZO VIENE PERCEPITO COME INGIUSTIFICATO, arbitrario, insostenibile dai cittadini IL RISCHIO É D’ASSISTERE A UNA LENTA, INESORABILE “DELEGITTIMAZIONE” DELLA POLITICA, FOMENTANDO POPULISMI D’OGNI GENERE che rischiano di portare al collasso il Sistema democratico!
L’ITALIA, senza nemmeno accorgersene, si É così ridotta a UN PAESE “sotto occupazione”: OCCUPATO DA UN “ESERCITO” DI POLITICI mestieranti, benpensanti, brizzolati e dai colletti bianchi, pronti a occupare stabilmente ogni Palazzo, ogni scranno, ogni seggiola disponibile in ogni ganglio vitale -e non- delle Istituzioni, ingolfando una macchina repubblicana già alquanto rodata con la propria parassitica sovrabbondanza!

LA CURA da adottare al più presto per evitare che il Paese muoia “d’overdose democratica”, allora, É solo una: LA RISCOPERTA DEL SENSO DEL “PUDORE” DA PARTE DI CHI CI GOVERNA E RAPPRESENTA, chiamato al costo di duri sacrifici -di riforme “impressionanti”- ad abbattere lo “spread” tra il costo della politica italiana e quella dei restanti paesi occidentali, ormai superante ogni livello di guardia!
Se i politici vogliono tagliare sul serio i costi della politica, per primo devono tagliare “se stessi”, eliminando qualche poltrona di troppo -più d’una!- al costo di scontentare molti contendenti del “gioco delle sedie” cui si è ridotta la politica italiana!

L’alternativa che abbiamo di fronte non è tra Democrazia e “mancanza di Democrazia”: l’alternativa è tra una Democrazia inefficiente e sprecona e una Democrazia che funziona!

LA POLITICA É UN’ARTE “NOBILISSIMA”.
LO É MENO, però, SE FATTA DA GENTE CHE DI “ONOREVOLE” CONSERVA SOLO IL TITOLO!

L’ESERCITO DEGLI “ELETTI”

Secondo l’ultimo Rapporto Uil sui costi della politica (luglio 2012):
  • le persone che vivono, direttamente o indirettamente, di politica sono oltre “1,1 milioni” (il 4,9% del totale degli occupati);
  • IL PLOTONE DEGLI ELETTI, parte integrante di questo esercito di “mestieranti della politica”, COMPUTA BEN “144 MILA” UNITA’;
  • la politica nel suo complesso (il funzionamento degli organi istituzionali, le società pubbliche, le consulenze in favore delle pubbliche amministrazioni…) ci costa ben “23,9 miliardi” di euro (“772 euro” pro-capite, pari all’1,5% del Pil);
  • solo IL COSTO DEL NOSTRO SOVRABBONDANTE SISTEMA ISTITUZIONALE AMMONTA A 7,1 MILIARDI” DI EURO L’ANNO!

Ecco alcuni numeri che testimoniano impietosamente la diagnosi di un Paese “malato di politica”:
  • 945 sono i PARLAMENTARI NAZIONALI (315 i senatori -senza contare quelli “a vita”- e 630 i deputati);
  • 78 i PARLAMENTARI EUROPEI;
  • più di 1.000 i CONSIGLIERI REGIONALI (1.356 comprendendo Presidenti ed Assessori);
  • oltre 3.000 i CONSIGLIERI PROVINCIALI (3.853 comprendendo Presidenti ed Assessori);
  • quasi 120.000 i CONSIGLIERI COMUNALI (137.660 comprendendo Sindaci ed Assessori);
  • oltre 13.000 i CONSIGLIERI DELLE COMUNITA’ MONTANE;
  • oltre 12.000 i CONSIGLIERI CIRCOSCRIZIONALI (di cui 8.845 nelle sole Città Capoluogo).

Volgendo lo sguardo oltre i confini nazionali, fa specie scoprire come, mentre L’ITALIA VANTA QUASI UN MIGLIAIO TRA ONOREVOLI E SENATORI:
  • Cipro elegge appena “57” parlamentari;
  • il Lussemburgo 60;
  • Malta 69;
  • la Lettonia 100;
  • l’Estonia 101;
  • la Slovenia 130;
  • la Lituania 141;
  • la Slovacchia 150;
  • la Danimarca 179;
  • la Finlandia 200;
  • il Belgio 224;
  • l’Olanda 225;
  • l’Irlanda 226;
  • il Portogallo 230;
  • la Bulgaria 240;
  • l’Austria 245;
  • la Repubblica Ceca 281;
  • la Grecia 300;
  • la Svezia 349;
  • l’Ungheria 386;
  • la Romania 471;
  • la Polonia 560;
  • la Spagna 614;
  • la Germania 691;
  • la Francia 920 (tanti, ma pur sempre meno della carica dei nostri 945!).

Si dirà che la forza dei nostri numeri risiede nella grandezza (in termini d’abitanti) della nostra Nazione.
Ma anche facendo la media dei parlamentari in rapporto alla popolazione, il quadro complessivo non cambia:
  • la Germania (con i suoi 82 milioni di abitanti) dispone di 1 parlamentare ogni 118 mila abitanti;
  • la Spagna (con 45 milioni di abitanti) di 1 ogni 73 mila;
  • l’Olanda (con 16 milioni di abitanti) di 1 ogni 71 mila;
  • la Francia (con 64 milioni di abitanti) di 1 ogni 69 mila;
  • la Polonia (con 38 milioni di abitanti) di 1 ogni 67 mila.

E L’ITALIA?
Con 59 milioni di abitanti, il nostro Paese SOVRASTA TUTTI DETENENDO IL poco invidiabile PRIMATO DI 1 PARLAMENTARE OGNI 63 MILA CITTADINI!
A Strasburgo, per intendersi, ogni europarlamentare rappresenta ben “665 mila” cittadini dell’Unione!
Unico paese in Europa a far meglio di noi -o peggio, secondo i punti di vista- è il Regno Unito, che (con 61 milioni di abitanti) dispone di 1.480 parlamentari, ovvero 1 ogni 41 mila cittadini.
Una magra consolazione…

Uscendo dall’area dell’Unione Europea, il quadro -se possibile- è ancor più sconfortante:
  • il Canada (con i suoi 33 milioni di abitanti) dispone di 413 parlamentari (1 ogni 79 mila);
  • l’Australia (con 20 milioni di abitanti) di 226 (1 ogni 88 mila cittadini);
  • il Giappone (con 127 milioni di abitanti) di 722 (1 ogni 175 mila);
  • la Russia (con 140 milioni di abitanti) di 400 (1 ogni 350 mila);
  • gli Usa (con 300 milioni di abitanti) raggiungono quota 535 parlamentari (100 senatori e 435 deputati), stabilendo l’incredibile rapporto di 1 parlamentare ogni 560 mila cittadini!

SE USASSIMO LE STESSE PROPORZIONI DELLA RAPPRESENTANZA POLITICA AMERICANA, I SENATORI ITALIANI DOVREBBERO RIDURSI A “20” E I DEPUTATI A “87”, per un totale di “107” parlamentari!
Si dirà: “l’America è una federazione di 50 Stati, con 50 diversi Parlamenti statali…”.
Verissimo.
Com’è altrettanto vero, però, che in California c’è un parlamentare locale ogni 299 mila abitanti, mentre in Lombardia c’è un consigliere regionale ogni 124 mila abitanti… e nel Molise uno ogni 10.659!

COME DEBELLARE IL “VIRUS DELL’ANTIPOLITICA”

PRIMO:

É becero “POPULISMO” CHIEDERE IL DIMEZZAMENTO DEL NUMERO DI DEPUTATI E SENATORI ITALIANI???
Essere rappresentati da “soli” 315 deputati e 157 senatori minerebbe alle basi la nostra democrazia o renderebbe più sostenibile ed efficiente il nostro ipertrofico sistema parlamentare?!
Non è irrilevante notare che negli Usa (Paese esteso 30 volte l’Italia e con una popolazione quadrupla) il Senato federale è composto da soli “50” senatori (uno per ogni Stato federale).

SECONDO:

Allargando lo sguardo oltre l’orizzonte capitolino, É semplicistica “ANTIPOLITICA” RECLAMARE IL DIMEZZAMENTO -o quantomeno una considerevole riduzione- del numero DEI COMPONENTI DI TUTTE LE ASSEMBLEE ELETTIVE (regionali, provinciali e comunali)???
É EVERSIVO DUBITARE CHE “CASA ITALIA” POSSA ANCORA PERMETTERSI VITTO, ALLOGGIO E GUARENTIGIE varie PER “144 MILA” ELETTI?!

TERZO:

É spicciola “DEMAGOGIA” SOSTENERE che il dimezzamento del numero dei parlamentari sarebbe l’occasione propizia per infrangere un altro “tabù”: L’ABOLIZIONE DELLA FIGURA -tanto inutile quanto antistorica- DEI SENATORI A VITA???
Come giustificare che in Senato siedano parlamentari “non eletti” -come nelle migliori democrazie!- e “a vita”-come solo i papi e i restanti monarchi nel mondo-?!
Come accettare che un simile status privilegiato sia insindacabilmente concesso da un’altra autorità monocratica non eletta, la Presidenza della Repubblica?!
E come difendere il prestigio ormai irrimediabilmente perduto di tale carica (il ruolo dei senatori a vita ha assunto sempre più connotati politici: si ricordi la funzione di “salvataggio” dell’ultimo Governo Prodi assunta da alcuni senatori a vita, o la nomina di Mario Monti strumentalmente propedeutica alla sua ascesa a Palazzo Chigi)?!

QUARTO:

É banale PROPAGANDA INVOCARE IL PASSAGGIO AD UN “BICAMERALISMO IMPERFETTO” (differenziare natura, composizione e funzioni delle due Camere)?
L’Italia ha DUE RAMI DEL PARLAMENTO (Camera e Senato) CON analoga composizione e IDENTICHE FUNZIONI, il che COMPORTA:
  • “COSTI MAGGIORI” per il mantenimento di un pletorico apparato parlamentare;
  • e “TEMPI PIÙ LUNGHI” E INCERTI per l’attività legislativa (ogni disegno di legge -salvo il Governo ponga la fiducia- è condannato a un’estenuante “navetta parlamentare” tra una Camera e l’altra!).
Perché non attribuire alla Camera l’esercizio della funzione legislativa esclusivamente in tutte le materie di competenza statale (da ridefinire)?
E perché non sostituire il Senato con una “Camera delle Autonomie” (o Senato federale), composta non da eletti ma da rappresentanti degli enti locali, con piena funzione legislativa in tutte le materie di competenza territoriale (anch’esse da ridefinire)?

L’IMPRESSIONE comune É D’ESSERE PRESI IN GIRO DA UNA POLITICA PAROLAIA DEGLI ANNUNCI DICHIARATASI PRONTA A LAVORARE “D’ACCETTA” per tagliare sprechi e privilegi MA SCOPERTASI RICORRERE al massimo AD UNA “LIMA” (per di più, ben poco affilata!).
Fino a quando si potrà continuare a chiedere sacrifici ai cittadini senza disturbare le Caste che governano agiatamente questo Paese???



Fonte: http://gaspareserra.blogspot.it

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