IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

domenica 18 novembre 2012

Contestati Monti e Cancellieri

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ROMA

C'è alta tensione al Viminale e nelle piazze. Ieri è stata contestata a Rimini Annamaria Cancellieri, ministro dell'Interno. E in un confronto duro a Milano tra studenti della Bocconi e polizia, mentre il premier Mario Monti presentava il suo libro, due agenti sono rimasti contusi.
Gli studenti sono scesi in piazza in molte città. A Potenza alcune uova sono state lanciate contro la sede della Banca d'Italia e i poliziotti. Traffico bloccato ad Ancona per un corteo. Disagi per la circolazione anche a Torino a causa di alcuni sit in. Studenti in piazza anche a Roma, Firenze e Palermo. Le iniziative proseguiranno nei prossimi giorni: nella capitale suscita apprensione, in particolare, la manifestazione di Casa Pound, centro sociale di estrema destra, che sfilerà da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli. Le linee di gestione dell'ordine pubblico, tuttavia, al momento non cambiano: il Viminale chiede agli agenti di garantire il diritto di manifestare, di isolare i violenti, di impedire illegalità. Claudio Giardullo (Sil Cgil) si chiede però se mercoledì scorso, giorno dei disordini di piazza, sia stata data «un'indicazione politica» per garantire «i diritti delle persone» oltre quelli «per garantire che la protesta non sfoci in illegalità». Perché, sottolinea Giardullo, «nel bilanciamento degli obiettivi dell'ordine pubblico non sempre è facile distinguere» e, aggiunge, «se non c'è un indirizzo politico preciso la possibilità di sbagliare si innalza drasticamente».
Ieri nel palasport di Rimini, all'improvviso, una ragazza del collettivo "Paz" ha affermato che «alle manifestazioni c'è stata una reazione spropositata fatta di manganellate e gas sparato ad altezza d'uomo». Replica Annamaria Cancellieri: «Sarebbe stato bello un dibattito, questo non c'è stato e secondo me non è molto democratico. Siamo pronti a tutti i confronti - aggiunge – ma con il dialogo, in maniera pacata e non squadrista. Sapete cos'è il fascismo?» ha chiesto ai contestatori. Uno striscione dice: «Stop violenza polizia. Identificativi sulle divise». Su quest'ultimo aspetto «stiamo lavorando ma non deve mettere in pericolo l'agente» spiega il ministro.
Emanuele Fiano (Pd) con un'interrogazione parlamentare chiede di valutare «l'introduzione di codici identificativi sui caschi e sulle divise degli agenti» durante le manifestazioni. Stop a questa ipotesi dai sindacati di polizia: Raffaele Tanzi (Sap) parla di «schedatura» che, a suo avviso, «può facilmente trasformarsi in uno strumento di abuso e ritorsione da parte di chi sfoga la propria rabbia sulle forze di polizia con gesti e atti violenti».
Intanto a Roma proseguono le indagini della procura sull'agente che ha dato manganellate in faccia a un giovane. Il poliziotto è indagato e accertamenti sono in corso su un suo collega. Sul caso lavora il pubblico ministero Luca Tescaroli insieme alla Digos. C'è un altro episodio sul quale indaga il pm, ripreso da un fotoreporter: dalla sequenza di scatti si vede un manifestante da solo che cammina colpito alle spalle con un manganello da un agente già identificato. Si cerca di fare chiarezza anche su un altro episodio ripreso in video: un giovane incappucciato preso a calci nei pressi del ghetto. Molti video e foto di quella giornata sono stati acquisiti e vengono setacciati per individuare autori di gesti violenti sia tra le fila delle forze dell'ordine che dei manifestanti. Ieri il direttore del dipartimento Ps, Antonio Manganelli, in un'intervista ha detto che i poliziotti violenti «saranno isolati».
Da non sottovalutare il fatto che quasi 200 studenti imputati di comportamenti illegali durante il corteo quel giorno sono stati identificati. Molti sono figli della "Roma bene" e soltanto il fatto che la Polizia di stato li abbia fermati per l'identificazione ha suscitato molta agitazione e malumori.

Fonte:  http://www.ilsole24ore.com

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